Dalla Calabria, storica terra d’alluvioni, solidarietà alle popolazioni tedesche.Dopo il disastro la Germania sceglie nuove politiche di ‘neutralità climatica’

16 luglio 2021, 19:00 100inWeb | di Vito Barresi

Se qualcuno in Calabria non lo ha ancora fatto valga per tutti questa modesta riflessione. Solidarietà alle città e ai borghi colpiti dall’alluvione in Germania. Come si sa bene l’alluvione per i calabresi è una memoria storica atavica e consolidata. “Càlati juncu ca passa la china!” è un proverbio siciliano diffuso anche oltre lo Stretto che avvicina i cuori di queste due grandi regioni del Sud alla grave emergenza che sta vivendo in questi giorni una parte estesa della progredita e avanzata Germania. Il cuore dell’Europa sconvolto dalle alluvioni come spesso è accaduto nel Mezzogiorno d’Italia, specie a Crotone e a Messina, per non dire al nord con la travolgente piena dell’Arno che coprì Firenze di acqua e fango.


di Vito Barresi

L’alluvione è una prova sovrumana che richiede doti di reazione immediata, sopportazione e pazienza, di resilienza e coraggio, in breve un'energia di natura straordinaria per non annegare e morire.

Sono le stesse risorse reattive, fisiche e psichiche, che si ritrovano storicamente fissate nell’inconscio collettivo di tutti i popoli della terra, specie quelli che hanno impiantato le loro civiltà lungo il corso dei fiumi, delle dighe e dei bacini lacustri convivendo con il rischio, un tempo non ponderabile e incalcolabile, mentre oggi, al contrario, il pericolo si dovrebbe ritenere costantemente monitorato da sonde spaziali, rilevamenti e centraline a terra, simulazioni e previsioni, e quant’altro in dotazione alla metereologia militare e civile, oltre che agli apparati di intervento della Protezione Civile, costantemente spalleggiati dai grandi media, che spesso la buttano come al solito al glamour delle simpatiche 'meteorine'.

Ciò che è avvenuto in Germania e in Belgio è purtroppo una cosa seria e drammatica, la riprova che ambiente, rischio e sicurezza rappresentano una catena connettiva su cui fin qui si è fatto molto alla leggera, e su cui bisogna allentarsi e agire onde evitare nuovi e più pesanti disastri climatici, considerando che nel giro di poche ore è caduta tanta pioggia quanto il cielo ne buttava in due mesi, con un bilancio provvisorio ha superato il centinaio di vittime, mentre i dispersi sarebbero sotto la soglia delle duemila persone.

I Grune-Verdi in Germania invocano giustamente la ‘neutralità climatica’ cioè un’azione incisiva che va attuata immediatamente con programmi e progetti di governo coerenti e finalizzati all'azzeramento delle emissioni (mitigazione) prima del 2050.

L’alluvione resta, comunque, l’avverarsi tumultuoso e inatteso, ancora oggi in società tecnologicamente avanzate, dotate di strumenti di previsione metereologiche sofisticatissimi, dell’esperienza archetipica del diluvio universale, l'evento che biblicamente tutto travolse, distrusse, lacerando famiglie e comunità, devastando geografie e territori.

Chi è scampato al rischio tremendo di un’alluvione sa bene che durante il travolgente scorrere dela catastrofe si attivano imemdiatamente le risorse e le riserve di riscatto e resilienza che dettano il comportamento proverbiale dell’uomo, del cittadino delle popolazioni cioè quel 'piegati aspettando che la piena passi’, un fatalistico 'panta rei', tutto scorre, compresa l’acqua che va via.

In Calabria resta altissimo il rischio idrogeologico, che non solo ha ragioni naturali, storiche e antropologiche ma a cui adesso si aggiunge anche l’effetto del cambiamento climatico, cioè quei fenomeni che con rapidità estrema vanno dal caldo al freddo, dal secco all’umido, dalle alte temperature torride e desertiche alle precipitazioni turbolente in forma di bombe d’acqua e uragani.

Osservare le immagini della Germania sottacqua suscita impressione ma anche solidarietà e vicinanza umana. Senz nasconderci la preoccupazione e l'allerta per il pessimo stato in cui si trovano tante aree del Sud, specialmente in Calabria, dove manca ancora una conoscenza sul tema del clima e della neutralità climatica, oltre che un' ampia e convergente consapevolezza politica e amministrativa su acque, fiumi, suolo e assetto del territorio.

E’ tempo di adottare un diverso stile operativo, individuano una valida strategia d’intervento regionale. Senza più faraonici sperperi a favore di qualche lobby ma a solo vantaggio comune e collettivo della tutela ecologica della regione.