Un distretto culturale a Catanzaro-Lamezia: modello di sviluppo locale

11 gennaio 2025, 09:15 Opinioni&Contributi

Non posso non apprezzare l’impegno dei promotori del Movimento per l’area urbana di Catanzaro-Lamezia Terme che hanno inteso rilanciare l’idea di un nuovo modello di sviluppo e di una possibile aggregazione della zona centrale della nostra Regione. È forse utile, in tale visione, riaprire il dibattito sul ruolo culturale delle due Città maggiormente interessate al progetto.


di Aldo Costa*

Non vi è dubbio alcuno che nel territorio siano presenti tutta una serie di fattori, di imperdibili opportunità, che dovrebbero essere utilizzati nel modo migliore, anche attraverso un corretto uso dei finanziamenti regionali e comunitari.

Ricordo, ancora, quando con un gruppo di giovani professionisti fondammo negli anni ‘80 la Cooperativa Culturale Nuova Ipotesi ed eravamo sempre alla disperata ricerca di spazi idonei ed utilizzabili per programmare gli eventi, fino a quando con un atto di coraggio, legato all’incoscienza degli anni ruggenti, impegnammo tutte le nostre personali risorse per prendere in gestione il vecchio Teatro Masciari, diventato nel tempo un frequentatissimo cinema a luci rosse, lasciato colpevolmente in uno stato di assoluto degrado che penalizzava un vecchio edificio liberty, purtroppo ancora oggi in attesa di una bella ristrutturazione.

Ora, per il lavoro fatto negli anni passati, la situazione è completamente cambiata; Catanzaro offre importanti spazi che sono stati creati o rinnovati nel corso degli anni: dal Teatro Politeama al Complesso del San Giovanni, dall’Auditorium al Marca, dal Musmi al Museo Diocesano, dal Museo Archeologico Numismatico al Museo del Rock, dalla Biblioteca “De Nobili” agli spazi espositivi ex Stac, oltre al centro fieristico ubicato nel quartiere marinaro (spero di averli citati tutti).

Ed anche a Lamezia Terme, dove da sempre esistono ed operano efficacemente molte associazioni culturali e del terzo settore, sono molteplici le possibilità di intervento.

Oltre ai Teatri Grandinetti e Umberto, vanno citate le preziose biblioteche, il Museo Diocesano e quello Archeologico, nonché il Parco Letterario dedicato a Franco Costabile, la fruizione artistica di Palazzo Greco Stella, il Palazzo del Seminario Vescovile, sperando di non aver dimenticato le più importanti strutture.

Inoltre si svolgono interessanti rassegne che si tengono tutto l’anno che vivacizzano la Città con evidenti ricadute nazionali (penso alla stagione teatrale di Ama Calabria, al Festival Trame, a Color Fest, alle iniziative del Sabato del Villaggio, alle stagioni di musica jazz, ecc.).


Favorire la crescita sociale

ed economica delle due comunità


Nella mia vita parallela di avvocato e di operatore culturale, ho da tempo lanciato la proposta della creazione di un distretto culturale che deve comprendere tutta l’area urbana, che prenda spunto da quella che fu l’invenzione dell’economista americano Alfred Marshall riferita ai distretti industriali, che possa consentire, una volta per tutte, l’avvio di un modello di sviluppo locale basato sulle attività culturali per favorire la crescita sociale ed economica delle nostre comunità.

Ed un altro attento studioso, Pietro Valentino, docente universitario di economia urbana, forse il maggiore esperto della materia, in un prezioso saggio su “I distretti culturali. Nuove opportunità di sviluppo del territorio”, ha chiarito che

il distretto è un sistema, territorialmente delimitato, di relazioni che integra il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a quel processo sono connesse. Le risorse o dotazioni culturali che possono essere valorizzate nella forma di distretto hanno varia natura essendo costituite: dai beni e dalle istituzioni culturali; dal patrimonio demo-etno-antropologico; dallo spettacolo dal vivo; dalla produzione di arte contemporanea; dall’industria cinematografica; dall’industria multimediale; dall’industria televisiva; dai prodotti tipici locali; dall’industria della moda e del design; da eventi … La realizzazione di un distretto ha l’obiettivo, da un lato, di rendere più efficiente ed efficace il processo di produzione di cultura e, dall’altro, di ottimizzare, su scala locale, i suoi impatti economici e sociali”.

Sembra che Valentino abbia pensato proprio alla nostra area urbana. È lapalissiano, però, che il sistema prospettato necessita di una chiara strategia di gestione, che veda partecipi i vari stakeholders locali come i rappresentanti degli enti territoriali, le associazioni culturali e quelle del volontariato e del terzo settore, le forze sociali ed imprenditoriali, le istituzioni scolastiche e universitarie, le banche, la Camera di Commercio, per definire “un sistema reticolare spazialmente delimitato come un mosaico costituito da diverse tessere”.


Non un volo pindarico

ma una concreta possibilità


Ed allora, se aggiungiamo alle strutture e alle manifestazioni sopra indicate, la presenza oramai consolidata di importanti eventi anche a Catanzaro e Lamezia Terme (Magna Graecia, Film Festival, Festival d’Autunno, Festival Armonie d’Arte, Catanzaro Jazz Fest, Cineteca della Calabria, le stagioni del Teatro Politeama e del Comunale, Teatro Grandinetti Ama Calabria) oltre alla prossima apertura degli studios della Calabria Film Commission a Lamezia Terme, senza trascurare i siti archeologici di Terina e di Scolacium a Borgia, ci si rende facilmente conto che la creazione di un distretto culturale non rappresenta un volo pindarico, il solito sogno irrealizzabile delle nostre periferiche contrade ma la concreta possibilità di realizzare un qualcosa di esaltante, proiettato nel futuro ed estremamente originale nel contesto nazionale.

Ed un dialogo necessario deve esser ripreso con l’Università degli Studi “Magna Graecia”, oltre a rafforzare le collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti e con il Conservatorio di Musica, nato e consolidatosi a Nocera Terinese, per dare risposte concrete ad un territorio che necessita di continue offerte formative compatibili con il nascente distretto culturale.

Altre entusiasmanti iniziative sono rappresentate dalla creazione del Politecnico delle Arti del Mediterraneo, che potrebbe favorire attività di produzione e formazione artistico-musicale, dal Politecnico delle Arti e della Scienza di Lamezia Terme, oltre alla Fondazione Its Cadmo Academy, nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con sede a Soverato e Lamezia Terme.

In conclusione, di fronte a questo compiuto scenario, per usare un linguaggio teatrale, certamente incompleto per qualche naturale dimenticanza, a me pare che la costituzione di un organico e strutturato distretto culturale, che metta in rete il tutto, sia una prospettiva interessante e realizzabile, incoraggiando la partecipazione attiva dei vari soggetti interessati e coinvolgendo esperienze e professionalità in un’azione corale e trascinante che possa concorrere a ridare un ruolo decisivo ad un’area strategica ancora alla faticosa ricerca di una chiara e definita identità.

*Avvocato, già Direttore Generale del Politeama e Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro