Oltre le vecchie logiche del centro-destra e del centro-sinistra. Formule che rimandano all’archeologia della politica, agli schemi superati e obsoleti che affondano le loro radici già nell’Ottocento e poi nel durissimo e cruento Novecento. La candidata alla cancelliera dei Verdi Annalena Baerbock ha reso omaggio alla politica europea della cancelliera Angela Merkel (CDU) negli ultimi 16 anni. "Molte, moltissime persone in questo Paese sono grate per aver tenuto insieme questa Europa in situazioni di crisi negli ultimi 16 anni", ha affermato il capo dei Verdi nel dibattito sull'ultima dichiarazione del governo Merkel al Bundestag.
di Vito Barresi
Nella foto in cui si scambiano il saluto alla Covid-19, in modalità Corona, toccandosi vicendevolmente le mani chiuse che diventano pugno contro pugno, c’è forse l’anticipo di quel che potrebbe accadere nei prossimi mesi, il profondo cambiamento del paradigma della politica europea, fin qui chiusa nel recinto endogamico dei gruppi storici e delle nobili famiglie ideologiche, tra cui troneggiano i Popolari, i Liberali, i Socialisti, gli stessi che si apprestano finalmente a dare il benvenuto, nella più alta sfera del governabilità del paese leader dell’Unione Europea, al ceppo non più dei giovani rampolli in erba dei Grunen tedeschi, partito dall'originario posizionamento extraparlamentare, alla conquista della 'stanza dei bottoni'.
Mai sottovalutare quel che succede dietro le quinte della politica, dove per quanto secolarizzato sempre si tratta di maneggiare gli attrezzi del potere, e dove contano, e come se ancora contano, i riti di passaggio, le cerimonie di sottile e impercettibile investitura morale, i linguaggi della gestualità più emotivamente coinvolgenti, le intese composte da più forti complicità di vita istituzionale, solidali e sincere.
Dopo che Angela è entrata nella sala alle 8:56, l’immagine prevalente è diventata un’altra, cioè la caccia al possibile erede del cancellierato tra Armin Laschet e Annalena Baerbock, ritratti al Bundestag da Tobias Schwarz per l'agenzia Afp.
Una sequenza che se venisse interpretata con la più classica regola dell’oracolo di Delfi, tra ipotesi, realpolitik e preveggenza, potrebbe anche tramutarsi in una icona di quel nuovo in costruzione che i Verdi tedeschi identificano, ormai da mesi, nella realizzazione possibile di "una società tedesca che decide chi vuole essere attraverso le elezioni."
Cioè l'auspicio per le elezioni federali del 26 settembre, data in cui finirà ufficialmente la lunga ‘era Merkel’, di iniziare una nuova epoca sotto il segno e il volto di Annalena Baerbock. Sarebbe questa una novità enorme, persino dirompente, il punto di svolta, il nuovo paradigma, che si impone non più a sinistra, con la formazione innovativa di una coalizione di Centro-Verde.
Ed è probabile che anche in Italia bisognerà prende atto, svegliarsi da quel sonno ipocrita di una falsa ideologia, cascame del post comunismo e del post fascismo, per cui nulla esisterebbe nella natura politica se non l'eterno e perpetuo duopolio del centro-destra e del centro-sinistra.
Secondo le più receti stime i Grunen potrebbero ottenere oltre il 25%, la Cdu di Merkel il 28%, la Spd al 15%, la destra all’11%, la sinistra al 7%, numeri che creano un forte collante per la stabilità tra i verdi e i democratici cristiani, vale a dire un campo coalizionale in cui potrebbe crescere in maniera molto autorvole la novità di una alleanza Bianco-Verde, in breve, il nuovo Centro-Verde.
Tra i due sfidanti-alleati si gioca la partita della leadership, praticamente fotografata ai nastri di partenza, dal leggero inchino all’amico di partito Armin Laschet e dal saluto senza pugni in tasca ad Annalena Baerbock, pronta, nonostante la recente caduta di stima nei sondaggi, alla guida della nuova locomotiva ecologica tedesca, intenta a produrre e intenzionata a fabbricare il motore del futuro quello che, come cantava Lucio Dalla su testo di Roberto Roversi, "sarà bello e lucente, sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato, avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina, lo potrà respirare un bambino o una bambina…"