Democrazia Sovrana e Popolare (il partito di Francesco Toscano e Marco Rizzo) ha avviato tramite il suo referente su Crotone, Fabrizio Pulvirenti, un percorso di incontri tra cittadini, intellettuali ed amministratori.
Una città che può vantare un’importante storia conservata nei suoi ricchi reperti archeologici, una fortezza/castello fra le più importanti del Mezzogiorno, un fiume , il mare con le sue splendide coste, il clima, la montagna a due passi, merita di certo più rispetto alla sua situazione di sofferenza attuale.
Ma non ci illudiamo. Non sarà un Sindaco in una sola legislatura a poter attuare la trasformazione che ci aspettiamo. È una matassa pregna di problematiche. Arrmiamoci allora di pazienza, per un solo risultato: trovare il bandolo della matassa .
Innanzitutto iniziamo con un brain storming (una tecnica lavoro di gruppo, orientata a raccogliere tante idee, in modo da riuscire poi a selezionare quelle migliori) per la realizzazione di una sorta di pensatoio, o think tank (per utilizzare un’espressione oggi di moda), che elabori un progetto e che faccia in modo che questo venga condiviso dalla popolazione. Solo così potremo ottenere che chiunque diventi Sindaco abbia un percorso da compiere, verso cui proiettare le proprie energie, e non si ricominci da capo per ogni legislatura.
Creiamo la "visione", il progetto. Per dirla con Seneca: “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sappia dove andare”. Le danze le apre Iginio Pingitore - consigliere di maggioranza eletto col gruppo Stanchi dei Soliti - con il quale parliamo di ambiente, in quanto di nessun progetto di sviluppo potremo discutere se prima non mettiamo in sicurezza l'ambiente che ci circonda.
Gli oracoli greci avevano individuato Crotone come una delle mete maggiormente salubri del Mediterraneo, luogo in cui impiantare una comunità. Infatti qui nacque la scuola Pitagorica. In epoche recenti abbiamo scoperto di essere anche grandi produttori di metano, abbiamo la riserva marina più grande d’Italia ed il parco eolico più grande d’Europa.
Tutti ingredienti di una città che necessariamente dovrebbe essere ricca. Ci risceglierebbero oggi gli oracoli greci? Secondo Iginio Pingitore, sicuramente no! Pingitore ha voluto intanto riassumere tutte le problematiche che minacciano il territorio crotonese, la salute dei suoi abitanti e che pregiudicano ogni forma di sviluppo. L’incontro e’ stato molto sentito e partecipato, con interventi e domande da parte dei partecipanti.
"Ogni futuro sviluppo di Crotone non puo’ prescindere dall ambiente, anche perché quello che ,evidentemente, e’ stato pensato per Crotone, e’ un futuro di morte". Il Consigliere ha iniziato la sua relazione evidenziando il suo percorso politico che partì, venti anni orsono, proprio con una serie di iniziative sulla discarica di Giammiglione.
Tuttora , ad evidenziare che "le forze del male" continuano a lavorare senza sosta, mentre il bene tende a riposarsi, riemerge l’ipotesi di costruire un immenso invaso alle porte di Crotone, in uno dei luoghi più preziosi dell’intero territorio, sia dal punto di vista agricolo che paesaggistico e archeologico.
Il progetto di Giammiglione tra l’altro è nelle vicinanze di altri impianti a forte impatto ambientale: l'area industriale (SIN) Crotone-Cassano-Cerchiara e tanti altri siti industriali "pesanti"; l’inceneritore di rifiuti speciali, di proprietà A2A, tre centrali a biomasse (due delle quali situate nel territorio provinciale) con il depositi di cippato all'aria aperta; un’immensa discarica in località Columbra, contenente milioni di metri cubi di rifiuti abbancati da diverse regioni d’Italia, la quale avrebbe dovuto rimanere efficiente (e a utilizzo esclusivo della sola città di Crotone) per diversi decenni, ma in solo pochi anni si è resa satura (e questo è il rischio che si corre ogni volta che si inaugura una nuova discarica, che non sia mai una soluzione definitiva); la discarica nell’ex zona industriale di rifiuti tossici provenienti dalle vecchie fabbriche detta per l’appunto “passeggiata degli innamorati”.
Inoltre, in un importante quartiere della città è situata la discarica di Farina (e non dimentichiamo il CIC che sappiamo essere sparso sotto strade e palazzi). Nelle vicinanze lavora anche un selezionatore di rifiuti ex Veolia ed appena a tre chilometri vi è la mega centrale turbogas da 800 megawat.
Come se non bastassero tutte queste situazioni che mettono a rischio lo sviluppo della nostra città e la salute dei nostri cittadini, a Crotone è pervenuta la richiesta per realizzare un rigassificatore a terra (ex area industriale Corap) con il relativo impianto off-shore a mare (di fronte, udite udite, le bianche spiaggia di Margherita), con molti rischi e pericoli particolarmente sulla salute dei cittadini oltre a rendere la SS 106 già disastrata, una strada ancora piu pericolosa e non transitabile.
Non è un caso che nessuno in Italia li abbia voluti: oltre Piombino ci sono state proteste a Savona ed in Basilicata. I rischi associati al rigassificatore sono numerosi e vanno da possibili perdite di gas, incendi, ad esplosione ed emissione di sostanze inquinanti nell'ambiente circostante. E, non a caso nella città di Piombino i cittadini sono insorti e fortemente ribellati.
Il tutto è incorniciato dal più grande parco eolico di Europa esistente che, come è a tutti evidente, ha deturpato in parte molte delle nostre coste. E, per non farci mancare nulla, è stata avanzata la richiesta di realizzarne un altro nel mare del centro pitagorico. L'insieme di tutti questi fattori induce o no il sospetto che l'elevato numero di tumori di questa città abbia dei responsabili?
Anzi, non siamo ancora riusciti a fare delle stime precise sull'incidenza di malattie oncologiche sul nostro territorio perché manca un registro tumori e perché il calcolo comunque viene effettuato sulla popolazione crotonese e quella cosentina insieme , col rischio di diluire il dato essenziale.
Consideriamo anche che l'unione di tutti questi impianti, se fosse stato progettato come distretto energetico, avrebbe per lo meno avuto una retrocessione in termini di royalties. Ma quello che ci ritroviamo oggi è un distretto energetico selvaggio, che alla comunità causa solo costi e nessun vantaggio. Possiamo infatti calcolare che a fronte di tutto ciò, la ricaduta per la città è pressocchè zero.
È naturalmente una situazione complessa. Dal dibattito scaturito è emerso intanto che, stranamente, molti dei partecipanti (e quindi per logica anche una buona parte della popolazione), neanche è consapevole che ci siano impianti di questo tipo, che ci sia un inceneritore, cosa sia un rigassifcatore e quali rischi comporti , compreso quello di doverci dimenticare il mare trasparente che conosciamo.
A Piombino si temeva che la quantità di candeggina necessaria per sterilizzare l'acqua che viene prelevata e che sarebbe andata a finire in mare avrebbe provocato schiume e un cumulo di inquinamento non affatto trascurabile, con buona pace della poseidonia, del pescato e di tutto ciò che è vita. Se perdessimo quello che oggi vantiamo come un nostro punto di forza, la possibilità di godere di una lunga stagione di bagni e di divertimento a mare, beh, Crotone sarebbe davvero triste.
Eppure il rischio di ritrovarci con un mare non balneabile è concreto. Da questo primo incontro, cerchiamo di tirar fuori qualche considerazione ed un'idea perché non resti lettera morta ed inizi a produrre stimoli per la cittadinanza .
Per prima cosa, per decidere cosa si debba e possa fare, sarebbe importante informare con banchetti, comunicati e con tutti i mezzi di cui si possa disporre, gran parte della popolazione, perché sia consapevole dei rischi che corriamo e soprattutto corrono i nostri figli, così che nessuno sia esentato da responsabilità per quello che succederà .
Dobbiamo sforzarci di trovare il modo di stimolare l’amore per la città e l’orgoglio di appartenere a questa terra, insieme alla consapevolezza che siamo stati fortunati a nascere in questi luoghi, ma che siamo stati bistrattati, sfruttati ma anche che, in mancanza di una nostra presa di posizione, ci renderanno la discarica d'Italia.
Dobbiamo essere coscienti che i cambiamenti possono avvenire, ma avverranno solo solo se i politici sentiranno la pressione della gente. In assenza di partecipazione si rischia che il politico vada avanti solo con la sua testa, perseguendo magari solo i propri interessi ed infischiandosene del futuro della città, avendo progettato un futuro roseo solo per sè stesso.
La retorica che la politica sia una cosa "brutta e sporca" favorisce solo chi comanda, che anzi fa di tutto affinché la gente se ne disinteressi e anzi cerca di instillare l'idea che l’astensione dal voto sia una forma di protesta. E in questo - col clima di sfiducia che soprattutto alcuni partiti hanno contribuito a creare - trova facilmente seguaci che pensano che non interessandosi affatto della cosa pubblica, il sistema si autoriformerà, virando verso il bene.
In verità, lo stare distanti dalla politica serve solo al potere che perpetua se stesso. Non facciamoci ingannare. Partecipiamo, interessiamoci di ciò che ci appartiene, senza illusioni di vedere cambiare il mondo, ma per poter dire ai nostri figli: ci abbiamo provato. L'invito alla cittadinanza è quindi - nonostante nel frattempo il Consiglio comunale abbia espresso parere negativo sulla realizzazione del rigassificatore - di non abbassare la guardia e di continuare a vigilare.
Democazia Sovrana e Popolare si renderà parte attiva in questo, continuando a informarsi e informare i cittadini, continuando ad invitare al dibattito istituzioni e pensatori che possano contribuire a progettare un futuro migliore per Crotone. E, siamo sicuri, per quanto riguarda la qualità di pensatori di non essere agli ultimi posti di nessuna classifica.