Non appena Eni ha rimosso il mostro dalle nostre coste, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ed il presidente dell’articolazione territoriale degli di Unindustria di Crotone, “Professore” Mario Spanò, sono andati in orgasmo ambientale ed hanno scritto al presidente della Regione Calabria, al Presidente della Provincia di Crotone ed al Sindaco di Crotone, per imporre o, quantomeno, sollecitare una richiesta ad Eni per la mitica bonifica che, però, riguardi “anche i siti dismessi adiacenti” all’ex Area Sasol.
di Sr* l’impertinente
Due cose balzano immediatamente agli occhi. La tempestività della richiesta, seppure per interposta persona, ad Eni, giusto un minuto dopo che la stessa s’è resa meno ingombrante alla vista della gente, senza che, peraltro, abbia mai bonificato una mazza, sia direttamente interessata sia (e non e parliamo proprio) adiacente (QUI).
Come diciamo qui a Crotone “su stati tardivi”! E questa tardività è il seguito dell’assenza totale di prese di posizione nerborute e ferme che i due nostri eroi, o le Associazioni che gli stessi rappresentano, abbiano mai preso seriamente in passato.
C’è dell’altro.
Da un rapido giro di informazioni fra le “malelingue” locali circa la proprietà dei “siti dismessi adiacenti”, emergerebbe che gli stessi appartengano prevalentemente tanto a gruppi molto vicini al Sindaco di Crotone che a qualcuno che ha da poco abbandonato il laticlavio romano.
Bene, posto che se veramente Eni desse una mano ad una seria bonifica dei siti inquinati, diretti ed adiacenti, sarebbe una manna per Crotone e per i suoi abitanti, quello che disturba è che lor signori, da sempre rappresentanti più che altro di interessi propri, abbiano scoperto la necessità e l’urgenza della bonifica giusto quando questa potrebbe, finalmente, beneficiare proprietà, private, di loro stimatissimi sodali.
Siamo scuri che, per quanto detto sopra, i Presidenti ed il Sindaco sollecitati non faranno mancare il loro fattivo interessamento.
*Simbolo dello Stronzio