Ha superato il crash test del Consiglio comunale del 26 novembre l’amministrazione comunale guidata da Enzo Voce, seppur con qualche affanno, delle ammaccature e, soprattutto, con un futuro ancora in bilico. Così, e come anticipato dallo Stronzio che scrive, la battaglia per le Provinciali e le conseguenti discussioni interne hanno lasciato degli strascichi, tanto che la maggioranza consiliare, ora, scricchiola.
di Sr* L’impertinente
Già al secondo punto all’ordine del giorno dell’ultimo Civico consesso pitagorico, con i consiglieri della minoranza usciti dall’aula, alla verifica del numero legale erano presenti solo in 16, sindaco compreso: la seduta pertanto è stata sospesa per 10 minuti.
Al rientro, all’appello del vice segretario comunale, Anania, i presenti erano invece 17, ovvero appena sufficienti per il numero legale; così si è potuto proseguire.
Il problema, però, è che a mantenere valida la seduta sono stati due consiglieri di minoranza: Andrea Devona, vicino al Pd, e Marisa Luana Cavallo, ex Lega ed ora di Popolo e Identità.
Una presenza determinante, quella di Devona, che qualche solito malpensante (ce ne sono sempre troppi!) ha subito legato al recente accordo che Voce ha stretto (con buona pace dei distinguo dei “soliti” Stanchi) con i sindaci del Partito democratico per la presidenza dell’ente intermedio.
Non è servito l’intervento del sindaco Voce, piuttosto indaffarato al telefono, forse per richiamare all’ordine i consiglieri assenti che, effettivamente, poco dopo sono arrivati, sebbene non nel numero sperato.
Ad evidenziare il problema della maggioranza, proprio a Consiglio comunale finito, il consigliere Iginio Pingitore, del gruppo Stanchi dei Soliti, uno dei fedelissimi di Voce, pur essendo in dissenso sulla sua scelta per le Provinciali.
Lo stesso Pingitore, dopo aver ringraziato i colleghi di minoranza per la responsabilità mostrata rimanendo in aula, ha sottolineato anche un’altra complicazione nella maggioranza.
Si tratta di quella legata ad alcune astensioni non motivate da parte di consiglieri di maggioranza, che a suo dire, meritano una discussione ed un approfondimento per stabilire il futuro percorso da intraprendere.
Per la cronaca, il Consiglio ha discusso anche dell’approvazione della proroga della convenzione tra Fc Crotone e Comune per l’assegnazione della gestione dello stadio Ezio Scida.
Il punto ha suscitato discussione, con il consigliere Fabrizio Meo che ha ricordato come lo Scida sia stato escluso dalle norme contenute nel regolamento degli altri impianti sportivi cittadini.
La IV commissione consiliare ha approvato all’unanimità l’abrogazione dell’articolo 24 del regolamento che sancisce questa differenziazione, ma non è stata portata in Assise.
Il consigliere Fabio Manica, pur votando favorevolmente sul punto, ha invece sottolineato una disparità nei confronti delle altre società sportive rispetto all’FC Crotone, pur lodandone l’attività meritoria.
Intanto le Provinciali si avvicinano e siamo alla vigilia della scadenza dei termini (a fine novembre) per la presentazione delle liste: e la tensione sale, come l’attesa.
Su questo fronte resta infatti l’incognita del gruppo che fa riferimento ad Enzo Sculco, che sembra aver fiutato l’aria e dopo essersi reso conto di non essere ben accetto (per usare un eufemismo) nel centrodestra, medita vendetta.
Una sua eventuale astensione, infatti, rischierebbe concretamente di avvantaggiare Voce, e dimostrerebbe di poter ancora essere ago della bilancia nelle competizioni elettorali, seppur di secondo livello.
Persa la Regione, con la mancata elezione di Flora, e perdendo anche la Provincia, Sculco rischierebbe però d’essere tagliato fuori dai giochi e di rimanere ancor più isolato. È un azzardo, ma per un esperto giocatore il rischio è sempre calcolato.
*Simbolo dello Stronzio