Intervista ad Antonio Manica, capogruppo Forza Italia. Se il sindaco sbanda tutta la città rischia di uscire fuori strada

5 dicembre 2020, 17:50 Politica.24
Antonio Manica

La sintesi di questa intervista ad Antonio Manica, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, antagonista di Voce nel trascorso ballottaggio, si può esprimere così: se un Sindaco alla guida della macchina amministrativa comincia a “sbandare” la città rischia presto di finire fuori strada. D’altra parte che dire, a oggi, del più e del meno, a guardare quanto accaduto in quest’ultima settimana?


di Vito Barresi

L’approvazione della mozione sul progetto di legge Zan ha sollevato una quanto meno “strana” vampata di polemiche che suscita non solo stupore ma anche più incalzanti domande da parte della pubblica opinione.

Ecco che c’è chi dice incapacità, altri imperizia, svariati ancora qualche patto da onorare. Sicuramente “chiacchiere” anche se sta di fatto che nel concretizzare un’armonica e fiduciosa collaborazione tra Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale, qualcuno già comincia ad avvertire la strana sensazione di altri scenari, lacci e lacciuoli pregressi che in qualche modo adesso, alla prima occasione utile, sembra reclamino un proprio riconoscimento, un’emersione dal sottosuolo della campagna elettorale.

Come si sa, ad oggi, i nuovi politici quelli vincenti, rampanti e in carriera si compiacciono nell'usare il termine “surreale” a man bassa. Tutto quel che non gli sembra quadrare è surreale. Sia come sia, escludendo il surrealismo ma quello vero che rimanda al movimento culturale e artistico di Andrè Breton, ho scelto di buon grado d’incontrare e parlarne con un “gentiluomo” della nuova politica municipale, l’avvocato Antonio Manica.

E lo faccio perché, a parte ogni pluralismo di opinioni e vedute, a me pare di parlare con un discendente, un continuatore in atti contemporanei, con uno di quelli che fa pensare ai tempi in cui in quell’aula del Consiglio, quella con i lunghi tavoli e il grandissimo affresco di Treccani sovrastante, c’erano figure come Pino Vrenna e Carlo Napoli, Maiolo e Mannarino, Bevilacqua e Bernardo, ecc. ecc.

Insomma quelle personalità che restano nella memoria collettiva della vita politica locale che, si voglia o meno lasciarsi andare agli arzigogoli di fazione e schieramento, hanno contribuito a costruire l'ormai abbandonato senso del civismo, il complesso della storia della democrazia comunale, la cultura politica del municipalismo cattolico, socialista, liberale, ecc., quelli che per scuola e disciplina di partito, anteponevano allo schieramento o al vantaggio di bandiera prima di tutto la tutela, le prerogative, e la dignità istituzionale del civico consesso.

Anche se nell’era della politica “smart-workingquasi tutto è totalmente diverso, l’incontro con il consigliere Manica, leader dell’opposizione, è più che mai utile per capire l’attuale situazione e le reali contraddizioni della politica municipale.

A lui cedo subito la parola:

È evidente - afferma Manica - che è in atto una strumentalizzazione da parte della Giunta comunale, la quale intende attribuire alla mozione un significato e una valenza politica mentre il problema che ci siamo posti nel votare la stessa io, come firmatario insieme al consigliere Cavallo e gli altri consiglieri sia della maggioranza che dell'opposizione, è di natura tecnico-giuridico”.

“La mozione, infatti, ha evidenziato che il nuovo reato di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale e identità di genere, per come formulato, si caratterizza, in violazione ai principi di legalità e tassatività della legge penale, per estrema genericità e vaghezza”.

Entrando nel merito lei vuole dire che questa legge potrebbe essere particolarmente pericolosa, persino minacciosa dei diritti e delle libertà?

“Non si comprende cosa si intenda e che differenza sussista tra sesso, orientamento sessuale e sull'identità di genere; introduce i reati di istigazione e di propaganda ma non è dato comprendere quale sia il discrimine tra la condotta di rilievo penale di istigazione e propaganda e la manifestazione di pregiudizi non punibili”.

“In definitiva, l'indeterminatezza della nuova fattispecie penale finisce con il demandare alla discrezionalità di un giudice stabilire se il caso sottoposto al suo esame si configuri come ipotesi di propaganda punibile oppure come libera manifestazione di un pensiero”.

Comunque, lo dico con ironia ovviamente, mi pare che neanche lei è rimasto indenne dall’anatema corale dei ‘nuovi benpensanti’ del pensiero unico per cui lei non rischia ma è già, chiaramente, sotto accusa di appoggiare teorie sessiste, con l’etichetta in vista di omofobismo …

“Sui social, mi riferiscono, è in atto una volgare offensiva da parte di tutti coloro che, con linguaggio vetero-comunista tipico degli anni 70 80 e sentimento giustizialista, accusano il consiglio comunale nelle persone di chi ha approvato la delibera di omofobia e via dicendo. La qualcosa mi lascia del tutto indifferente per i motivi esposti in precedenza che chiariscono il pensiero mio e dei colleghi consiglieri che l'hanno approvata e anche perché non seguo i social; in seno all'Amministrazione comunale, pretendo, però, che governino rispetto, buona educazione, imparzialità e competenza”.

“Va da se che qui trattasi di una riflessione sul piano della certezza (rectius incertezza) della nuova fattispecie penale, tutto qui e non mi pare che il pensiero mio e dei colleghi consiglieri di maggioranza e opposizione che l'hanno approvata possa definirsi omofobo, razzista o sessista, come, inopinatamente, ha inteso far passare la giunta comunale, che ha dimostrato di non possedere competenza, cultura e capacità di leggere per comprendere le criticità di un testo normativo nato indubbiamente secondo le migliori intenzioni ma che, di contro, rischia di mettere in serio pericolo la libertà di pensiero”.

Lei si sofferma molto criticamente sul comunicato stampa della Giunta comunale, anzi lo definisce senza mezzi termini “inqualificabile” per tanti motivi. Ce ne spieghi le ragioni

“Innanzitutto, le modalità con cui è stato portato a conoscenza. Servirsi dell'ufficio stampa comunale da parte dell'organo esecutivo per esprimere il proprio dissenso politico su una mozione approvata dalla maggioranza del consiglio, lo trovo sbagliato, inopportuno e di cattivo gusto. Nel merito, preliminarmente, si evidenzia che identica mozione è stata approvata a Verona, Pisa e Potenza, quindi, niente di scandaloso e eclatante che vada a travalicare le competenze istituzionali del Consiglio comunale”.

“Per il resto, non devo essere io a ricordare che le funzioni di una giunta comunale sono di dare esecuzione alle delibere del consiglio non di commentarle da un punta di vista politico, facendo proprio il parere contrario di chi la pensa diversamente dalla maggioranza consiliare. Il consiglio comunale rappresenta la città e se decide a maggioranza, la giunta ne deve prendere atto ed eseguire senza commentare”.

“E poi, il linguaggio utilizzato: contorto, arcaico e allusivo, si discetta di "politica malsana e censurabile", di una delibera che va a "coartare il principio di autodeterminazione su una questione affidata esclusivamente alla coscienza individuale", "giochetti della politica" e via dicendo. Ma che ci azzecca, direbbe un noto politico e non intendo certo dilungarmi sulla pochezza delle suddette affermazioni che qualifica lo spessore di chi le ha esternate perché il problema è ben altro e di gravità inaudita!”

Dunque, lei misura questa vicenda come il sintomo, la prima spia di quella mancanza di autorevolezza e di carisma che alcuni già dicono faccia forte difetto alla personalità del Sindaco Voce?

“Con questo comunicato, la giunta comunale ha palesemente sconfessato il suo Sindaco e lo stesso, se non prenderà posizione di segno contrario, andrà a sconfessare il proprio Consiglio comunale. Ed infatti, non risponde al vero l'interpretazione della Giunta in merito alla decisione del Sindaco di astenersi dalla votazione, atteso che, all'adunanza del 30 novembre scorso, il primo cittadino ha dichiarato di astenersi e astensione significa essere presenti ed esercitare il diritto di non voto, non certo disapprovazione al contenuto della mozione, come intenderebbe la Giunta; questa sì, che è una falsa rappresentazione della realtà dei fatti "artatamente" messa in scena dall'organo esecutivo. Se il Sindaco avesse realmente non condiviso la mozione, avrebbe espresso voto contrario, motivando la sua scelta in base all'interpretazione del voto che ne dà solo ora la giunta. Ma tant'è!”

Quasi quasi sembra che Lei ci stia raccontando la favola del Re Travicello, un Sindaco debole, un Sindaco incerto, esitante, più temporeggiatore che decisionista. Certamente questa impressione è sorprendente. Uno come Voce che si è sempre inorgoglito di essere non solo il giusto ma l’uomo forte, in meno di pochi mesi già ondivago, in balia degli spifferi, del soffio di tanti che spingono di qua e di là…

“A questo punto, due sono gli scenari che si prospettano o il Sindaco smentisce quanto asserito dall'organo esecutivo con l'assurdo comunicato, dando impulso all'esecuzione alla delibera che, a quanto pare, la giunta non intende eseguire oppure dovrà assumersi la responsabilità di aver tenuto una condotta contraria alla decisione assunta a maggioranza dalla massima istituzione comunale, avendo condiviso, alla fine, la scelta dell'organo esecutivo prettamente politica e contraria ai propri obblighi di legge. Vedremo, di certo, da questa vicenda, l'Amministrazione comunale ne esce con un immagine poco edificante, cui mi auguro vorrà porvi rimedio”.

Da tutto questo si evince il suo giudizio, abbastanza severo, sui primi 50 giorni di questa amministrazione che non ha brillato molto, ma non le sembra eccessivo?

“Non si può certo negare l'impegno profuso dall'amministrazione comunale nell'affrontare l'emergenza sanitaria e climatica, ma credo sia giusto ricordare chi, effettivamente, è stato ed è tuttora impegnato in prima linea: medici, infermieri, volontari, vigili del fuoco, protezione civile e a loro che va il ringraziamento da parte della città per il lavoro svolto. Nei primi 50 giorni, a detta del comunicato, sarebbe stata avviata la macchina amministrativa risultata ingolfata, tuttavia, si registrano gravi e colpevoli inerzie, cui non è stata data alcuna spiegazione”.

Allora ci dettaglierà ciò che lei sta indicando come evidenti criticità?

“Mi riferisco alla notifica del provvedimento con cui la Regione Calabria ha nominato un commissario ad acta per i servizi sociali, avendo preso atto dei ritardi e inadempienze del comune, nonostante le diffide del mese di ottobre, soprattutto con riferimento alla erogazione delle rette in favore delle strutture socio assistenziali che hanno richiesto l'accreditamento provvisorio e alla mancanza di stipula di accordi e convenzioni con le stesse. Ed inoltre, il 30 novembre è scaduto il termine ultimo, prorogato dall'art. 54 del decreto legge n. 104/2020, per l'approvazione in Consiglio della delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio ex art. 193 del TUEL., che doveva essere preceduta da uno schema di delibera da parte della giunta”.

Sono rilievi non di poco conto, inerzie e disattenzioni che potrebbero rivelarsi ancor più penalizzanti nel corso di questa terribile epidemia di Covid.

La salvaguardia costituisce il momento più rilevante di verifica dello stato di attuazione dei programmi e/o progetti e degli equilibri generali di bilancio dell'ente comunale, quindi, non solo finanziari, ma anche economici e patrimoniali, con l'effetto che, in ipotesi di mancata adozione, si applica la procedura di cui all'art. 141, comma 2 del TUEL (nomina commissario che predispone la delibera, diffida al consiglio di approvare la stessa, diversamente, scioglimento del comune). Sicché, allo stato attuale, nulla è dato sapere su tale delibera (si presume che il Prefetto abbia chiesto spiegazioni o si sia già attivato) e, quindi, sullo stato finanziario del comune di Crotone a distanza di 2 mesi dall'insediamento della nuova Amministrazione stante le sue colpevoli inerzie”.

“A questo punto non so cosa pensare riguardo alla prossima scadenza del 31 dicembre, termine entro il quale i comuni devono effettuare la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute predisponendo, ove necessario, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione attraverso operazioni di cessione/liquidazione, alienazione, aggregazione, contenimento dei costi, fusioni e/o incorporazioni”.

Mi pare di capire che ce n’è anche per la categoria giornalistica, editoriale e mediale locale.

“Su tali argomenti, fondamentali per comprendere i programmi dell'Amministrazione per il futuro della nostra città, registro il disinteresse dei media che, di contro, appaiono sempre reattivi e sul pezzo quando si tratta dare risalto ad argomenti di natura politica che suscitano polemiche, contrasti e stuzzicano la curiosità dei lettori, come nel caso della legge Zan”.

Grazie avvocato e a presto, ma dato che non sono mica del “Manchester Guardian”, non le farò perdere tempo, tutto ho annotato e questa è l'ultima domanda, concludendo, le chiedo, almeno un augurio per il nuovo anno.

Anche se Il comunicato stampa della Giunta va nella direzione opposta e questo non fa ben sperare nel prosieguo dei lavori consiliari, mi auguro che i toni del confronto politico in seno all'Amministrazione comunale siano incanalati sui binari della correttezza e rispetto dei ruoli”.