L’enciclica di Papa Francesco Luadato sì, nel mentre si celebra il suo sesto anniversario dalla pubblicazione, si diffonde e s’impone sempre di più come il principale testo di riferimento di una nuova ecologia integrale. Una vera e propria 'Bibbia Verde’ che va letta e assimilata con tutta la necessaria attenzione critica di una più giovane ed emergente ‘next generation’ ambientalista. La stessa che vuole cercare di risvegliare dal coma un mondo frastornato dal tragico trauma di Covid-19, che ha fatto cadere il mondo intero in una tragica depressione, rendendo la gente sempre più ansiosa e nevrotizzata, in preda al panico e a una crisi di sfiducia strutturale e generalizzata.
di Vito Barresi
Milioni di ragazze, donne, giovani, anziani, in ogni continente, stanno scoprendo l'importanza del pensiero e la ricchezza di spunti analitici e scientifici, che si trovano in Laudato sì, il documento papale che offre enormi opportunità per comprendere e orientarsi, in un contesto globale che, per dirla con le parole del sociologo Ulrich Beck, è sempre più caratterizzato da società insicure a costante ed alto rischio.
Come ha osservato P. Joshtrom Isaac Kureethadam, nel suo saggio "The Ten Green Commandments of Laudato Sì", proprio perchè Covid-19 è stato il nefasto prodotto di una distruttiva interazione tra animali e esseri umani, ancor di più adesso, nella nuova fase della post pandemia, va chiarito che, quanto avvenuto è correlato alla deforestazione e al commercio di fauna selvatica che aumentano la probabilità di tali malattie infettive.
Solo ora, dopo l'immane catastrofe globale della pandemia universale, ci rendiamo conto che non c'è salvaguardia della salute, non può esserci un valido ed efficace modello sanitario, se l'ambiente, l'equilibrio ecologico non verrà salvaguardato, mettendo in sicurezza le comunità, anche geograficamente più isolate e remote, le città e i quartieri dove viviamo, le regioni in cui abitiamo, viviamo e lavoriamo.
Sotto la minaccia della crisi climatica e della paura di una guerra permanente subdola e distruttiva, che trasforma sempre di più i luoghi della vita quotidiana nel teatro di battaglie cruente, la pace e la fratellanza diventano le scelte necessarie per abbracciare una nuova visione ecologica integrale della società.
Un pensiero 'grume' che dovrà affermarsi democraticamente nella forma e nel linguaggio di un discorso condiviso e unitario, centro del dibattito pubblico e della giusta formazione della politica per un governo sostenibile del territorio, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni, i corpi intermedi, le famiglie, le parrocchie, le diocesi, le scuole, le università, ospedali, organizzazioni, imprese, ecc.
Diffondono illusione e confondono il popolo coloro che sbandierano dai pulpiti della facile propaganda, le false aspettative che da Covid-19, l’Europa, l'Italia, il Mezzogiorno, la Calabria, possano uscirne senza una profonda revisione dei nostri modelli sociali, economici, familiari, internazionali.
Il rischio pandemico si supera se la logica del profitto verrà abbandonata a favore di un impegno per i beni comuni e per il miglioramento della relazionalità sociale e interpersonale. Se la diseguaglianza economica non si abbasserà di livello e qualità, affrontando il tema della povertà sociale non con la facile erogazione di un reddito al consumo o con i buoni spesa, ma investendo sul binomio territorio-comunità, la sola alternativa alla solitudine e alla disgregazione dei valori umani essenziali.
Il significato di Laudato Sì sta nel messaggio e nell’appello a prenderci cura della nostra casa comune e dei soggetti diversi e sofferenti che, nella pandemia, sono stati sia giovani che anziani, sia donne che lavoratori disoccupati, sia imprenditori scrupolosi che medici coraggiosi, sia volontari che operatori sanitari, sempre tra i più colpiti dall’inarrestabile progressione dell’espandersi del virus.
Proprio papa Francesco ha sottolineato che il monito che viene da Covid-19 è trattare l'ambiente come i campi dell'agricoltura contadina, quando c’era la rotazione tra semina e pascolo, per cui la Terra potrà riprendersi "se gli permettiamo di riposare”.
Ovunque, anche in Calabria, è necessario aprire il confronto e lo scambio di idee sulla nuova ecologia integrale, per modificare le nostre consolidate consuetudini consumistiche, scoprendo la bellezza di uno stile di vita più semplice per aiutare il pianeta, invece di chiedere costantemente una crescita economica quantitativa e sbagliata.