Posso affermare d’aver previsto che gli Usa si sarebbero scelti come Presidente “the Donald”, perché alla fin fine gli americani sono una riuscita degenerazione degli europei: e noi, quanto a pecoronaggine, possiamo dare lezioni all’orbe terraqueo.
di Diderotto
Abbiamo seguito impavidi in ogni “impresa” Re, Imperatori, Duci e Fuhrer, e ci siamo fatti scannare con entusiasmo, perché, come ancora oggi adombra nei suoi appelli il Procuratore Gratteri, la nostra ignoranza ci ha sempre messo al riparo dalla possibilità di capire qualche cazzo.
Figuriamoci, quindi, se ci si può meravigliare di una nostra genia malriuscita che imbocca strade dissestate che noi abbiamo già “gloriosamente” percorso.
Eppure gli istituzionali messaggi di congratulazioni che dai Governanti europei sono partiti alla volta di Washington hanno mantenuto una stilosa sobrietà, frutto della preoccupazione per la innata capacità di far danni del neo-Presidente, tipo l’imposizione di dazi alle esportazioni europee verso gli Usa, ed altro.
Chi non ha trattenuto il suo entusiasmo, e c’era da scommetterlo, è stato il nostro Ministro più affaccendato, Matteo Salvini, clarissimo epigono di quello che Mazzacurati definì “il cretino prodigio”.
Uno che offre seri motivi di riflessione circa la sua capacità di fare, comunque, proseliti, massime figli, mariti, nipoti, parenti ed affini della mitica “casalinga di Voghera”, esempio d’ascendenza berlusconiana di ignoranza applicata alla comprensione della Politica.
E però, se la mitica ed i suoi derivati possono trovare una loro seppur marchiana giustificazione nell’essere residenti a Nord del Parallelo di Pyongyang, quelli che appaiono incomprensibili, specie dopo la famigerata Autonomia differenziata, sono i seguaci calabresi del “prodigio”, evidentemente dotati di un surplus di nebbia cerebrale.
A meno che non si osservi la cosa da una diversa angolazione, quella dell’analisi costi-benefici, e quando questi ultimi procurano Presidenze, Consiliature, Commissioni e prebende, ecco allora che il quadro schiarisce ed esplode la luce.
Con questa chiave si capisce per esempio gente come l’Avv. Calabretta, pulcino d’augusti lombi similsocialisti, che almeno la Sorical l’ha guadagnata, o l’Avv. Cerrelli da Giussano che, pur convintamente fermo ai comandamenti del Papa Re, trova convergenze ed accordi futuribili con laici convinti, abbracciando egli stesso il nuovo Imperatore pluriconiugato, per interposto leader, o l’Imperatore locale, di persona.