Partendo dall’inizio, possiamo dire che Crotone è uno dei più riusciti esempi di mescolanza di razze. Politiche, s’intende. S.E. il Sindaco, per esempio, spuntato come un immacolato Cavaliere Solitario alla passata competizione amministrativa, si è così acclimatato nel Palazzo comunale che ormai sta bene con chiunque. Specie se muove interessi e se gli serve.
di Diderotto
Ha compreso, con largo anticipo, che Crotone è Città senz’anima né memoria, che frequenta il disagio con molta naturalezza, seppur condita da una modesta aspettativa di piccoli guadagni, roba che non ti cambiala vita ma ti rallegra. Almeno per qualche istante.
Armato di queste consapevolezze, sempre S.E. il Sindaco, ha posto in secondo piano il popolo minuto, quello che una volta aveva “coscienza di classe” ma ora basta, e s’è dato anima e corpo a coltivare i valvassini di retroguardia che continuano a frequentare la piazza, con, beninteso, opportune benedizioni e benevolenze dei due colossi che fanno ‘njornare e scurare nel nostro territorio.
Promesse non è il caso di farne troppe, basta qualche elargizione occasionale ai sullodati caporali del Potere e la cura di accordi coperti, tanto il corpaccione sociale dorme ed ha smesso anche di sognare “sonni ca l’ingannanu”.
Tutto è pace, rassegnato abbandono ed assenza di scosse. Dei Partiti sono già da tempo stati officiati i funerali senza che sedicenti rappresentanti se ne siano accorti ed anzi continuino la “mascarata”, suscitando più che altro pena quando non addirittura il ridicolo.
Tutto è scritto, magari in pessima grafia, ma codificato con i crismi della definitività, non esiste altra rappresentanza che la lobby, beati i primi che resteranno primi e gli ultimi che si arrangino, peggio per loro.
Parce sepulti. Ed oblio per questa società che non riesce più a svegliarsi.