Anche se alla Regione 'Germaneto Ranch' l'impressione diffusa è quella che tutti i politici, nessuno escluso, anche quelli che ancora ballano sulla cassa del morto, sarebbero più impegnati a candidarsi per l'unica campagna che sembrano prediligere cioè quella elettorale, è lecito comunque chiedersi come si sta preparando la Calabria della sanità pubblica alla prossima campagna vaccinale contro il virus Covid-19.
di Vito Barresi
Quante saranno, in quota parte, destinate alla Regione sull’ammontare annunciato dal Ministro Speranza di oltre 202 milioni di dosi, quelle che saranno prima somministrate agli operatori socio-sanitari, alle Rsa e agli anziani? Quale sarà la griglia operativa della catena di distribuzione e in che modo coinvolgerà altri enti territoriali e figure professionali presenti sul territorio calabrese?
Sono queste le domande prioritarie a cui la pubblica amministrazione regionale, comunale e statale deve immediatamente rispondersi, organizzandosi adeguatamente in propositoi, dopo la pubblicazione da parte del Ministero della Salute del documento "Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 PIANO STRATEGICO Elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale”.
Sia chiaro che la vaccinazione non sarà universale nè obbligatoria poichè, specificano tali disposizioni preparatorie, nelle fasi iniziali, il numero complessivo di dosi di vaccino sarà limitato alle categorie che hanno accesso prioritario ai vaccini (es. operatori sanitari, anziani e individui più vulnerabili), potenziando il focus sugli operatori sanitari, in quanto primi beneficiari del vaccino e, a loro volta, esecutori materiali della vaccinazione.
Certo, sarebbe auspicabile che in Calabria finisca la sceneggiata della sanità e si permetta a chi costituzionalmente ne ha il dovere e il diritto, cioè la Regione Calabria, di essere non solo organo pienamente operativo ma anche luogo istituzionale di garanzia per tutti i cittadini, evitando le continue derive statalistiche e filo governative di commissariamenti e divismi televisivi di varia caratura politico imprenditoriale.
Prima di tutto si dovrà individuare con precisione i Punti Vaccinali, poi organizzare le sedute vaccinali e le figure coinvolte, praticando la governance del piano di vaccinazione tramite il coordinamento costante tra il Ministro della Salute, la struttura del Commissario Straordinario e le Regioni e Province Autonome, nel mentre a livello regionale e a livello locale saranno incaricati referenti che risponderanno direttamente alla struttura di coordinamento nazionale e si interfacceranno con gli attori del territorio, quali i Dipartimenti di Prevenzione, per garantire l’implementazione dei piani regionali di vaccinazione e il loro raccordo con il Piano Nazionale di Vaccinazione.
Per far questo occorrerà conoscere nei tempi dovuti la quantità di vaccino disponibile per la Calabria, la numerosità delle categorie target prioritarie per la vaccinazione, e aspetti logistici legati alla tipologia di catena del freddo (estrema/standard) necessaria per il loro trasporto e stoccaggio, mobilitare il personale delle unità vaccinali costituito da un numero flessibile di medici, infermieri, assistenti sanitari, OSS e personale amministrativo di supporto, stimando che a livello nazionale sarà pari a un fabbisogno massimo di circa ventimila persone e che ove non basti si dovrà ricorrere "ad un cospicuo e temporaneo ricorso alle professionalità esistenti nel Paese, anche attraverso la pubblicazione di un invito a manifestare la disponibilità a contribuire alla campagna di vaccinazione, con l'attivazione di conseguenti modalità contrattuali definite ad hoc”.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla Comunicazione istituzionale per fornire ai cittadini un’informazione completa, obiettiva e accurata, attraverso un'ampia adesione alla campagna vaccinale da parte della popolazione, volta a diffondere messaggi chiave, aggiornamenti costanti tramite i media tradizionali e web 2.0 al fine di prevenire un’informazione/comunicazione non puntuale.