E se avessero ragione gli altri? Se stessimo passando al galoppo da una democrazia egualitaria alla “democratura oligarchica”? Sono pensieri che sembrano non riguardarci, quantomeno nella nostra accezione locale, ma che, pur essendo oggetto di studi sulla macrorealtà, ricadono pari pari su qualunque ambito sia pur residuale.
di Diderotto
Cos’è che favorisce questa deriva? Perché i legittimati all’esercizio della democrazia si sono spogliati del loro potere, preferendo la delega più radicale o il disinteresse dell’astensione? Cosa ha consentito di esiliare i sogni, di inaridire gli animi, di derubricarci a valore merceologico?
Qualcuno mi ha risposto che ci hanno detto con tanta insistenza e interessata convinzione che le ideologie erano morte che dopo non è stato neppure più necessario ripeterlo e, forse spossati da questo martellamento, ci siamo consegnati inermi alle centrali del Potere, economico e di Governo, peraltro unite in perfetta osmosi, le quali ci hanno riservato il ruolo di spettatori paganti, mentre sopra e fuori di noi si formavano oligarchie, talvolta anche a termine e di scarso conto, ma sempre e comunque utili a succhiare il sangue morente di un mondo in disfacimento.
Ed allora tutto è divenuto lecito, ovvio, consequenziale. Dal ritorno dei fantasmi del passato alla sinuosità pragmatica per la gestione del potere, dagli accordi innaturali ai disaccordi immotivati, con un unico regista a dirigere: il Denaro.
Quel Denaro che qui a Crotone come altrove “move il Sole e l’altre Stelle”, ma che non appartiene alla località, viene da fuori e fuori ritorna, trova ascari, “spicaioli”, messaggeri a tempo determinato, e quant’altro occorrente, tutti insieme disponibili a vendere la Città ad un offerente, neppure il migliore.
Ecco spiegato il terreno di coltura, dove un Sindaco senza maggioranza certa non solo continua a governare (parola grossa ma esemplificativa) senza problemi, ma rimane il più autorevole candidato a “riguidare” l’Amministrazione comunale prossima ventura.
Dove lo stesso, nato antisistema, è il più saldo referente del Presidente della Regione Calabria, esponente principe da lunga pezza del peggior sistema.
Dove, in prospettiva simil-politica, in effetti esclusivamente economica, si agita con la debita discrezione l’universo massonico, invero eccessivo e multipolare in Città.
E dove, infine, le sorti di questa vergognosa landa sono in realtà nelle mani di Eni ed A2A, camuffati da pietosi benefattori della cittadinanza tutta, cogliona ed ignorante.
Chiudo con Trilussa: “E er Popolo? - Se gratta!”.