Tra Crotone, l’acqua e la Provincia Unita ci stanno la società civile ignava e gli ascari nani della politica

26 luglio 2023, 17:30 Sr l'impertinente
A sinistra Fabio Tomaino, a destra Domenico Mazza

Diceva un mio amico: “mi prude la penna!”, e scriveva ad uso dell’inclito popolo indifferente. Anche io vorrei segnalare alla vostra indifferenza due fatti minimi occorsi in questi giorni a Crotone. Partendo dal più datato, reputo di certo interesse l’intervento di Fabio Tomaino, segretario della Uil cittadina, a proposito dell’ennesima querelle sull’acqua, bene principe contesto da Sorical, Congesi e Comuni vari, con grave periglio per la tasche di noi utenti.


di Sr* l’Impertinente

Ebbene: l’anamnesi è stata puntuale ma le soluzioni prospettate denotano una certa carenza. Pare allo scrivente, infatti, che le premesse di partenza manchino l’approdo, direi obbligato, al Commissariamento di Congesi, che consentirebbe la razionalizzazione della struttura, magari anche attraverso qualche prepensionamento mirato, rendendo la stessa gestibile come qualunque intrapresa economica.

Non solo, ma il Commissariamento dovrebbe assumere l’obbligo di controllo, da solo o in uno con tutti gli altri soggetti preposti alla filiera dell’acqua, e del rifacimento delle condotte, in alcuni casi vetuste, in altri vandalizzate da più o meno riusciti allacci abusivi, in modo da non moltiplicare il costo dell’acqua per gli utenti paganti.

A proposito: il controllo dovrebbe estendersi anche al pagamento delle bollette ed agli allacci abusivi, in modo da ripristinare un approccio civile al sostenimento delle spese di fornitura da parte di tutti.

In ogni caso fatta salva la soluzione del problema delle intollerabili ed ingiustificate richieste di Sorical!

Passo, quindi, all’incontro avvenuto presso la sala del Consiglio Comunale di Crotone per la presentazione del libro di Domenico MazzaLa baia della Magna Grecia”.

L’ipotesi di fondo è il salvataggio della intera fascia jonica dall’oblio cui è condannata dalle politiche nazionali e locali. Vi risparmio la pena per l’intervento amletico del Sindaco Vincenzo Voce, inciampato in arzigogoli incomprensibili anche allo stesso, per rappresentarvi quella che è la mia personale opinione circa la Provincia Unita di Crotone-Rossano-Corigliano.

Non saprei se l’approdo definitivo sia immediatamente perseguibile, certo l’idea di fondo dell’Area Vasta Crotone-Rossano-Corigliano non pare presentare controindicazioni logiche.

Sarebbe, al contrario, un evidente esercizio di buonsenso provare a perseguire il progetto e, magari, allargarlo al compiuto Arco Jonico transregionale che interessi Calabria, Basilicata e Puglia, per l’evidente posizione di primo approdo delle nostre coste per tutto ciò che giunge da Medio Oriente, Suez (e quindi Cindia), e Africa, come dimostrano abbondantemente i migranti che qui sbarcano copiosi.

Noi, come affermato dal relatore (ma già noto a molti, qorum ego, da tempo), siamo il baricentro del Mediterraneo ma, nel contempo, l’unico territorio che sconta questa condizione come un danno invece che come opportunità grazie alla rassegnata ignoranza di buona parte degli indigeni ed all’inadeguatezza colpevole della classe politica, locale, regionale e, soprattutto, nazionale.

Da questo nasce l’unico mio appunto allo sforzo programmatico prodotto: la gracilità delle gambe di un corpo sociale distratto, assente, ignavo ai limiti della dannazione.

Per cui, e concludo, consiglierei di investire della proposta la Segreteria nazionale di un qualche Partito che si dimostri attento alla geografia economica mediterranea e che se ne faccia carico come di impegno nazionale primario, perché far conto sulla cosiddetta società civile locale o, peggio ancora, sugli ascari nani della politica più prossima, sarà esercizio vano e destinato a sicuro insuccesso.

*Simbolo dello Stronzio