“La Parola affidata. Parlare di Dio in un mondo plurale” (Tau Editrice, 2020). Questo il titolo dell’ultimo libro di don Domenico Concolino, cappellano del Campus Universitario Magna Graecia di Catanzaro e membro della Consulta nazionale per l’Università Scuola e Educazione.
Un saggio intenso, approfondito, che compone e da respiro ad un’ampia riflessione sul tema della fede e della ragione, sul rapporto sempre controverso tra scienza e religione viene sviluppata dall’autore per un pubblico di lettori ben preciso composto da studenti e docenti universitari dell’ateneo catanzarese che si pongono la domanda dell’altro, l’interrogativo evangelico del mistero e del senso della vita.
Da qui l’approfondimento teologico ed esperienziale di un sacerdote che vive dal di dentro la vita universitaria catanzarese, cogliendone le istanze e i bisogni interiori attraverso l’ascolto e il dialogo con un mondo solo apparentemente ‘scristianizzato' dalla logica scientista e dalle sue procedure di trasmissione, nella formazione e nella didattica.
Don Mimmo Concolino è, al contrario, un ricercatore spirituale dell'anelito umano e fraterno, il curato di un mondo intellettuale che opera in uno spazio dove il suo ruolo di prete cattolico è spesso inteso come una presenza antidialettica che si misura con la controparte, magari intravisto erroneamente anche nella stereotipata immagine del sacerdote che si fa pulpito di un'antiquata retorica del linguaggio tomistico.
In realtà questo libro è la testimonianza di un momento vivo, aperto, attivo e dinamico di confronto e stimolo, volto all'analisi più profonda della parola e della sua autenticità, capace di non svicolare dinnanzi alle grande sofferenze poste dalla crisi esistenziale di questi decenni.
Non a caso nella prefazione il Magnifico Rettore dell’UMG, prof. Giovanbattista De Sarro sottolinea quanto sia degna di nota, nelle riflessioni di un religioso, la relazione dialettica e non oppositiva fra le «diverse parole» che cercano di dare significato all’esistenza umana:
"d’altra parte c’è da considerare l’enorme sforzo, a volte la gran confusione, che alberga nel cuore e nella mente di quei credenti che cercano nella Parola di Dio solamente la serie di valori e significati che si contrappongono ad altre parole ugualmente importanti come le parole della scienza, quelle della filosofia o di altre religioni. In tale modo di porsi, Dio e il mondo si oppongono radicalmente e la fede cristiana non appare vita per il mondo".
Sul filo del serrato contrasto tra scienza e fede, Padre Concolino ribadisce in questo libro che è possibile, «riscoprire la “sacramentalità” della Parola nella misura in cui ne rispettiamo la sua identità teologica e riconosciamo la sua differenza qualitativa difronte alle altre parole che abitano la scena di questo mondo».