La Chiesa crotonese, la “profezia sociale”, la necessità d’ascolto e la pastorale come cura

7 febbraio 2025, 09:47 Opinioni&Contributi

L’esperienza del cammino sinodale nella chiesa crotonese, finora attuato, ha riacceso, in parte, il desiderio di camminare insieme e riscoprire le risorse umane della “noità” ecclesiale. Dai resoconti finali e dalle sintesi del cammino sinodale, fin ad oggi attuato, si evidenzia che la chiesa diocesana crotonese proviene da un lungo periodo nel quale ci si era disabituati al confronto, all’ascolto dei vissuti, all’analisi della realtà nella quale operiamo e a vivere con consapevolezza la diocesanità.


di Salvatore Barresi

Le sintesi delle tappe del cammino sinodale, effettuato nell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, Fase “Narrativa” (anno 2021-22), Fase “Sapienziale” (anno 2023-24) e Fase “Profetica” che culminerà nell’anno 2025, sono una radiografia nella quale si evince come interpretare i segnali del cambiamento.

In prima battuta, si evince che la Parrocchia dovrà mettere al centro la dimensione dell’ascolto e la pastorale come cura; che la dimensione liturgica dovrebbe essere curata molto meglio, più essenzializzata, ben bilanciata con la dimensione dell’annuncio e della testimonianza.

Urge, peraltro, una profonda trasformazione dei linguaggi: nelle proposte di fede, nelle omelie, nei cammini, nel modo di relazionarsi con la realtà sociale.

Nella totalità degli incontri sinodali e nelle riflessioni, attraversati in tutte le Fasi Sinodali della chiesa crotonese in questi cinque anni di lavoro comunionale, è venuto fuori che la vocazione dei laici, specifica nella chiesa e nella società, è decisiva per comunicare il Vangelo in un mondo che cambia.


Clero e laici snodo

per una chiesa sinodale


I rapporti diocesani sinodali finali richiamano all’urgenza, come chiesa, di offrire ai laici ulteriori spazi di valorizzazione e di immaginare percorsi formativi all’altezza delle sfide del nostro tempo per tutti i battezzati.

È stato evidenziato molto nei questionari, nei tavoli di confronto e negli incontri diocesani che il Clero (sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose) e i laici costituiscono uno snodo decisivo per una chiesa sinodale, anche se necessita di una più chiara armonia con la dimensione sacerdotale di tutto il popolo di Dio, una maggiore attenzione alla qualità umana e relazionale dei presbiteri.

Per far questo, la frazione del popolo di Dio della Diocesi di Crotone, che ha partecipato al Cammino Sinodale, ha evidenziato che dove ci sono gli organismi di partecipazione, sono visibili bagliori di sinodalità che favoriscono la maturità nella fede delle persone e delle comunità, rendendo possibile un sentire ecclesiale più aderente al Vangelo.

Dalle risultanze finali sinodali, come chiesa particolare, arriva un messaggio forte al nuovo Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Mons. Alberto Torriani, la necessità di un radicale rilancio degli organismi di partecipazione, affinché diventino laboratori progettuali a tutti i livelli ecclesiali, incrementando l’educazione al metodo dell’ascolto, del discernimento spirituale, della sinodalità come stile permanente dell’essere chiesa.

Il cammino sinodale nella chiesa particolare di Crotone, in questi anni, non si è posto nessun altro obiettivo che quello di interrogarsi sul significato dell’essere Chiesa, ovvero chiedersi quale sia la natura della comunità creatasi a partire dall’evento pasquale che ha come protagonista Gesù di Nazareth.


Una grande

«crisi» di speranza


È venuto fuori un aspetto importante che la famiglia è scuola di sinodalità. I credenti hanno vissuto la sfida pastorale di aiutare e accompagnare le famiglie ferite, perché possano anch’esse diventare luoghi di comunione e non si sentano lasciate sole.

Contesti familiari sereni, nei quali si impara a dire “io”, “tu” e “noi”, costituiscono la prima efficace scuola del camminare insieme. Per la crescita in sinodalità risulta decisiva, come chiesa, prendersi cura del rapporto tra famiglia e scuola, mettendo in atto una pastorale in ascolto dei giovani e a favore dei giovani, fatta dai giovani.

Una grande «crisi» di speranza. Ma allo stesso tempo una grande voglia di vedere una Chiesa cattolica capace di dare risposte concrete al mondo contemporaneo. Cammino Sinodale e Giubileo Anno Santo 2025 procedono insieme è il tema della “Speranza”, scelto da Papa Francesco, vuole essere una spinta positiva a una crisi della speranza nella contemporaneità. Gli interrogativi dei rapporti sinodali diocesani sono chiari, “Quale è oggi la principale difficoltà della Chiesa crotonese?”.

Una risposta unanime, la difficoltà di “conciliare fede e storia con le sfide della contemporaneità”, il “coinvolgere le nuove generazioni” e la “crisi delle vocazioni”.

Partendo dalle «attese» dei crotonesi, coinvolti nel cammino sinodale diocesano, sull’attenzione alla dignità di ogni persona, sulla tutela dell’ambiente, sull’impegno contro le diseguaglianze e l’attenzione agli ultimi e ai più deboli con il ritorno al Vangelo, che cosa dovrebbe fare la Chiesa per accrescere la comunità dei credenti?

L’invito al nuovo Vescovo Torriani è quello di una chiesa particolare più creativa nel modo in cui vive la fede, in modo da attirare le giovani generazioni; il rilancio della comunità con il maggior coinvolgimento dei laici e delle donne; usare le nuove tecnologie digitali e le reti sociali, mantenendo la difesa della tradizione.