Stanno facendo scivolare letteralmente nell’oblio la tragica alluvione romagnola che, in verità, ha procurato una indignazione moderata fra i reggitori d’Italia, impegnati - a bare ancora fresche - più che altro a disputarsi il Commissario che dovrà gestire i fondi per la mitigazione dei danni. E, però, nell’immediatezza, si erano levati “alti lai ed aspri duoli” per l’assalto al suolo attraverso disboscamenti a cottimo ed edificazioni massive, ritenuti unanimemente responsabili di tremendi danni sofferti da persone e cose.
di Sr* l’impertinente
Della dolorosa vicenda romagnola, fate caso, non se ne parla più: il tiro è stato spostato su Pnrr ed armi, come utilissimi mezzi di distrazione di massa da utilizzare nel frattempo che i soliti lupi possano continuare ad azzannare i loro succulenti pasti.
È un fenomeno, a ben vedere, che nella sua delittuosità politica ha assunto una connotazione di banalità, tanto pervadente che cosiddetti “guardiani del faro” non solo non avvertono la voglia di controllare ma sono acconciati a ritenere che questa sia ormai prassi consolidata e che non vada disturbata nella sua evoluzione da pericolo a danno.
Il riscontro lo abbiamo nel nostro piccolo anche qui a Crotone, periferia d’Italia, dove addirittura nel territorio urbano, si continua imperterriti a tagliare alberi, a sradicare ceppaie e ad edificare (con e senza licenze) pur in presenza di un decremento demografico unito a massicci fenomeni migratori che fanno calare vertiginosamente il numero dei residenti.
Il “popolo”, ovviamente, ha altro a cui pensare (a cosa non è dato sapere) ma gli scempi, in ogni caso, non sono reputati degni di attenzione.
Menomale che abbiamo la Madonna! E, cristianamente, si spera che anche altrove abbiano Madonne a vegliare sugli amari destini che ci apparecchiano le istituzioni. E buona festa della Repubblica… loro!
*Simbolo dello Stronzio