Ma chi è veramente questo Vincenzo Voce, sindaco demagogo e populista che ha in mano tutto il potere nella città di Pitagora, ingegnere in privato e professore di scuola in pubblico, e che invece di guadagnarsi la stima di buon amministratore passa tutto il suo tempo a fare il grande politicante regionale che si fa i “selfie” del pesce stordito nel barile metanifero dell’Eni?
Per la verità, è bene scrivere e ricordare tutti, che c’è una grande e significativa differenza, di valore e di giudizio morale e politico, tra la giusta e sacrosanta lotta della comunità dei pescatori crotonesi che si battono contro l’avidità e l’ottusità colonialistica, capitalistica e ambientalmente distruttiva di un colosso inquietante e inquinante come l’Eni, e il cinico atteggiamento di un Sindaco impreparato e arrogante che continua da settimane a fare il “pesce in barile” di fronte all’oltraggioso diniego opposto alle richieste di giustizia sociale e civile reclamate da un gruppo di lavoratori del mare fragili e precari.
Capitanati da una giovane e competente professionista, Manuela Asteriti, una avvocato coraggiosa che ha abbracciato la causa dei loro diritti, i pescatori stanno cercando, in tutti modi, di non aizzare lo scontro sociale ma di trovare la mediazione e aprire la trattativa sindacale, fattori indispensabili per risolvere tale vertenza nell’alveo della legalità istituzionale e costituzionale.
Ormai da un mese questi “umili faticatori” protestano pacificamente a suon di clacson e trombette, con il colore e la passione dei tifosi, davanti alla porta del Comune di Crotone - lo stesso ingresso che il sindaco con la fascetta nera è riuscito a far sporcare e imbrattare con rifiuti e immondizie a cumuli - sopportando pazientemente le sempre più insolenti “sbrasciate” di un piccolo personaggio di periferia in semi delirio di onnipotenza maschilista, assurto con troppa facilità alla fascia tricolore che, evidentemente, ha finito per scambiare con la camicia nera di un nostalgico podestà del partito fascista.
Quel che è ormai visibile è la sempre più evidente distanza e diversità tra l’ascesa fulminea e molto ma molto ambigua di un oscuro “capataz”, un sindaco che ha fatto di Piazza dei Marinai d’Italia l’emblematico e vuoto non-luogo di un becero qualunquismo populista e dell’egoismo piccolo borghese cittadino, e la sua imperizia ad affrontare i fascicoli e gli atti, le vertenze e le questioni principali, fallendo nella progettazione e nella stesura deliberativa di utili finanziamenti, mercanteggiando prebende per legali e faccendieri vari, generando un caos e una confusione amministrativa sempre più allarmante che sta facendo danni enormi e incalcolabili all’economia del territorio e della città.
Ciò che per lui sembrerebbe contare di più è il narcisismo della sua immagine, il sollazzarsi onanistico e quotidiano davanti al selfie del suo discutibile e personale comando, la sterile e improduttiva dittatura municipale di un uomo che costa all’erario più o meno diecimila euro al mese tra stipendio tabellare, viaggi, autista, telefonino, segreterie comunali e personali.
Un personaggio dell'antipolitica che si avvale della insindacabile consulenza di un ex collaboratore dell’Agip, un geologo che poco ha fatto sul disastro idrogeologico della Calabria e che tanto conosce sul piano Versace, in bavosa e bramosa ricerca di un posto al sole alla Regione Calabria.
Il Mastino dei Baskerville non ha alcun dubbio nel proclamare simpatia e vicinanza morale, culturale e politica con la giusta lotta della laboriosa e coraggiosa comunità dei pescatori crotonesi, vecchi lavoratori dalla pelle consumata dal sole e giovani marinoti sfibrati dalla salsedine, che stanno facendo vibrare con la loro sofferenza umana e famigliare i sentimenti forti e sinceri della solidarietà degli onesti e dei deboli, emozioni vere e autentiche contrapposte all’impresentabile arroganza di un sindaco cinico e sprezzante che con la sua artefatta demagogia rasenta sempre di più una sfacciata e insopportabile provocazione verso tutto il popolo crotronese, sfidando ancora del tutto impunemente, e incurante di ogni 'preavviso' di garanzia, le stesse istituzioni dello Stato presenti sul territorio comunale.
Forza Crotone, svegliamoci, insorgiamo democraticamente e pacificamente, sosteniamo pubblicamente e manifestiamo insieme per dare forza alla sacrosanta protesta dei nostri pescatori, mandiamo a casa questo sindaco farlocco e bugiardo, mettiamo fuori dal Comune al più presto i nemici di questa città, uomini e strani personaggi che si sono venduti immoralmente agli odiosi usurpatori e sfruttatori dell'Eni, atroce esempio di un capitalismo di stato che ha rapinato e rovinato l'economia e l'ambiente del nostro territorio.