Crotone tra immondizia e disamore, un instagram sulla città più povera d’Italia

29 dicembre 2020, 16:30 Il Mastino dei Baskerville

Foto social di fine anno a Crotone. Scorci orrendi, angolature di strade quasi ributtanti che raffigurano una città sommersa dalla spazzatura e vessata dall’incuria, una sempre rinnovata tenacia all'abbrutimento di un luogo di bellezza incivilmente deturpato dall'unico Tsunami che si è ancora una volta visto in questi ultimi mesi: quello continuo degli incapaci e degli arroganti. Speriamo che con il prossimo anno dal sentimento di frustrazione e vergogna dei cittadini, sorga una risposta enorme che travolga l'impreparazione e imponga l'orgoglio di una nuova identità crotonese.


Tra la gente un'atmosfera tetra e smarrita mentre nel Palazzo continuano le risse e le congiure contro questo e contro quello. Quasi un senso collettivo di colpa per aver sbagliato ancora una volta nello scegliere i pubblici rappresentanti locali. Una città senza servizi ma con lussuosissimi stipendi mensili erogati a pie di lista ai capi delle aziende della raccolta dei rifiuti (Akrea, Giglio scelto e protetto dalla Commissaria Prefettizia, Tiziana Costantino), dell’acqua pubblica potabile (Congesi, Liotti confermato e protetto dalla stessa Commissaria Prefettizia), della società di investimenti e markenting (CrotoneSviluppo, Ambrosio scelto e 'occultato' dalla Commissaria Prefettizia Tiziana Costantino), un comune in confusione senza un'autorevole direzione istituzionale.

Tra la popolazione c’è sdegno e allarme ma la Legge è ferma, nessuno fa niente, da nessun pulpito si leva un monito. A Palazzo di Giustizia tutto è arenato dopo la famosa audizione del Procuratore Capo, dr.Capoccia, al Csm. Perchè tanto distacco fin quasi a sfiorare l’omertà?

Crotone è da mesi gettata nella più cruda anarchia, sbandata e afflitta dai suoi mille problemi. Miseria, abbandono, egoismi, carrierismi e personalismi che hanno lasciato senza parole i giovani che sono tornati sparuti a ritrovare i propri cari nella città del cuore.

Un fine d’anno segnato da una cappa di tristezza e bruttezza che fa tutt’uno con la svogliatezza e il disinteresse con cui sono stati approntati frettolosamente e con sprezzante freddezza quei pochi e miserevoli addobbi che sono il pallido ricordo dei tanti Natali dei tempi che furono.

Nelle strade dove prima si sentivano gli odori caratteristici dei dolci e della cucina tipica locale ora non vi è altro che acquitrini, fango e sgradevole disordine e olezzo di macchine con carburanti a nafta e spazzatura, spazzatura, spazzatura, ovunque.

Le periferie e i quartieri più popolosi, spesso rimasti persino senza acqua e senza luce, subbissati da maleodoranti montagne di rifiuti sono l’instagram vero e inoppugnabile della cocente delusione e del fallimento delle speranze di quanti avevano osato sognare che si cambiasse finalmentre musica e suonatori.

La città più povera d’Italia senza che nessuno se ne infischi è quella dove le tasse comunali soggiogano i più poveri ed escludono i più deboli dal diritto di cittadinanza.

La città in cui per potere usufruire del servizio postale in qualsiasi giorno del mese gli anziani, le donne, i ragazzi devono cominciare fare la fila per prendere il numero fin dalle quattro del mattino.

A Crotone parlare di servizi sanitari e ospedalieri è diventato quasi una chimera, come possono adesso anche testimoniare i volontari di Emergency a cui non sembra vero, basiti e stupiti, di trovarsi in una realtà non dissimile da quella post coloniale e post guerra dell’Afghanistan.

Questa condizione di degrado sociale ed economico è ben rappresentata dagli oltre cento cumuli di spazzatura che si allargano e si innalzano a dismisura ogni notte e ogni giorno nonostante in questa città abbia sede una delle più grandi multinazionali dell’immondizia che invece vanta altrove in Europa e persino in Asia la sua efficienza mentre nel proprio territorio ha solo pensato di sostituire il pubblico a colpi di delibere e autorizzazioni spesso firmate da politici piuttosto attenti alla propria salvaguardia che non a quella ambientale della città.

Crotone è stata lasciata dallo Stato in questo 'stato' deplorevole. Dopo oltre otto mesi di inquietante commissariamento prefettizio del comune, da parte della pensionata di lusso Tiziana Costantino, un commissariamento che oggi appare più che mai ambiguo e opaco, tanto che potrebbe essere stato anche foriero di un 'voto di scambio'.

Su cui forse bisognerebbe subito aprire qualche inchiesta in Procura che ridia serietà e dignità al sistema giudiziario e istituzionale, sia statale che locale.