Nella settimana che volge ormai al termine due importanti appuntamenti politici per Crotone e provincia si sono svolti quasi in contemporanea: parliamo cioè della conclusione del congresso del Partito Democratico e la “chiamata alle armi” del centrodestra. E di entrambe non potevamo certamente esimerci dal rendervene conto…
di Sr* L’Impertinente
Partiamo dal Pd: alla presenza del segretario regionale Nicola Irto e di Eugenio Marino, Leo Barberio è stato eletto segretario provinciale mentre Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, è assurta alla carica di presidente.
Nell’annunciarlo si sono ripetuti ancora una volta i mantra che stanno accompagnando il nuovo corso dei Dem pitagorici, vale a dire “rinnovamento” e “novità”: ma anche qui tra il dire ed il fare c’è di mezzo … la realtà.
Al termine del congresso, difatti, sono stati eletti gli organismi, tra cui la segreteria, nella quale spicca il nome di Marco Vallone, figlio dell’ex sindaco Peppino già presente alla presentazione dei nuovi segretari.
E poi Annagiulia Caiazza, figlia dell’ex vicesindaco Dionigi; Antonella Stefanizzi, ex segretaria cittadina del partito; Domenico Vulcano, ex sindaco di Crucoli; ed altri meno noti, con senso spiccato per il dejà vu.
La prima e l’ultimo (ha fatto subito notare qualche solito malpensante) insieme ad altri dai cognomi noti in città, sono anche tra i vincitori dei concorsi al Comune di Crotone banditi proprio dall’amministrazione Vallone. Ma questa è tutta un’altra storia!
Poco dopo le faccende Dem, è toccato invece al centrodestra presentarsi al pubblico nella sede di Forza Italia in versione annunciata come unitaria ma con qualche contraddizione emersa già osservando le presenze al tavolo dei dirigenti.
La prima è che tra quest’ultimi mancassero non solo Fratelli d’Italia ma anche Coraggio Italia (tanto per rimanere ai partiti nazionali) oltre che altri pezzi di coalizione visti in corsa alle scorse consultazioni.
Com’è noto in politica le assenze si fanno notare molto più delle presenze, seppur autorevoli, ed a mancare nell’occasione è stata buona parte dei Consiglieri Comunali che si dicono di centrodestra.
Seduti al tavolo, infatti, c’erano i capigruppo di “Forza Italia”, Antonio Manica; e di “Crotone città di tutti”, area Sculco, Danilo Arcuri, accompagnato nell’occasione dal consigliere Antonio Megna.
E di consiglieri ha parlato Sergio Torromino, come si evince dalle cronache dei giornali, bacchettandoli per le loro frequenti fughe in avanti e invitandoli ad allinearsi ai partiti o di andarsene per fatti propri.
Un tono severo accompagnato da un cipiglio incazzoso che deve aver tanto messo paura ai consiglieri che solo poche ore dopo questi hanno subito inviato un altro documento a dieci firme ma tra le quali spicca - anche qui - un’altra assenza di peso: quella di Pedace.
Intendiamo Enrico, fratello di quel Leo a cui presumiamo le orecchie avranno fischiato per tutta la durata della conferenza (pur nonostante il suo nome non sia mai stato proferito) visti i dissidi con le leadership per l’appoggio all’asse Crotone-Vibo alla Regione e in Forza Italia.
Allo stesso tavolo c’era poi Flora Sculco con tanto di vistosa bandiera Ucraina intorno al collo e che non ha mancato di denunciare come a Crotone - a suo dire - vi siano personaggi che avrebbero svenduto il territorio per ottenere qualche postazione nelle strutture regionali.
Un’altra contraddizione emersa è la pressoché unanime mancanza di interesse per il crotonese, con i suoi mille problemi, sia da parte del Governo nazionale che di quello regionale.
Peccato, però, che a comporre il Governo nazionale e quello regionale ci siano pure rappresentanti di Forza Italia, Lega e altri del centrodestra; il che ci fa sospettare che i rappresentanti locali contino anch’essi altrettanto poco!
Tornando per un attimo al documento dei consiglieri, va rilevato che si sarebbe ricomposto il trio dissidente composto da Salvatore Riga, Vincenzo Familiari ed Anna Maria Cantafora: il che non parrebbe decisamente una buona notizia per Vincenzo Voce e la sua Amministrazione.
Così come non pare una buona notizia la discesa a Crotone di Luigi De Magistris per formare un gruppo dal suo nome all’interno del Consiglio comunale e con componente Dalila Venneri.
Al di là delle rassicurazioni di rito, d’altronde, la stessa Venneri, alla chiusura della presentazione, ha ribadito l’intenzione di rimanere sì in maggioranza ma ha sottolineato come sia arrivato il tempo per il sindaco di schierarsi “con qualcuno”.
Un altro avvertimento politico per il primo cittadino, insomma, che non pare aver tratto la stabilità che agognava dopo quel mini rimpasto che, anzi, sembra aver sortito effetto contrario … e le fibrillazioni proseguono.
Tra il centrodestra riunito e scalpitante, il Pd mai riorganizzato e le fronde interne che stentano a rientrare, il prossimo futuro per l’Amministrazione comunale si presenta piuttosto complicato ed in un periodo già di per sé non certo facile. Visti i tempi e i caldi venti dell’est sarebbe forse il caso di seppellire le asce di guerra?
*Simbolo dello Stronzio