Vedere Europa Ricordare Shoah. La Rete universitaria per il Giorno della Memoria

Come posso trasmettere la Shoah alle generazioni del futuro europeo? E come farlo nel rispetto della sostanza storica, ma tenendo a distanza la retorica e la facile demagogia? Infine: quali fra le molte iniziative possibili offre i migliori benefici sul piano didattico e formativo? Queste domande, solo in apparenza semplici, rappresentano la base dell’attività della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria e ancor meglio dei suoi Corsi di Storia e Didattica della Shoah, organizzati in molte regioni d’Italia.


di
Paolo Coen*

La Rete si è costituita nel marzo 2011 in occasione di un seminario dottorale centrato sulla museologia della Shoah presso l’Università di Teramo. Il singolare e per certi versi insperato successo di quell’iniziativa, specie presso il pubblico degli studenti, ha fatto il resto. Il 24 gennaio 2012 la Rete è stata presentata ufficialmente alla Camera dei Deputati; il 4 giugno successivo, di nuovo alla Camera dei Deputati, ha tenuto i suoi primi tavoli tecnici, centrati su Negazionismo, Museologia della Shoah e Didattica della Shoah; nell’ottobre del 2012 ha organizzato in cinque atenei la prima edizione del Corso di Storia e didattica della Shoah; nell’ottobre del 2013 in dieci atenei la seconda edizione.

La commemorazione della Shoah rappresenta ormai un valore acquisito della moderna coscienza europea. Dall’anno 2000 in Italia questo valore è tutelato da una legge nazionale: è la legge che fra l’altro individua nel 27 gennaio il “Giorno della Memoria”, allo scopo di

«ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati» (Legge 20 luglio 2000, n. 211, art. 1).

Il senso profondo della legge va comunque oltre l’obbligo a ricordare il passato, spesso riassunto nella formula “Perché non accada mai più!” consegnata in eredità da Primo Levi.

Ricordare la Shoah e diffonderne la conoscenza significa, in termini più ampi ma non per questo generici, educare alla moderna cittadinanza europea attraverso la promozione di valori e sentimenti alla base della pacifica convivenza fra popoli, religioni ed etnie differenti, come la responsabilità individuale, la libertà democratica e la lotta al razzismo.
La Rete si propone di diffondere negli atenei e nelle scuole superiori d’Italia – e in prospettiva d’Europa – attraverso il Giorno della Memoria e altre iniziative legate alla conoscenza della Shoah, “buone pratiche” nella lotta contro ogni forma di razzismo e antisemitismo, in vista della costruzione nelle generazioni più giovani di un sentimento di cittadinanza europea condivisa e dello sviluppo della cultura del pluralismo e della tutela dei diritti umani e civili. Gli atenei che istituiscono il Corso e i rispettivi organizzatori sono interpreti qualificati di tali valori, sul piano scientifico, educativo ed etico.

Nel corso del tempo hanno concepito manifestazioni ufficiali in grado di tenere uniti rigore nella ricerca, qualità didattica e carica innovativa. Già in passato, inoltre, gli stessi responsabili scientifici hanno a loro volta organizzato o preso parte a Corsi di storia e didattica della Shoah, che sono stati seguiti da alcune centinaia di insegnanti.

*docente universitario e storico dell'arte