Crotone NextGenerationItalia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza (Pnrr) città “hub” della mobilità mediterranea

3 settembre 2021, 11:00 100inWeb | di Vito Barresi

“Avere un’idea è una cosa, farla diventare un progetto o, meglio, un processo nel quale accada un cambiamento effettivo di modi di pensare, di categorie concettuali, di criteri interpretativi della realtà da aggiornare, è ben altra cosa. Qui occorre la fatica del pensare e del “pensare insieme”, che è ancora più faticoso. “Pensare insieme”, per tanti motivi e per certi aspetti, risulta quasi impossibile. Questa fresca quanto ponderata constatazione scritta dal Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, e apparsa sull’Osservatore Romano, è stimolo e occasione per avviare una motivata riflessione sul futuro della città pitagorica, l’idea di una Crotone rinnovata, propositiva, fraterna, solidale ed eguale nel mondo dell’oggi e del domani


di Vito Barresi

Immaginare Crotone nel contesto sempre più difficile e complicato di questo secolo - un tempo sempre più in bilico tra minacce e opportunità alla stessa radice storica e naturale della vita e della civiltà - necessita di un fertile preludio di approfondimento metodologico, accompagnato da una spassionata vicinanza ai problemi della realtà locale.

Trovare la miccia per accendere un nuovo amore vero per questi luoghi, spesso incompresi nella loro preziosa valenza, significa cominciare ad apprezzare la scelta e il gusto per un più attento rispetto ai suoi spazi ecologici, per valorizzare i saperi comuni che si sono stratificati nel corso dei secoli.

Da qui può sorgere un qualificato e più importante rispetto per gli ampi squarci naturali e bioversi, penso ad esempio al nostro straordinario orizzonte marittimo che, come mi confidò nella luce bellissima di un giorno mediterraneo lo scrittore Raffaele La Capria, costituisce l’intuizione genetica della curva geometrica che si è depositata da tre millenni e più nella memoria profonda, nell’es collettivo e unico delle popolazioni che hanno abitato questo territorio.

In breve, per sognare ad occhi aperti, per avere una visione futura della città pitagorica, bisognerebbe incamminarsi lungo la strada di una pacata riscoperta, un recupero della più autentica e concreta identità comunitaria.


Il prototipo di “middle town mediterranea”


Immaginare e cominciare a disegnare quello che potrebbe essere un profilo sostenibile e compatibile di una Crotone ecologica e più “naturale” non è un sogno proibito, né tanto meno l’esclusivo privilegio di chi ha raccattato a casaccio voti elettorali per il proprio narcisismo e potere personale.

Questa nuova Crotone che vogliamo immaginare, a dispetto dei tanti ignoranti, una città rinnovata, ecologicamente sostenibile, un vero e proprio prototipo di “middle town mediterranea”, è già nelle mappe future dell’Unione Europea, nei suoi programmi operativi previsti da qui a oltre il 2050, laddove si ponga attenzione dovuta a quanto scritto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che include - riporto testualmente - nell'Investimento 1.8 per il Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud, un programma di investimento con i seguenti interventi:

Hub urbani e linee metropolitane per lo sviluppo della mobilità sostenibile: gli investimenti riguardano 9 progetti che mirano allo sviluppo, alla riqualificazione, all'accessibilità e all’efficientamento energetico di stazioni e nodi ferroviari, che fungono da hub di mobilità, e di fermate di linee metropolitane (tra cui Villa S. Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce, Crotone, le stazioni della linea L2 della metropolitana di Napoli e la nuova fermata di S. Maria di Settimo-Montalto Uffugo”.

Da questi non irrilevanti dettagli, sorge l’urgenza di ritrovare e raccogliere le forze sane, vive, libere, autonome e indipendenti che pure esistono nella nostra città per superare le angustie ideologiche, sconfiggere le tentazioni all’errore e alla divisione, unire la città attorno a un progetto che sia esempio di bellezza e accoglienza, cultura e socialità, e prioritariamente di cultura materiale, concretezza costruttiva, premessa indispensabile oltre che di un solido successo economico anche di una robusta e inattaccabile libertà delle persone e dell’autonomia locale.