C’è fermento nel Consiglio Comunale di Crotone: non che prima non ce ne fosse, a dire il vero, ma questa volta ci sono delle concrete novità anche dentro l’assemblea cittadina, all’interno dei Gruppi. Basti pensare che in una sola giornata, quella di giovedì scorso, sono stati ben quattro i consiglieri che hanno cambiato appartenenza rispetto ai gruppi in cui erano stati eletti ormai ben oltre un anno fa.
di Sr* L’Impertinente
Andiamo per ordine: per primo è toccato ad Andrea Devona a cui va ascritto il merito di aver riportato il Partito Democratico a piazza della Resistenza dopo la mancata presentazione di quest’ultimo alle scorse elezioni comunali.
Devona avrà forse colto il suggerimento del vecchio adagio “Ritenta e sarai più fortunato”: fu lui, infatti, ed in passato, ad aver tentato l’ingresso nel partito ma fu respinto, e con perdite!
Oggi, invece, grazie al nuovo corso giovanile del Pd - con Leo Barberio al provinciale ed Annagiulia Caiazza al cittadino (entrambi figli d’arte) - le porte per lui si sono spalancate e pure con giubilo.
A dare il benvenuto ufficiale al gruppo ed al simbolo Dem nel Consiglio Comunale di quella che un tempo era nota come la “Stalingrado del Sud”, anche il consigliere regionale Ernesto Alecci, sindaco di Soverato.
Significativo, inoltre, che la conferenza di presentazione si sia tenuta nella sala dei gruppi di minoranza (o opposizione che dir si voglia): forse a voler sottolineare che a Crotone un’opposizione c’è?
Ciò che c’è stato di sicuro, invece, è la costituzione di un altro gruppo, denominato L’altra Crotone, formato da Nicola Corigliano, Vincenzo Familiari ed Anna Maria Cantafora (che lo guiderà).
Come si ricorderà si tratta del trio di consiglieri che avevano avanzato critiche - e non da poco - all’amministrazione comunale.
E proprio Cantafora, nel suo intervento, ha tenuto a decretare un’equidistanza dalla maggioranza che è parsa più una presa di distanza.
Ma non sono mancate critiche, a dire il vero, nemmeno per il gruppo originario di appartenenza, Tesoro Calabria (definito come una occasione persa) e per il suo leader Carlo Tanzi (tacciato di autoreferenzialità).
Chi potrebbe non vedere di buon occhio tutte queste suddivisioni in gruppi potrebbe essere il sindaco Vincenzo Voce, che osserva la sua maggioranza assottigliarsi sempre più, giorno dopo giorno, anche se si registrano alcuni tiepidi tentativi di conversione sulla via di piazza della Resistenza.
A margine dell’ultimo Consiglio Comunale, poi, altre osservazioni si renderebbero necessarie, come sul livello di alcuni suoi componenti, incapaci anche di recitare o leggere un copione già scritto.
Come ormai da tradizione consolidata, durante la seduta non sono mancati scontri e toni alti, anche su temi dove si fosse tutti d’accordo, come la questione della riapertura del castello di Carlo V.
Il problema è che, adesso, i gruppi sono diventati talmente tanti che si sta assistendo ad una sorta di balcanizzazione del Consiglio, dove in pratica ognuno finirà per rappresentare solo sé stesso!
Intanto, mentre il castello va verso la riapertura, considerato che sempre nell’ultima Assise è emerso non ci fossero di fatto le condizioni per tenerlo chiuso per più di quattro anni, nel frattempo si avvicina un appuntamento importante per l’amministrazione Voce: ovvero quello del bilancio.
E qui sì che i numeri contano e non solo quelli contabili.
* Simbolo dello Stronzio