Fratin, la “chiamata per il morto” e i plaudenti resti dei Confederati industriali crotonesi

9 dicembre 2024, 17:33 Diderotto
Gilberto Pichetto Fratin

Con moderna chiamata in video call, il Ministro dell’Ambiente e di tutte quelle altre amenità partorite da fervide menti affratellate, Pichetto Fratin, ha notiziato la fu Confindustria di Crotone sugli intendimenti del Governo nazionale circa il contributo che il nostro sito deve (ancora) assicurare alla Patria tutta.


di Diderotto

Se la videochiamata non fosse una “chiamata per il morto” (in memoria di Jhon le Carrè e della deceduta Confindustria Provinciale di Crotone) ci sarebbe da restare esterrefatti dalla attenzione che la compagine governativa nazionale riserva a Crotone e vicinanze, con uno sfoggio di approssimazione e di cinismo raramente riscontrati nei peggiori rappresentanti politici locali e nazionali.

Al dunque. L’impianto di Calusia, oltre a provare a garantire alla zona le risorse idriche per impianti di potabilizzazione e per le necessità di irrigazione dei campi, produce energia elettrica che concorre al fabbisogno elettrico regionale ed all’esportazione del surplus nelle regioni limitrofe.

Per il Sig. Ministro troppa acqua Sant’Antò, per cui ha manifestato la voglia” di utilizzare le nostre risorse idriche per la produzione di Idrogeno, sottratto il quale a noi resterebbero grosse quantità di Ossigeno per una più sana respirazione ed eventualmente per procedere alla colorazione dei nostri capelli con vivaci gradazioni di biondo similscandinavo.

Dopodiché, dopo aver sostenuto la guerra di Piombino causa rigassificatore, ha informato l’attenta platea che senza più rompimenti vari non uno ma due rigassificatori verranno allocati qui a Crotone e dai Mammoliti, a Gioia Tauro.

I discorsi su turismo e filiera agro-industriale d’eccellenza restano “congelati” (è il caso di dire) fino ad eventuale esplosione di un impianto, che avrà cura di eliminare anche parte d’una popolazione di cui non sanno proprio che farsene.

A coronamento delle attenzioni, dopo qualche anno di studio, il Ministero s’è reso, infine, conto che la mitica Bonifica non può partire a Gennaio 2025, perché “non ci sono strade su cui far transitare i mezzi carichi di rifiuti pericolosi”.

Pare che i resti dei Confederati industriali di Crotone abbiano applaudito.