Seize our time, noi dobbiamo cogliere la nostra occasione. A ciò sembra alludere la rigorosa puntualità, mai vista nel calendario procedurale di un Presidente della Regione Calabria, sempre un po’ neghittosi, sempre un po’ sultani, sempre un poco levantini. Ma il presidente Occhiuto intende sorprendere la paciosa arena della politica calabrese, rimasta senza toreri, con una solerzia a dir poco di stampo weberiano, un’etica del lavoro e del profitto amministrativo mai vista in queste geografie per nulla inclini al calvinismo ginevrino. Tanto che, presentando la sua prima giunta regionale, non si lascia sfuggire di notiziare tempestivamente un “presto faremo la prima riunione di giunta e inizieremo subito dopo a programmare le iniziative da intraprendere per scrivere insieme il futuro della Calabria. Ci sono troppe cose da fare e governo regionale e consiglio devono mettersi subito al lavoro. Congratulazioni, dunque, ai neo assessori e buon lavoro a tutti noi”.
di Vito Barresi
Una tempistica bersagliera, a passo di marcia, in camicia bianca e cravatta svolazzante, per lanciare e motivare oltre l’entusiasmo della carica, la nuova compagine (QUI) su cui egli stesso dovrà misurare le sue doti e prerogative di coach, cioè di presidente e leader politico in grado di costruire alacremente, day by day, più che la coesione di maggioranza, l’identità di una giunta che dovrà pur rimuovere qualche trave nell’occhio e certi cumuli di macerie depositati in sede regionale da una ingombrante e spesso inquietante storia della Regione Calabria.
Europa, fondi Pnrr, investimenti infrastrutturali e rimbalzo economico sono la grande occasione per Occhiuto. Il quale comprende bene che deve fare in fretta.
Per cui è proprio la rapidità nelle scelte del suo “equipaggio” casalingo (anche a rischio di correre qualche pericolo) che può metterlo in pista, farlo uscire dai box calabresi, per inseguire il rimbalzo del ciclo economico nazionale, mettersi nella carreggiata della Finanziaria in elaborazione, insomma agganciare il treno della crescita nazionale per tentare di colmare parte del gap enorme fra la Calabria e l’Italia, fra questa Regione e l’Europa.
Tuttavia ancora non si conosce il suo programma, poco si apprende sulle schede operative che consegnerà ai vari assessori, sulla formazione del suo primo documento di bilancio regionale.
Uno strumento, la finanziaria regionale, che deve scontare spazi angusti di manovra per migliorare il sistema sanitario regionale ma soprattutto per dare opportunità alle piccole e medie imprese calabresi, chiamate ad affrontare una complicatissima ripresa, sapendo che non possono contare sull’asfittico mercato interno ma puntare essenzialmente sull’export.
In un clima economico-territoriale a dir poco spento, per non definirlo morto, dunque a rischio di improvvisi e sconvolgenti conflitti sociali, la nuova giunta dovrà sagomare e forgiare la propria identità tenendo conto non tanto delle promesse di lungo periodo ma della gestione di breve, brevissimo periodo, navigando non in altura ma coast to coast.
Che poi significherà appurare con precisione quanto investire, un certo numero di miliardi nell’anno, nel triennio e nel quinquennio, per ottenere un certo numero di posti di lavoro, almeno in previsione, e a chi affidare la misurazione oggettiva, la pesatura certa dell’impatto e dei risultati conseguiti in termini di principali indicatori del Pil regionale da parte di questa nuova macchina amministrativa al suo “start”.
In una battuta, per Occhiuto, più che un Gran Premio di Formula Uno sarà necessario mettere il casco di sicurezza per affrontare i difficili tornanti e le perigliose curve della mitica Coppa Sila.