Per valutare con il dovuto distacco l’esperienza vissuta nella giunta Voce, ho atteso il tempo necessario per esprimere con lucidità il mio pensiero. Sento il dovere morale ed etico di chiarire agli elettori ed ai cittadini le motivazioni che mi hanno condotto nel 2020 a condividere e promuovere, insieme a tanti altri cittadini, il progetto della coalizione Voce.
di Ilario Sorgiovanni*
L’illusione di poter cambiare le sorti di Crotone aveva acceso in tutti noi la speranza di poter partecipare alla rivoluzione culturale ed alla rottamazione definitiva del vecchio sistema politico, che ha imperato sulla città negli ultimi decenni.
Una tale prospettiva mi ha indotto ad accettare la sfida di Governo con la convinzione che si sarebbe attuato il programma elettorale e che l’agenda politica sarebbe stata determinata e condivisa all’interno della coalizione cha ha contribuito alla vittoria del Sindaco Voce.
Purtroppo i fatti dicono che le strategie politiche di questa amministrazione erano state scritte e pianificate in contesti diversi e alle spalle dei cittadini.
È palese che la scalata alla vittoria sia avvenuta con il patrocinio politico di quella parte del vecchio apparato del Partito Democratico che ha governato la città negli ultimi decenni, circostanza confermata anche dalla presenza in Giunta di molti esponenti riconducibili in modo più o meno diretto a quell’area.
Fin dalle prime battute è stato svilito il ruolo dei Consiglieri comunali, depotenziato il confronto democratico nel civico consesso, a vantaggio di una linea di condotta autoreferenziale, esposta ai conflitti d’interesse, suggestionata da influenze politiche esterne all’amministrazione, lobby ed associazioni elitarie laiche e cattoliche.
Tali condizionamenti, che hanno prevalso anche sulla volontà della stessa maggioranza, hanno indotto il Sindaco a candidarsi alla Provincia, con esiti che tutti conoscono. Questa miopia politica costringe a cercare sostegni numerici nella minoranza, snaturando ulteriormente il progetto iniziale.
La verità è che ormai la maggioranza non c’è più, la riprova è la frammentazione del Consiglio comunale in tanti monogruppi e la drastica riduzione del gruppo di maggioranza relativa “Tesoro Calabria”, con le recenti dimissioni del capogruppo e la fuoriuscita di quattro consiglieri di peso, che hanno costituito il gruppo autonomo “Un’altra Crotone”.
I restanti consiglieri di maggioranza si sono adagiati al ruolo passivo di comprimari e di garanti, per quanto possibile, dei numeri per poter sostenere il Sindaco.
Purtroppo, anche il Gruppo degli “Stanchi dei Soliti”, rinnegando la propria identità, si è ben adeguato a questo sistema ed usa la sua rappresentanza solo per rivendicare ruoli e visibilità. La fortuna di questa Giunta è l’inconsistenza della minoranza e la volontà di molti consiglieri di continuare comunque l’esperienza di rappresentanza.
La rivoluzione culturale annunciata nelle piazze dell’estate 2020 è rimasta lettera morta; nel Comune di Crotone regna sovrano il principio di conservazione dei vecchi equilibri politici e l’immobilismo del Sindaco.
Emblematiche le questioni: riapertura in sicurezza del Castello, funzionamento dell’Ato rifiuti, CdA di Akrea e bando per la gestione dell’impianto Tmb di Ponticelli.
La sensazione di immobilismo che ho percepito, anche sulla mia pelle, è stata rafforzata dalle vicende legate al rimpasto degli assessori, che ha seguito le vecchie logiche consociative; ad ulteriore conferma di ciò, la porta girevole “ad personam” per l’avv. Cretella, che è uscito da assessore ed è rientrato, con motivazioni anche economiche da lui stesso confermate pubblicamente, da Vice Sindaco, scalzando e sminuendo una persona di esperienza ed ampio consenso elettorale.
Le inconsistenti motivazioni addotte nei miei riguardi, oltre ad essere poco credibili, e a mascherare le vere ragioni, non hanno tenuto in conto l’impegno profuso con i comitati, gli Enti sovraordinati, l’Anci, i parlamentari del territorio, gli Ordini Professionali, l’AdS di Gioia Tauro, il Mic, il Sib e tutte le associazioni di categoria.
Per non parlare del lavoro preliminare svolto: oneri concessori, schede CIS, Perimetro cittadino, TPL, Bando di Rigenerazione Urbana, che ha riconosciuto alla città di Crotone un finanziamento di 20 milioni di euro.
Tutto questo in una situazione di contingenti difficoltà dovute a Covid, smart working, assenza del Dirigente titolare e mancanza di risorse umane.
Per il mancato finanziamento, in prima istanza, del bando “Qualità dell’Abitare”, c’è da precisare che, al contrario di altri, mi sono assunto tutte le responsabilità che il ruolo mi imponeva, pur nella consapevolezza generale che eventi indipendenti dalla mia volontà, come i ritardi amministrativi, imprevisti tecnici e scelte indotte hanno influito negativamente sugli esiti.
Per poter concretizzare il lavoro avviato ci sarebbe voluto più tempo ed un reale sostegno da parte dell’intera Giunta, ma probabilmente la mia azione non era gradita e conforme alla linea tracciata.
La percezione avuta, durante tutto l’espletamento del mandato, è che il Sindaco ed il resto della Giunta non abbiano compreso il ruolo fondamentale che l’Urbanistica riveste nell’ambito dei processi di Governo e Sviluppo del territorio, in previsione anche dell’attuazione delle misure del PNRR.
Questa poca considerazione è stata confermata anche dal criterio con cui è stata riassegnata la delega all’Urbanistica. L’arrivo del nuovo dirigente, in queste situazioni, senza una guida ed un supporto conoscitivo, non ha avuto gli effetti attesi; da quanto mi risulta le procedure che erano in fase di espletamento, come il perimetro Urbano ed il Piano Spiagge, si sono di nuovo arenate.
Al di là della propaganda e del marketing sui social, emerge chiaramente che questa amministrazione non ha una visione politica e strategica sul futuro della città.
Si parla di idrogeno verde, comunità energetiche, transizione ecologica e turismo, senza Piano Energetico Comunale, Piano Strutturale, Piano Spiagge e Piano della mobilità sostenibile.
Questo modo estemporaneo di procedere non può che favorire gli interessi di pochi, senza ricadute effettive sull’occupazione e sulle condizioni economiche dei cittadini.
La Giunta attuale, frutto di alchimie ed “equilibri politici”, non risponde con senso di responsabilità ai bisogni dei cittadini, ed ogni assessore, compreso il Sindaco, persegue obiettivi e lavora, prevalentemente, per promuovere la propria immagine personale.
Anche le procedure di reclutamento finora adottate, promosse da uno degli attuali assessori e rivolte esclusivamente allo scorrimento degli idonei di altre graduatorie Comunali, lasciano molto perplessi.
Negare la possibilità ai cittadini di Crotone di poter partecipare alle fasi di reclutamento, con l’espletamento di regolari concorsi, è una ferita alle prospettive occupazionali di molti giovani, che vivono in un territorio con un altissimo tasso di disoccupazione giovanile.
È inevitabile che le risorse umane reclutate da altri territori, appena ne avranno la possibilità, ricorreranno alla mobilità esterna volontaria per rientrare nei loro paesi di provenienza, con ripercussioni negative sulla pianta organica del comune di Crotone.
Poco è stato fatto per risolvere il problema del blocco della spesa imposto dalla Corte dei Conti; a tutt’oggi è ancora molto bassa la capacità di riscossione dei tributi ed il patrimonio immobiliare del Comune di Crotone non è assolutamente valorizzato; immobili di pregio come la clinica San Dionigi Hospital a Poggio Pudano e la struttura Ex ente Fiera, ubicata nell’area industriale, non generano alcun beneficio economico per le casse del Comune.
È altresì palese che nell’agenda politica di questa amministrazione è completamente assente il dibattito sui temi scottanti che interessano il territorio, a partire da infrastrutture, bonifica, gestione del trattamento e smaltimento dei rifiuti, raccolta differenziata, destino di Akrea, Royalties ai pescatori, lavoro ed espletamento delle procedure concorsuali dell’Ente, impianti eolici offshore, depositi GNL, transizione energetica.
La linea comunicativa scelta da questa amministrazione persegue solo effetti sensazionalistici e tenta di spacciare gli interventi di ordinaria amministrazione per fatti straordinari, pur di nascondere i propri limiti e l’incapacità di governare una città complessa e difficile come Crotone.
Si perseguono solo operazioni di marketing mentre tutta la città, in particolare i quartieri periferici versano nel degrado e nell’abbandono più assoluto.
Non si può essere all’alba rivoluzionari ed al tramonto conservatori: Crotone merita di più, richiede scelte responsabili, incondizionate e non dettate dalle contingenze del momento.
Il Sindaco, purtroppo, nell’estasi del comando, ha smarrito la sua dichiarata matrice ambientalista e non percepisce il malessere profondo che vivono i cittadini di Crotone, sia dal punto di vista economico che occupazionale.
Le constatazioni fatte non sono frutto di un’amarezza personale, anche se giustificata, ma della mortificazione delle aspettative e degli ideali riposti in una rivoluzione culturale annunciata ma non perseguita.
L’unica colpa che sento di attribuirmi è la fiducia incondizionata che ho riposto ed indotto nella candidatura Voce, associata alla volontà di rispettare il patto sottoscritto con i cittadini.
Per incidere significativamente sullo stato delle cose, bisognerebbe aver il coraggio di invertire radicalmente la rotta, azzerare ed elevare il livello della squadra di Governo, recuperare il consenso di tutti i consiglieri eletti con la maggioranza, riaprire il dialogo con i cittadini ed orientare l’azione politica in modo trasparente ad esclusivo servizio del bene comune.
L’eccessivo culto del proprio io e l’ostentazione dell’immagine esteriore attraverso i social, mal si concilia con il rigore e la sobrietà di una buona gestione della ‘res pubblica’.
Aristotele afferma che “la Politica è la scienza direttiva ed architettonica al massimo grado”, perché è individuazione e servizio del bene comune, che è più importante del bene individuale. La politica senza Etica è solo acquisizione e gestione del potere.
Chi Governa deve rappresentare tutti i cittadini ed ha il dovere istituzionale di abbassare i toni, accettare le critiche e non usare i muscoli contro chi dissente e critica il suo operato.
Come tutti coloro che hanno ideali stampigliati nel DNA o acquisiti attraverso la buona educazione e le esperienze di vita, non sono sensibile al canto delle sirene e resto ancorato ai miei saldi principi morali ed etici.
Continuerò ad amare Crotone e a dare il mio contributo di cittadino, che vorrebbe vederla “davvero” uscire dalle solite dinamiche che l’hanno svilita, abbattuta, violentata.
*Ex assessore comunale di Crotone
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