Due gol di Junior Messias e tre strepitose parate di capitan Alex Cordaz mettono in ginocchio il Parma, in un match di alto significato nella corsa per la salvezza.
di Giuseppe Romano
Sono stati gli ultimi venti metri l’arma letale della formazione schierata da Fabio Liverani allo “Scida”, contro il Crotone: un risultato (2-1) che toglie ossigeno agli emiliani e rianima i calabresi che sorpassano Torino e Genoa, anche se provvisoriamente. Meno due punti dalla zona “arancione”, per un Crotone che prende le “ferie” sfibrato da un avvio di campionato carico di incertezze.
Non è stato facile vincere contro il Parma. Il miracolo lo ha fatto il brasiliano Junior Messias con due gol di alto livello calcistico, alla “Maradona”, per carisma, personalità e precisione. Proiettati nel campo artistico, i due gol sono come i “tagli” del pittore Lucio Fontana, che squarcia la superfice della tela infrangendo ogni regola pittorica: Messias guarda la superfice della porta grande e vuota, l’ombra di Sepe avanzata di un metro dalla linea, e la “buca”.
È così che il brasiliano rossoblù inizia a delineare le urgenze di un superamento di crisi che attanaglia il suo Crotone dall’inizio del campionato: “era per noi una finale, consapevoli delle difficoltà”, dirà ai microfoni di Sky, felice di realizzare il grande sogno “giocare in serie A con Juve, Inter, Milan, Napoli” e, in ogni partita, alza le mani al cielo “per ringraziare Dio che ha scritto nelle sue mani questa storia”.
Peccato che all’urlo di gioia dei compagni è mancato quello dei tifosi, lasciati a casa in quarantena per le restrizioni del coronavirus. Il Parma ce l’ha messa tutta per recuperare lo svantaggio, ma non è bastato il gol di Kucka, che salta più di tutti in area e fulmina Cordaz, e al 97’ sfiora il pari. È prevalsa la maggiore personalità del Crotone, sulla vivacità delle due formazioni che si sono allungate ad elastico e che spesso hanno fatto ricorso a lanci lunghi per guadagnare spazi offensivi.
Qualche “pasticcio”, commesso dai difensori nella propria area, è stato tamponato da un Cordaz sempre sulla traiettoria della palla. La vittoria porta il sorriso a Giovanni Stroppa, che si aspettava un risultato più ampio: “sicuramente, guardando i due tempi, la squadra meritava di più”. La salvezza è l’obiettivo comune, bisogna saper gestire le emergenze e mostrare sempre “carattere, grinta e concentrazione” agonistica, sono le parole che risuonano nello spogliatoio, perché non sempre la fortuna aiuta.
La sintonia con la Società è nel trovare nuove risorse tecniche per una maggiore tranquillità. Ora tutti a casa per ritrovarsi il ventisette al centro sportivo per la ripresa degli allenamenti.