Il porto di Crotone, la Zes, i nuovi scenari del Mediterraneo e l’interesse della multinazionale sull’area industriale

28 maggio 2023, 10:29 Opinioni&Contributi

Ci pare d’aver capito, almeno dalla lettura delle ultime notizie, che tutti gli attori presenti in città, sia pubblici che privati, stiano pensando, non abbiamo ancora capito se in accordo o in dissonanza con il Commissario Straordinario della Zes Calabria, di proporre e di richiedere una nuova riperimetrazione delle aree interessate ai benefici della Zes. Con alcune di queste richieste che, per la loro estemporaneità, a noi appaiono incomprensibili e indecifrabili e avulse dalle linee strategiche della Zes.


di Giovanni Lentini*

A conferma, ove ne fosse stato bisogno, che ormai la città ha perso e sta perdendo, ogni giorno che passa, il senso del vero e del reale e del possibile.

Una città dove, del resto, il più delle volte, si parla solo per occupare la scena pubblica e null’altro. E nessuno che, invece, abbia il coraggio e l’audacia di affrontare, come nel caso della Zes, tematiche che interessano, o potrebbero interessare, i cittadini e gli imprenditori.

Sotto quest’aspetto ci chiediamo come mai a nessuno sia venuto in mente di proporre la riperimetrazione della Zes inserendo le aree industriali che inizialmente erano state considerate aree Sin e che, dopo successivi e scrupolosi controlli, sono state retrocesse ai legittimi proprietari.

Così come ci chiediamo come mai nessuno abbia pensato di rendere pubblico l’arrivo a Crotone, nelle scorse settimane, di alcuni emissari della Baker Hughes, azienda controllata al 38,4% dal colosso General Electric, che sembra sia o, meglio ancora, fosse interessata ad investire a Crotone, in particolare sul porto.

Sebbene, da notizie in nostro possesso, dopo la visita effettuata e per le cose che diremo tra poco, l’interessamento per Crotone pare sia scemato, in quanto l’azienda vorrebbe indirizzare i suoi investimenti sul porto di Corigliano, ritenuto più idoneo ai loro scopi, rispetto a quello di Crotone.

E questo perché, dopo oltre trent’anni di dispute e diverbi con Eni, sui quali ci sarebbe tanto da dire e da scrivere, non siamo stati, e non siamo in grado di affrontare e definire una delle tante complessità del nostro territorio.

Quella che riguarda la bonifica e il successivo utilizzo delle ex aree industriali bonificate. Aree che per noi, e lo ripeteremo sino alla noia, sono da considerare aree a servizio della attività retroportuali, nella consapevolezza che un porto per essere un grande porto deve avere alle spalle, o di fianco, grandi aree retroportuali.

Aree retroportuali che il porto di Crotone non ha più essendo tutte indebitamente occupate da presenze “aliene” rispetto alle attività portuali.

Tranne, e qui sta la sfida, non prendere in considerazione le ex aree industriali, sulle quali va fatta un’operazione verità per mettere la parola fine a tante inesattezze e tante imprecisioni camuffate per verità assolute.

Una per tutte. Quella secondo cui su quelle aree, una volta bonificate con la messa in sicurezza permanente, non siano possibili attività commerciali ed industriali. Una notizia falsa. Una bufala.

Sappiamo, sempre da notizie in nostro possesso, che Baker Hughes era e, forse, continua ad essere interessata all’area industriale dell’ex Sasol che non era e non è mai stata dichiarata area Sin e per questo chiediamo, come abbiamo già chiesto, che questo interessamento venga attenzionato e valutato e, se il caso, supportato dalle istituzioni, pubbliche e private, per non lasciar cadere nel vuoto l’ennesima opportunità per rilanciare Crotone e il suo porto.

Alla fine di questa nostra velocissima riflessione riteniamo che i tempi siano maturi affinché Crotone s’interroghi sul futuro e sul ruolo che intende giocare nei e sui nuovi scenari del bacino del Mare Mediterraneo.

A questo riguardo vi è necessità che, in città e nell’intero territorio provinciale, si apra un confronto e un dibattito. Una discussione nella quale coinvolgere tutte le forze in campo, senza escludere nessuno, i giovani in particolare, gli unici in grado di rendere possibile ed alimentare, con i loro sogni e con i loro desideri, questo sforzo corale di ripensamento e cambiamento collettivo.

Noi come amici del porto di Crotone ci dichiariamo disponibili a offrire il nostro contributo.

*Amici del porto di Crotone