Piazza Resistenza e la politica a Voce Alta dove paiono tutti d’accordo nel non voler andar d’accordo

3 marzo 2021, 17:33 Sr l'impertinente

“Litigare è spiegare in modo complicatissimo e a voce alta cose semplici da dirsi sottovoce” (Erich Fromm). Tutto si potrebbe dire sull’amministrazione Voce ma bisogna pur riconoscere che abbia partorito uno dei Consigli comunali più divertenti a memoria mai seguiti.


di Sr* l'Impertinente

In ogni seduta della civica assise, infatti, maggioranza ed opposizione (ma soprattutto la prima) trovano il modo di dare il meglio di se, escogitando altre ed “alte” forme di autolesionismo, praticamente litigando su ogni cosa.

Perfino confrontarsi e bisticciare, per circa due ore, su un punto su cui teoricamente ed alla fine, concretamente, si siano detti tutti d’accordo, e non a caso poi passato finanche all’unanimità.

È questo quanto accaduto nell’ultima seduta del Consiglio, durato sei ore e in cui ce ne son volute due solo per approvare la prima delle tre mozioni in discussione.

Si tratta di quella presentata dal gruppo “Tesoro Calabria” con ad oggetto la “Richiesta, al governo ed alla Regione Calabria, di stabilizzazione dei lavoratori ex percettori di mobilità in deroga”.

Tutti d’accordo, quindi, ma ci sono voluti ben 120 minuti per licenziarlo, con il timore che il gruppo proponente - che tra l’altro si presenterà alle regionali - potesse farne un’eventuale arma elettorale.


“Iniziare un litigio è

come aprire una diga,

prima che la lite

si esasperi, troncala”.

(Libro dei Proverbi,

Antico Testamento)


La riunione di lunedì scorso, poi, si è caratterizzata per un altro evento, sempre legato alla litigiosità dei suoi componenti, cioè le continue sospensioni.

Una di queste, addirittura, è stata motivata dal presidente del Consiglio, Giovanni Greco, proprio per la presenza di “tumulti in aula”, affermazione che non veniva utilizzata da almeno tre lustri.

Ma quando fu effettivamente profferita i tumulti provenivano da partecipanti esterni al Consiglio Comunale e non, come in quest’occasione, dagli stessi membri dell’assise cittadina.


“Quando i potenti litigano,

ai poveri toccano i guai”.

(Fedro)


Quello registrato nell’ultima seduta è dunque un trend che prosegue verso forme di irascibilità sempre più aspre, che - come sottolineato anche da alcuni interventi - non fanno fare certo una bella figura ai rappresentanti dei cittadini.

Anche nelle precedenti di riunioni, infatti, non sono certo mancati gli scontri, soprattutto nella maggioranza, con l’impressione, dall’esterno, che ormai si colga la prima occasione per bisticciare.

E la cosa che colpisce è come la litigiosità si manifesti non solo su temi dove le posizioni sarebbero evidentemente distanti, quant’anche su questioni che, magari, siano state già ampiamente discusse in commissione.


“Litigio-Livori in corso”.

(Antonio Romano)


Un clima di scontro questo che, a dire il vero, non riguarda solo il Consiglio comunale, ma anche l’Esecutivo, il quale già diverse volte ha replicato duramente a critiche che gli sono state mosse.

Stessa cosa vale per il sindaco, Vincenzo Voce, protagonista di continui duelli con operatori dell’informazione, e non solo, che prima l’hanno pur sostenuto e che ora, democraticamente, lo bacchettino ad ogni piè sospinto.

Così come per le società partecipate, il cui operato ritenuto “allegro” è stato “redarguito” con toni davvero pesanti, paventando addirittura ipotesi di reato, tanto da spedire dossier direttamente alla Guardia di finanza.


“La gente litiga perché

non sa discutere”.

(Gilbert Keith Chesterton)


In particolare, due componenti del Cda di Akrea, Raimondo Mancini ed Erminia Longo, hanno voluto rilevare l'irritualità della prassi seguita dall'ente proprietario” riservandosi “di fornire ogni dettaglio documentale sulle cosiddette ‘spese pazze’ eventualmente nelle sedi invocate”.

O, ancora, stigmatizzando “le modalità di confronto stabilite dall'Ente comunale con la propria partecipata” e ricordando che “all'indomani del suo insediamento” gli stessi latori avessero chiesto al sindaco “un incontro ufficiale del quale” si attende “ancora riscontro”.

E hanno dovuto infine prendere atto, sempre gli stessi componenti Akrea, di come “il sindaco Voce e la sua giunta hanno preferito tutt'altro metodo di confronto, manifestando uno stile e uno spirito inquisitori che adombra non poche perplessità, soprattutto in considerazione del fatto che i conti e l'operato di Akrea sono sottoposti a ben due “gradi di giudizio”.


“La comunicazione perfetta esiste.

Ed è un litigio”. (Stefano Benni)


Un’altra simil-rissa si sta sviluppando, poi, intorno alla variante del tracciato della Strada Statale 106, che è stata approvata dal Consiglio comunale proprio nell’ultima seduta insieme ad una sollecitazione anche per il tratto Sibari-Crotone.

In questo senso, una feroce critica al sindaco Voce è stata quella del comitato Magna Graecia sulla mancata partecipazione del capoluogo ad una riunione di sindaci ed amministratori dell’area Ionica cosentina e crotonese proprio sulla viabilità.

In fondo anche Iginio Pingitore, di Stanchi dei Soliti, gruppo di maggioranza, ha scritto che “la mancata partecipazione di un rappresentante del comune crotonese nell’incontro dei sindaci a Cariati stride tantissimo; è un fatto storico quello che è avvenuto e non può passare in secondo piano”.


“La gente non sa litigare,

dovrei aprire una scuola”.

(Maggie dal film The women)


E poi c’è il caso dell’Antica Kroton, che oltre che terreno di scavo pare divenuta anch’essa più un campo di battaglia, pure dentro la maggioranza, con l’esecutivo intenzionato a rimodularne il progetto.

Sono stati, infatti, eliminati alcuni interventi in centro città, per concentrarne altri in zone diverse, come l’ex area Ariston, facendo paventare a qualcuno ipotetiche “cambiali politiche a carico dell’amministrazione.

Cominciano a circolare, infatti, voci di possibili riqualificazioni di aree cittadine rispetto ad altre, proprio per la presenza di alcuni patrimoni immobiliari, ingenti, che andrebbero anch’essi salvaguardati.


“La lingua e i denti

a volte litigano,

ma ciò non impedisce

che continuano

a rimanere insieme”.

(Proverbio africano)


Anche l’opposizione ultimamente - forse per non restare neppure troppo indietro - ha voluto prender parte a questa fase di scontro: ad esempio evidenziando come il Comune abbia la disponibilità di circa 900 mila euro per i ristori post covid ma che non ne abbia distribuito un solo centesimo.

D’altro canto, sul tema dei ritardi della distribuzione di queste risorse alle famiglie bisognose, era incappata anche la precedente di amministrazione comunale, la gestione commissariale.

Come a dire, la burocrazia fa danni a prescindere ma tranne che a se stessa… soprattutto se si ricorda come il nuovo segretario generale del comune - com’è ormai ben noto - si sia visto aumentare del 50% e dal sindaco, con apposito decreto, l’indennità percepita.


“Quando litigo con

me stesso

sono tremendo”.

(Barnaba dal film

Innamorato pazzo)


Un clima quello che si respira ormai a Crotone, dunque, da tutti contro tutti, con un tasso di litigiosità che le limitazioni ed i disagi del Covid sembrano aver fatto aumentare e non di poco.

L’auspicio è che tutte le parti interessate, dentro e fuori il palazzo di piazza della Resistenza, riescano a comprendere che in questa situazione di crisi ogni grammo di energia vada invece impegnato più a costruire che non a distruggere!

O che capiscano come il tempo trascorso sulle seggiole da amministratori debba essere speso più per dare risposte ai cittadini che non per giustificare il proprio operato; anche perché, spesso, non c’è giustificazione alcuna alle azioni compiute.

*Simbolo dello Stronzio