Neanche la batosta elettorale alle Provinciali (QUI) ha consigliato il sindaco Enzo Voce e la sua pattuglia ad abbassare i toni della polemica, anzi: invece di un mea culpa ci si è abbandonati a feroci “incursioni”. Non consci che questi continui attacchi, e la ricerca costante di contrasti e guerre, tanto all'esterno quanto all’interno, abbiano portato l’ampia maggioranza di governo a sfaldarsi ad una velocità mai vista prima, loro perseverano!
di Sr* L’Impertinente
Questa volta a finire nel mirino sono i consiglieri comunali Salvatore Riga e Vincenzo Familiari, rei di aver espresso delle posizioni critiche sulle modalità di assegnazione degli eventi natalizi (QUI).
I due amministratori sono stati oggetto di un post apposito a firma di Mimma Scida, componente del “giglio magico” vociano, ed ex candidata alle Regionali, che li ha attaccati in modo inverecondo etichettandoli in tutti i modi (il termine più gentile usato è stato quello di “traditori del popolo”).
È stata questa - tanto nei contenuti che nella forma - quasi un’autentica fatwa, da intendersi proprio come “dispensa fededegna e vincolante emanata da un'autorità religiosa sciita; part., condanna a morte per blasfemia”.
In realtà, nel tirare in ballo il popolo, non ci si rende conto, forse, che il problema stia proprio lì, cioè in un’erosione di consenso dei cittadini sgretolatosi ancor più velocemente della maggioranza.
E neanche Voce stesso si è sottratto allo scontro, visto che nelle sue prime parole post legnata elettorale ha dispensato colpe a destra e a manca, senza un minimo di autocritica.
Ad esempio, se l’è presa con alcuni primi cittadini del Partito Democratico, nella fattispecie con quelli di Isola Capo Rizzuto e Mesoraca, a suo dire colpevoli di averlo tradito nelle urne di via Mario Nicoletta.
E dire che i due sindaci in questione avevano pure fatto parte della delegazione che per prima incontrò Voce alla ricerca dell’accordo (QUI) poi trovato ma che non ha portato nei fatti ai frutti sperati.
Oltre a conferire colpe - attività in cui si è specializzato forse più che nelle bonifiche (finite nel dimenticatoio) - Voce, ha però e finalmente ammesso una cosa che era a dir poco ovvia: cioè di non avere più la maggioranza.
Ma il buon Enzo si è spinto ancor più oltre, annunciando di essere alla ricerca di consiglieri per ricostruirla una maggioranza, e quindi continuare la sua esperienza amministrativa alla guida del Comune.
Questo annuncio, però, ha dato il “La” ad una serie di movimenti sotterranei orientati evidentemente in questa direzione, e tra i particolarmente attivi spunta il redivivo Giancarlo Cerrelli, uscito dalla Lega e alla ricerca di una rivalsa politica e forsanche personale.
Al noto avvocato dalle posizioni oltranziste, quasi da crociate, non dispiacerebbe sedere nella sala giunta da protagonista, portando in dote una consigliera comunale, Marisa Luana Cavallo.
Quest’ultima, come si ricorderà, è stata già protagonista di un “salvataggio” della maggioranza, assicurando, insieme ad altri due membri dell’opposizione, il numero legale in un importante Consiglio Comunale.
Ad onor del vero, però, va ricordato che la prassi delle cosiddette “stampelle” della maggioranza è stata assai diffusa nel civico consesso di Crotone in tutte le più recenti amministrazioni, a partire da quella Senatore, per passare a quelle di Vallone prima e Pugliese poi.
Ed anche in questa occasione è logico pensare che sarà così perché tra i consiglieri circola ancora l’antica inquietudine del “tengo famiglia”, e nessuno avrà certamente voglia di tornarsene a casa col rischio di non esser più rieletto.
Così si potrebbe avere presto, nello stesso alveo della maggioranza, una barricadera del web che lanci ancora una fatwa ad ogni piè sospinto, ed un uomo di legge che proponga temi “crociati”: davvero una bella prospettiva, non c’è che dire!
E alla fine qualcuno si chiederà cosa abbiano fatto di male i cittadini crotonesi per meritare tutto questo. La risposta pare semplice: hanno votato e li hanno eletti. Certamente per pentirsene subito dopo, ma sempre troppo tardi!