C’è aria di grande attesa tra le fila della Lega a Crotone dopo che i vertici nazionali del partito di Salvini hanno scelto il nuovo commissario nella persona dell’avvocato Cataldo Calabretta. Una designazione che dovrebbe servire a mettere fine al magmatico, spesso confuso e contrastato, periodo ‘pionieristico’, dove una folla di aspiranti 'onorevoli' in pectore sembrava, finalmente, saltata sulla giusta diligenza del partito vincitore. L’esordio del commissario Sorical nell’agone della lotta politica pitagorica, sembra per questo suscitare reazioni di vero e proprio panico tra quanti, forse, davano per fin troppo scontato e al riparo di ogni incidente di percorso, il loro personale progetto di rapidissima carriera elettorale. Ma, come si sa, la politica non sempre è una Signora...
di Vito Barresi
L’obiettivo del neo commissario Calabretta è quello, ovviamente diretto e principale, di dare luogo a una nuova fase di crescita per la Lega a Crotone, parimenti a quanto avviene a livello nazionale, dove la ritrovata forza di governo, è in tutti i sondaggi e le proiezioni il primo partito italiano.
Per l’avvocato, il cui volto è noto per la sua apprezzata presenza sugli schermi di Rai 1 e Rete 4, anche a Crotone, è giunto il tempo di puntare sull’impegno vero di qualificate energie, nel quadro di una responsabilità condivisa, riscoprendo una dinamica e moderna progettualità, protesta a costruire il partito nel territorio, consolidando e formando un valido ceto dirigente, per allargare, non solo i consensi elettorali, ma sopratutto difendere gli interessi veri di una realtà locale e provinciale che vive un profondo declino nonostante le sue risorse e le potenzialità siano davvero gigantesche.
Per questi motivi, avverte in questi giorni lo stesso Calabretta, la Lega ha voluto affrontare le criticità emerse nel più recente passato, le stesse negatività che hanno generato delusione, immobilismo e paralisi nell’azione del partito a Crotone e in Provincia.
Per far questo bisogna adoperarsi, uniti e non 'separati in casa' a superare ed eliminare comportamenti arroganti e atteggiamenti scorretti, spesso del tutto avulsi e incongrui e persino urtanti, che sfregiano il prestigio della Lega, degradandola ad un ricettacolo di risse e battute d’osteria, paralizzando il partito in un coacervo di polemiche ridondanti ed eccessive, le stesse che si sono manifestate nel corso di questi ultimi mesi, cavalcando senza freni sterili e improduttivi personalismi, su cui qualcuno accampava assurde pretese di carrierismo, a tutela e protezione delle proprie, spesso millantate, rendite di posizione.
Con Calabretta, che più di qualcuno ha sentito dire, nonostante la sua ormai proverbiale e riconosciuta cortesia e sensibilità, di aver trovato una Lega locale dove il confronto era stato abrogato e la politica ridotta a scontri su argomenti propagandati anche in modo sbagliato, ora inizia una stagione di rilancio e rafforzamento, non su basi irrazionali ma su programmi solidi e partecipati.
Calabretta, nel rivolgere un saluto agli elettori e agli iscritti della Lega Salvini di Crotone, avverte poi che è necessario cambiare i toni del dibattito politico, facendo ritrovare, ai dirigenti e alla base, quella giusta coerenza, che si deve avere quando si milita in una forza politica decisiva nel quadro nazionale, che più di altre, sta offrendo tutto il suo ampio consenso di primo partito degli italiani, a sostegno del nuovo governo guidato al Prof. Mario Draghi.
Un esecutivo di svolta in cui la Lega è forza decisiva e affidabile per ridare a tutti gli italiani quella speranza e quella sicurezza tanto necessaria in questa terribile pandemia, oltre che impressionante crisi economica e sociale.
Così come al Governo del Paese e anche in quello della Regione Calabria, conclude Calabretta, la Lega saprà dare un grande contributo operativo e di chiarezza, con competenza e qualità, impegnando l’intera classe dirigente nell’immane compito di superare le secche dell' impreparazione, dell'egoismo carrieristico, di ogni piccolo cabotaggio.
Per questo, conclude Calabretta, bisogna portare a compimento una 'guerra gentile' ma senza quartiere ai ritardi e alle sottovalutazioni di un un vecchio modo di fare politica, culturalmente inadeguato di fronte a problemi di evidente complessità che Crotone, la sua Provincia, la Calabria, il Mezzogiorno e l’Italia intero sono chiamati ad affronatrte e risolvere al più presto.