Le parole di don Nunzio Galantino nel cuore della vita per prendersi cura del mondo

15 febbraio 2021, 08:00 100inWeb | di Vito Barresi

Nunzio di nome e di fatto, nomen omen, per Mons.Galantino, una vita di servizio pastorale interamente dedicata ad annunziare e testimoniare il Signore, ‘spezzando’ le parole della fede. In parrocchia come in Diocesi, in quei luoghi in bianco e nero del nostro Mezzogiorno in cui spicca l’irruzione del colore di una navata, la luce mosaica di un altare, i dipinti con i volti cari dei santi patroni, i passi misteriosi e divini del Cristo che ascende al cielo, la preghiera di misericordia e ringraziamento alla Vergine Maria, la Madonna con il manto azzurro che protegge il popolo credente. Tutte cose che chi cerca trova in questo vocabolario di motivi, riflessioni, confronti che è il suo ultimo libro, "Nel cuore della vita. Idee per prendersi cura del mondo (Solferino, pagine 256, euro 17,50), prefazione di Andrea Riccardi e postfazione di Luigi Ciotti.


di Vito Barresi

Le parole diventano voce quando sgorgano dalla vita. Vissuta, vera, bella, piena di speranza ma anche di drammaticità e talvolta tragedia. Forsa in questa semplice constatazione si trova la chiave di lettura di un testo che fa leva sull’attenzione e sulla curiosità dei significati delle parole che diventano discorso e dentro un contesto, illuminazione dello sguardo e della speranza.

Parole che per Galantino entrano nel cuore della vita solo quando diventano relazione con le persone, trasformandosi, non solo tipograficamente, in veri e propri caratteri umani, sociali, spirituali. E’ questa la vera 'incisione' che si chiede oggi a chi crede, sollecitandolo alla ricerca, confrontandosi con il pensiero degli altri, misurandosi con la complicazione dell’uomo e della donna, mettendo alla prova la propria esperienza della fede cristiana.

Galantino con questo saggio testimonia ai suoi lettori il suo amore per Rosmini, la passione viva per la sua profezia ‘filosofica’, costantemente lucida, luminosa nella sua chiarezza, persino laica quando sa distinguere e scartare sia il falso distacco laicista che l’errore marchiano di un ostentato clericalismo, prendendo a modello la scrittura del roveretano, tanto da farne proprio il suo metodo dell’intus legere, il leggere dentro il prossimo, smascherando l’evanescenza del mondo, ammirando il moto dell’anima che trasforma e cambia quanto sta intorno a noi, sposando la sinfonia delle differenze tra testo,parole, gesti, eventi, accadimenti nella vita quotidiana.

Presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (già segretario generale della Cei), già vescovo della diocesi di Cassano Jonio in Calabria, Galantino riscopre ogni giorno il Vangelo parlando a viso aperto sia con gli ultimi che con i potenti, tenendo accesa la fiaccola dei valori contro ogni sudditanza al potere, prima di tutto quello politico, lo sterminato campo di una mediocrità italiana dove è necessario far rinascere l’impegno non solo culturale, rispondendo ai bisogni di chi soffre ed è ultimo.

Filologia ed ermeneutica sono le due lampade ad olio di gomito che permettono il cammino dentro la confusione di un attualismo persino violento e disumano che brucia ogni essenza della notizia, stravolgendo il senso delle parole, l’effetto di ciò che non è mai mero suono, flatus voci, sensazione, sensionalismo che aliena chi ascolta e vede.

Don Nunzio con questo libro ci spinge allo scandaglio interiore sempre più raffinato, sempre più ravvicinato al mistero dell’umanità che è la Croce, alla lettura che è il silenzio in cui si ascolta l’essenza divina,l'altro dall'io che sta dentro la parola, l’attesa della novella che scuote, e impone agli uomini la costante novità della vita.