Finalmente, nonostante l'emergere di criticità per fortuna non ancora acute che alla mia età possono rientrare nella normalità del quotidiano vivere, mi sono deciso, consigliato dal mio scrupoloso medico di famiglia, ad alzare la cornetta del telefono per dare corso ad una serie di prenotazioni di esami strumentali e visite specialistiche.
di Fiore Isabella
Lo 0961 789789 del Cup provinciale (di Catanzaro, ndr) mi dà le istruzioni, informandomi dei minuti necessari per fruire di un operatore disponibile.
Circa sette-otto minuti e la voce delicata di una operatrice registra le mie ricette, aiutata, a scanso di equivoci fonetici, dallo spelling che non facevo da quando, da maestro, mi imbattevo nei disturbi specifici della compitazione.
Superata la fase della registrazione, propedeutica all'avvio delle prenotazione, le mie richieste hanno ottenuto i seguenti esiti: colonscopia con endoscopio flessibile, classe di priorità “P” (calendario bloccato perché non pervenuto); elettrocardiogramma e visita cardiologica di controllo all'ospedale lametino, classe di priorità “D” (calendario bloccato perché non pervenuto); ecocolor doppler tronchi sovraortici, classe di priorità “D” (calendario bloccato perché non pervenuto); spirometria globale e visita pneumolgica, classe di priorità “D” (calendario bloccato perché non pervenuto); elettrocardiogramma dinamico con prenotazione per il 14/03/2025 alle ore 8,00 nella cardiologia del Policlinico di Germaneto, codice di prenotazione … (FINALMENTE!); cocolordopplergrafia cardiaca a riposo o dopo prova fisica o farmacologica prenotazione per il 24/07/2025 alle ore 10,30 nella cardiologia del Policlinico di Germaneto, codice di prenotazione ...
La vicenda, che rendo pubblica trascurando la mia privacy, mi induce a fare delle osservazioni critiche che giro integralmente ai poteri che governano la sanità in Calabria, a partire dal Presidente Occhiuto.
Senza ovviamente escludere, qualora ci fossero elementi di rilevanza penale come l'interruzione di pubblico servizio, il ricorso a qualche Procura.
Ma andiamo con ordine! Relativamente alla sospensione delle attività di prenotazione occorre far riferimento: al Piano nazionale di governo delle liste di attesa (P.N.G.L.A.) 2010-2012 (Intesa Stato-Regioni del 28 Ottobre 2010) ancora in vigore, oltre ai Piani regionali (P.R.G.L.A.); alla Legge 23 Dicembre 2005, n. 266, art. 1, comma 282 (Finanziaria 2006) – che vieta la sospensione delle attività di prenotazione delle prestazioni – ed alla Legge 23 Dicembre 1994, n. 724, art. 3, comma 8 – che prevede l’obbligo di tenuta del registro delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, di diagnostica strumentale e di laboratorio e dei ricoveri ospedalieri ordinari.
L'esautoramento palese della normativa in vigore non solo nel mio caso ma in tanti altri casi, non lascia scampo all'utente: adeguarsi o decidere di lasciar perdere a causa dei tempi esagerati per le liste d’attesa.
Con riferimento alla definizione dei tempi di accesso alla prestazione di accertamento diagnostico (ecocolordopplergrafia cardiaca) prenotata dal CUP per il 24/07/2025 con classe di priorità “D” (differibile), preciso che la data sopra indicata supera abbondantemente i 60 giorni previsti.
Puntualizzo, inoltre, che la mia dissertazione sulle criticità della sanità calabrese nasce da due esigenze: la necessità di affermare il valore della prevenzione che non si assicura con le liste d'attesa in stile “Aspettando Godot”, né con la sospensione delle prestazioni con la disattivazione dei calendari delle prenotazioni; le prenotazioni degli esami strumentali propedeutici a visite specialistiche di controllo, configurandosi come sistemica presa in cura del paziente, dovrebbero seguire un percorso che tenga conto della continuità clinico-relazionale e non cedere alla deriva dell'episodicità.
Una sanità pubblica che vuole sopravvivere se non vuole chiudere i battenti e consegnare i cittadini, quelli che se lo possono permettere, a quella privata, non può convivere con l'episodicità e la frammentarietà.
La scusa dei soldi che mancano e dei famigerati piani di rientro che tagliano servizi e risorse non reggono più alla prova della disumana intenzione di aumentare le risorse per le armi al di sopra del 3% del Pil, mentre si fa economia sul diritto di curarsi delle persone fragili e malate.