Decine di cantieri sono già all'opera e diversi altri partiranno da qui ai prossimi giorni. L'obiettivo è quello di "fare bellla figura", dare una parvenza di normalità o quanto meno di decoro riqualificando aree e zone che, seppur centralissime, non hanno mai goduto di tanta attenzione.
di Francesco Placco
Ci voleva il capodanno della Rai per dare una bella sistemata a tutto il centro cittadino. Da quando è stato ufficialmente confermato (LEGGI) sono stati decisi diversi interventi di riqualificazione e recupero: alcuni erano già programmati, altri invece sono stati organizzati di conseguenza. La città infatti si prepara non solo ad ospitare l'importante spettacolo, ma a divenire anch'essa palco di un capodanno che - probabilmente - sarà più unico che raro.
Mentre l'organizzazione dell'evento sarà curata dalla Calabria Film Commission, il Comune di Crotone avrà l'onere e l'onore di riorganizzare la viabilità urbana (che sarà stravolta dalla seconda settimana di dicembre), svolgere tutti gli adempimenti sulla sicurezza e, non da ultimo, dare una bella sistemata alle vie principali. Al momento ci sono ancora diverse questioni aperte - come le richieste dei commercianti (LEGGI) e dei residenti (LEGGI) - che saranno definite nei prossimi giorni, quando il progetto finale della piazza sarà reso pubblico.
Nel mentre, l'amministrazione si è data da fare. Non solo con il progetto dedicato che riguarderà Piazza Pitagora (sede dell'evento), Piazza Mantegna, Pizza Bersaglieri d'Italia ed un tratto di Via Risorgimento, ma con tutta una serie di attività collaterali che comprendono la gestione straordinaria del verde pubblico (potature, sfalci, pulizia), la bitumazione straordinaria delle vie centrali e delle numerose parallele, la riverniciatura straordinaria delle strisce pedonali e della segnaletica orizzontale, e persino la pulizia (sempre straordinaria) di griglie, caditoie e chiusini.
Tanti lavori (tra gare d'appalto ed affidamenti diretti) che difficilmente avremmo visto per le "comuni" celebrazioni del Natale e della fine dell'anno. E che, ovviamente, sono impossibili da criticare, anche perché dimostrano che, quando si vuole, si possono iniziare e terminare rapidamente. Ben vengano! L'evento richiede che la città vesta il suo abito più bello ed importante, e che si prepari a dovere prima di mettersi in mostra. Prima di andare in onda.
Il rischio, semmai, è che sia tutta una messa in scena. Nel senso letterale del termine. Perché l'auspicio (che ospitando un programma che si chiama L'Anno che Verrà è d'obbligo) è che tali attenzioni non si limitino solo all'evento speciale e straordinario che stiamo per vivere, ma diventino croniche, strutturali, programmate, continue. La nostra quotidianità deve divenire, insomma, come quella che vediamo in queste ore. L'attenzione verso tutti questi dettagli deve verificarsi, per intenderci, anche lontano dalle telecamere.
Altrimenti, sembra un po' come quella oramai vecchia storia delle vacche di Fanfani. Anzi, qui diremmo dei "cantieri" di Fanfani. Altri tempi, direte voi. Quando ci si voleva dipingere meglio rispetto alla realtà, quando si voleva far trasparire un'evidenza di benessere in realtà inesistente. Altri tempi, oramai passati. Anche se oltre sessant'anni dopo, la nostra provincia continua ad essere l'ultima in Italia per qualità della vita (LEGGI). E pare che anche per degli interventi più banali sia ormai necessario lo stimolo di una visita "da fuori", o meglio ancora di una telecamera.