Dopo due anni di attesa a causa della pandemia e con un una guerra in corso la città pitagorica si appresta a vivere nuovamente ed appieno la tradizionale festa della Madonna di Capocolonna, patrona e vera madre di tutti i crotonesi. Ci si aspetterebbe, dunque, un’atmosfera di giubilo e speranzosa fede ed invece si è finiti in un clima di polemiche a non finire scatenate dalla notizia che non ci saranno più, come un tempo, i tradizionali fuochi d’artificio.
di Sr* L’Impertinente
L’arcivescovo, in fondo, lo ha spiegato bene al quotidiano “Avvenire”, ovvero che non è il caso - anche per rispetto ai profughi ucraini che attualmente qui risiedono - di intimorire i bambini con i botti che ricordano sinistramente la guerra in corso nel loro Paese.
Il presule ha dato anche una versione un po’ più prosaica della decisione, il fatto cioè che per i fuochi pirotecnici, in alcuni anni, si sia arrivati a spendere fino a 20 mila euro, letteralmente andati in fumo.
Per questi motivi ha consigliato, in una lettera inviata alle parrocchie, di vivere le feste patronali con una maggiore sobrietà, visto il periodo non facile; di evitare dunque le spese dei fuochi d’artificio e di donare il 10% delle raccolte fondi alla Caritas.
Non l’avesse mai fatto! Nei confronti di monsignor Panzetta si sono scatenati, soprattutto sul web, orde di tradizionalisti che l’hanno incolpato, nel migliore dei casi, di rovinare una tradizione centenaria.
C’è stato chi lo ha accusato, poi, di non essersi accorto delle altre guerre nel mondo; oppure dei fuochi pirotecnici che annunciano, in varie città, l’arrivo della droga; finanche di penalizzare gli esercenti del lungomare.
C’è stato ancora chi si è spinto a dire che la festa della Madonna di Capocolonna non sarà più la stessa senza i fuochi, come se questi fossero quasi più importanti dello stesso Quadro che si accompagna in processione.
Giusto per non farsi mancare nulla, polemiche si sono registrate anche per l’altrettanto tradizionale fiera mariana, che si terrà dal 12 al 14 maggio e che, ancor prima di iniziare, sta già facendo discutere.
Due associazioni che rappresentano gli ambulanti, Una Ugl e Cicas, hanno difatti denunciato i costi troppo elevati per gli stalli dei commercianti rispetto a quelli usuali, spingendosi a sostenere che l’Amministrazione li stia addirittura “strozzando”.
Certo, anche negli anni scorsi di polemiche sulla fiera ve ne sono state e pure furiose, perfino con strascichi giudiziari, ma quest’anno pare che le lamentele degli ambulanti si possano concretamente tradurre in meno stalli rispetto al passato.
Dal canto suo, l’Amministrazione ha attribuito le resistenze trovate al fatto che quest’anno la Fiera è stata organizzata direttamente dal Comune e che saranno fatte rispettare le regole di assegnazione.
In fase di presentazione dell’evento - in più occasioni - lo stesso sindaco ha affermato che le cose saranno fatte con maggiore trasparenza, non come avveniva in un recente passato, ha lasciato intendere.
Sempre in tema di polemiche, che in questo scorcio d’aprile proprio non sembrano mancare, c’è anche quella innescata dall’annuncio del murales che il noto artista napoletano Jorit realizzerà nel quartiere popolare dei 300 alloggi.
L’opera raffigurerà il volto di Rino Gaetano, per un costo di 21 mila euro che il Comune ha preso dal cosiddetto fondo migranti, cioè dai ristori che il ministero dà alle città che fanno accoglienza.
Anche qui c’è stato subito chi ha avuto da ridire sostenendo che una tale somma avrebbe potuto esser spesa meglio visti i molti problemi della città, soprattutto nelle periferie come quella scelta per realizzarvi l’opera.
Tornando alla Festa della Madonna, invece, altre discussioni ci sono state finanche tra il Comune e la Provincia per via del fatto che per un bel pezzo di strada del pellegrinaggio manca l’illuminazione pubblica: un problema che è di competenza dell’ente intermedio che, però, non ha i soldi per risolverlo!
Mentre le polemiche si infiammano, intanto, il quadro della Madonna fa oggi la sua “calata” ed è pronto per essere portato per le vie della città ed in ospedale.
E la patrona, scendendo proprio tra i suoi fedeli e udendo l’eco di tutte queste discussioni e scontri, tra se e se sussurrerà: “sti cutrunisi ‘u cancianu mai”.
Ma subito dopo siamo certi li perdonerà, come fa, in fondo, una vera mamma con i figli.
*Simbolo dello Stronzio