Il centro storico luogo da cui far partire un’alleanza strategica per la rigenerazione urbana di Crotone

11 giugno 2023, 12:27 Opinioni&Contributi
Un dettaglio del centro storico di Crotone

Con questa nostra nota intendiamo porre all’attenzione dell’amministrazione comunale di Crotone in carica, e dell’intera comunità, un tema al quale noi attribuiamo particolare importanza. Tema già posto, nei mesi scorsi, e che intendiamo riproporre oggi nella fase terminale di programmazione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza che, in parte, coincide con la fase iniziale della programmazione comunitaria 2021/2027.


di Alessio Critelli e Giovanni Lentini

Ci riferiamo al centro storico di Crotone: a questo riguardo, e preliminarmente, vorremmo sapere se è stato effettuato ed esiste, quindi, un censimento del patrimonio immobiliare del comune di Crotone nel centro storico.

E, soprattutto, vorremmo avere contezza dei propositi e dei disegni ideati e pensati rispetto alla gestione e alla valorizzazione di questo patrimonio immobiliare che, a questo riguardo, potrebbe essere ingrandito con l’aggiunta di altri immobili di particolare pregio e valore.

Pensiamo a Palazzo Milone e Palazzo Caminiti, di proprietà della Provincia di Crotone. Pensiamo all’immobile di proprietà della Fondazione Caloiro, di cui il Comune è socio unico.

Pensiamo all’immobile di proprietà della fondazione Morelli, di cui il Comune è socio fondatore, assieme alla famiglia Morelli, alla Provincia di Crotone e alla Regione Calabria. Pensiamo agli immobili di proprietà di alcuni imprenditori privati locali.

E tutto questo ancorché nella prima fase di attuazione del Pnrr, per intenderci all’epoca dei Contratti Istituzionali di Sviluppo, inspiegabilmente e incomprensibilmente, l’amministrazione comunale rifiutò di condividere l’idea di una progettualità di rigenerazione urbana dell’intero centro storico pensata e proposta dalla provincia di Crotone.


La condivisione

di un’dea progettuale


Da crotonesi, quel “gran rifiuto”, ci fece irritare e, in tal senso, auspichiamo che quell’atteggiamento, miope e ottuso, sia da poter ascrivere a una storia passata, augurandoci invece che, quell’idea progettuale, possa essere ripresa e proposta e candidata nella nuova programmazione comunitaria. Un ambizioso e strategico piano di rigenerazione urbana che, a parere degli scriventi, non può che partire dalla cultura e dall’arte.

Con l’istituzione di un Archivio di Stato. Di un Conservatorio Musicale. Di un’Accademia di Belle Arti. Di una Scuola Nazionale dei Mestieri. Di un Istituto Tecnico Superiore per le filiere turistiche e per le attività culturali.

Con la realizzazione di un Museo d’arte Moderna e Contemporanea, in cui comprendere la preziosa collezione di opere del Mack, di proprietà della Provincia, allocate temporaneamente nell’inadeguato Museo di Pitagora.

Di una Pinacoteca Comunale, comprese le opere, le sculture e i quadri dei futuristi acquisiti negli anni della sindacatura di Pasquale Senatore, di cui pare si siano perse le tracce, da arricchire, tra l’altro, con le importanti opere presenti nel palazzo della Provincia di Crotone.

Di un Museo Civico, oggi ospitato nell’angusta sede del castello Carlo V. E con la sistemazione del prezioso e raro fondo librario dell’avvocato Gaetano Morelli, di cui, anche in questo caso, pare si siano perse le tracce.

Un progetto da condividere naturalmente con la Provincia di Crotone, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con la Regione Calabria e con il Ministero della Cultura.

Da allargare alle più importanti e prestigiose fondazioni e associazioni culturali presenti sul territorio crotonese e non solo crotonesi. Quelle vere e non quelle farlocche. E da estendere, naturalmente, agli imprenditori privati locali, proprietari di immobili di prestigio e di valore nel centro storico, di cui conosciamo gli interessi e gli intenti in campo culturale ed artistico.

Aprendo, di fatto, un immediato e permanente tavolo di confronto e di discussione all’interno della città.

Tavolo di lavoro che in maniera prioritaria e velocissima dovrà occuparsi dell’attività di ricognizione e d’individuazione di progetti infrastrutturali del comune di Crotone atteso che la regione Calabria ha pubblicato un bando a tale scopo in previsione anche del riutilizzo delle imponenti risorse di fondi europei non spesi (qui il bando: https://calabriaeuropa.regione.calabria.it/bando/attivita-di-ricognizione/ ).


Una discussione

aperta e franca


Un bando sul quale, a nostro avviso, andrà e dovrà essere aperta una discussione franca con l’amministrazione regionale, e con il presidente Occhiuto, poiché questo modo di procedere, pur in presenza di una minaccia vera e reale, la perdita e la restituzione di quasi un miliardo di euro alla Comunità Europea, non ci convince e ci lascia perplessi, con molti, tanti dubbi che meritano una risposta adeguata e conveniente e convincente.

Un tavolo di lavoro permanente perché, oltretutto, a breve, la regione Calabria dovrà aprire una fase d’interlocuzione con gli enti locali per la programmazione comunitaria 2021/2027 che, da quello che leggiamo da CalabriaEuropa, il portale della programmazione comunitaria della regione Calabria, non ci persuade e, anche in questo caso, necessita di una discussione forte e determinata, senza inutili e dannosi finzioni e nascondimenti. Per non ripetere gli errori di sempre. Quelli per cui si programma e si pianifica per “campanili” e non per idee e proposte strategiche.

Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, e sarà sempre così anche per i prossimi anni, se non per i prossimi decenni, busseranno alle nostre porte appuntamenti complessi che, perdurando questo stato di cose, diventeranno complicati.


Un appuntamento

a cui farsi trovare pronti


Appuntamenti che devono e dovranno trovare il nostro territorio, con tutta la sua classe dirigente, unito e compatto, pronto per affrontare, con convinzione e determinazione, senza gagliardetti e senza bandierine, le prossime sfide.

Sfide che richiedono e richiederanno uno sforzo lavorativo e progettuale sconosciuto alle nostre latitudini, attesa la nostra scarsa propensione e la nostra scarsa attitudine, a utilizzare e spendere le risorse nazionali e comunitarie.

Per questo abbiamo scelto come base di partenza il centro storico. Il luogo della nostra memoria collettiva. Un luogo delle mille contraddizioni ma anche delle mille sollecitazioni e delle mille opportunità.

Luogo da cui far partire un’alleanza, un patto per un programma di strategie e politiche di rigenerazione urbana incentrate su transizione e sostenibilità e creatività che partendo dal centro storico possa essere esteso e interessare tutta la città.

Un luogo ideale, il centro storico di Crotone, e un metodo di lavoro nuovo e ambizioso per rivelare alla Calabria una Crotone che nessuno dei calabresi e dei crotonesi s’aspetta.

Una città che, toccato il fondo, chiusa e ripiegata su stessa, attende da anni il momento giusto per risalire la china. E per essere quella che realmente è ed è sempre stata. La culla della civiltà mediterranea ed europea. Una città straordinaria. Unica. Crotone.