De Magistris cresce impetuosamente nei sondaggi. Cacciato ingiustamente torna in Calabria per diventare il Presidente di tutti

30 gennaio 2021, 19:19 Politica.24

Per De Magistris in Calabria si arriva in discesa. Dopo dieci anni di lungo e intenso lavoro sulla poltrona di primo cittadino di una ‘città-mondo’ tra le più grandi del Mare Mediterraneo, la Napoli che sta sulla rotta di Atene, Istanbul, Il Cairo, Gerusalemme, Haifa, Beirut, Palermo, Algeri, ecc. ecc. adesso sale la voglia di nuove avventure. È tempo di salpare verso il porto di Calabria ma questa volta con un bagaglio di esperienza amministrativa più unica che rara che potrebbe essere presto sistemato nella sua casa di Catanzaro, proprio a pochi passi da Germaneto.


di Vito Barresi

Quasi come nel teorema del famoso matematico di Samo per cui se “tutto è fluido, tutto è mutevole, chi avrebbe mai immaginato di dire a qualcuno: guardi, sto valutando di candidarmi alla Regione Calabria come Presidente. Chi mai poteva immaginare che quella eventualità diventasse una realtà?” .

Così parlò il sindaco di Napoli nel corso di una intensa e approfondita intervista a "Lente di Ingrandimento", condotta in collegamento con Palazzo S.Giacomo dagli studi di TeleVomero dalla collega Fabiola Conson.

Cioè per dire che, giusto in tempo, De Magistris si propone agli elettori calabresi, per infrangere una volta per tutte la geometria perfetta di un ‘compromesso immorale’ che subdolamente sembra legare in un ormai consolidato continuum sia il centrodestra che il centrosinistra, promuovendo coraggiosamente un nuovo spazio politico calabrese, meridionale, libero, autonomo e indipendente piazzato sull’ipotenusa di ben altra trigonometria elettorale.

Un contenitore che sgombra il campo dai vecchi schieramenti vetusti e obsoleti per guardare al voto degli elettori a 360 gradi, volgendo l’attenzione a grandi sfide che vanno fatte ‘insieme’, provando a condividere con la comunità calabrese, sopratutto con un invisibile e sommerso blocco cattolico, uno zoccolo duro che oscilla tra il 10 e il 20 per cento dell’elettorato dei piccoli comuni nelle oltre mille parrocchie, che lui stesso sindaco già descrive con ragionata speranza di successo attraverso i suoi diretti e primi

“riscontri registrati dalla terra di Calabria che sono molto positivi come anche le prime persone che hanno deciso di candidarsi con noi, cioè persone di cui nutro profonda stima e di cui sono orgoglioso che vogliono insieme a me, insieme a noi, affrontare questa avventura che credo ci porterà a vincere le elezioni di primavera.”

A differenza di tanti altri candidati De Magistris ha dalla sua parte la forza trascinante di una sofferta narrazione, uno storytelling a millimetri cinematografici, il racconto, la storia, il vissuto di un personaggio vero, autentico che non è stato assemblato meccanicamente con i rottami dei vecchi partiti calabresi:

“Un umile magistrato di periferia, questo ero io... un magistrato che aveva deciso di restare per amore di quella terra. Ora Palamara, nel suo ultimo libro, ha confessato che io sono stato materialmente cacciato dalla Calabria. Questo è un passaggio importante. Palamara confessa, confessa in quanto uomo che fu tra i protagonisti della mia cacciata da Catanzaro. Anche se la storia è ormai scritta questa è materia di tradimento della Costituzione. E se Palamara parla se ne cade mezzo Paese. A quel tempo mi è stata scassinata la cassaforte nel mio ufficio per rubare i faldoni dell’indagine Why Not. Si dirà: ma chi è stato, forse un ladro qualsiasi che è entrato a scassinare? No, l’ordine fu dato dal Procuratore Generale della Repubblica, che il Ministro della Giustizia di un Governo di centrosinistra, che aveva nel suo ufficio tutti i capi corrente, chiede il trasferimento di un magistrato che indaga sul ministro e sul Presidente del consiglio dei ministri mah… neanche Mussolini…"

Saranno, dunque, vani i tentativi di isolare e impedire a De Magistris di giocare la sua partita come solo sa fare "un vero bomber d’altri tempiche torna a giocare sui campetti di periferia?

Consapevole che in Calabria "tutto è complicato ma allo stesso tempo anche tutto affascinante” il sindaco tra la Galleria Vittoria e Via Ammiraglio Acton si prepara come se stesse ripassando alla moviola le mitiche gesta sportive di Maradona, Bruscolotti, Juliano, Dino Zoff, Ciro Ferrara, Ruud Kroll, Omar Sivori, Kurt Hamrin, Josè Altafini e infine dell'indimenticabile cantore del pallone sudamericano Bruno Pesaola, universalmente restato nei cuori dei tifosi col nomignolo ‘ò Petisso’.

Ovviamente per fare gol e segnare, spalancando una porta che gli altri gli sbarrano in faccia, per vincere e mettere in testa alla classifica nazionale, in una sola partita, il suo campionato elettorale calabrese e non solo.

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