Il Papa invoca la protezione della Beata Vergine Maria di Capocolonna e di San Giuseppe per il nuovo Arcivescovo e per il suo ministero pastorale. S.E. Mons. Alberto Torriani è il nuovo Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, prenderà possesso canonico della Diocesi il 30 marzo, nel momento in cui esibisce nella diocesi stessa la lettera apostolica al collegio dei consultori, alla presenza del cancelliere della curia, che mette agli atti il fatto
di Salvatore Barresi
Mons. Torriani è stato ordinato presbitero per l’Arcidiocesi di Milano il 10 giugno del 2000, e diventa Arcivescovo dopo 25 anni di sacerdozio per volontà di Papa Francesco, secondo il codice di diritto canonico, emanando una Bolla di nomina papale.
Papa Francesco, nella Bolla, tenuto conto del parere del Dicastero per i Vescovi, in virtù della autorità Apostolica, comunica la decisione di eleggere e nominare Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, il sacerdote Alberto Torriani per le opere e le doti umane e sacerdotali.
Nella Bolla Pontificia, particolare attenzione, Papa Francesco, non consueto, richiama all’intercessione della Beata Vergine Maria di Capocolonna, patrona della terra di Crotone, affinché, benedica tutte le opere di Mons. Alberto Torriani e di portarle a un felice compimento.
Questo testo non è solo un atto amministrativo ma un messaggio spirituale che richiama la missione del vescovo come successore degli Apostoli.
Si percepisce la dimensione di servizio pastorale, l’attenzione alla continuità della guida ecclesiale e l’importanza della comunione tra il Papa, il clero e i fedeli.
Il tono solenne, la ricchezza di formule tradizionali e la presenza di invocazioni spirituali conferiscono a questo incipit un carattere di sacralità, tipico dei documenti ufficiali della Chiesa.
Un meraviglioso augurio che Papa Francesco, servo dei servi di Dio, fa al diletto figlio Alberto Torriani per il suo nuovo cammino da vescovo. Ricevuta recentemente la consacrazione episcopale nel Duomo di Milano (QUI), Mons. Torriani entrerà e prenderà possesso della Diocesi (QUI), successore degli apostoli, quale figura molto importante all’interno della comunità religiosa.
Una figura chiave
Il Vescovo è una figura chiave a cui viene affidato in modo simbolico un territorio pastorale e per il quale si assume la responsabilità di diffondere la Parola di Dio.
La figura del Vescovo deriva dai compagni fedeli di Gesù, gli apostoli, che vissero al suo fianco e che ricevettero il compito fondamentale di predicare la Sua parola nel mondo.
Investito da Cristo in persona con il compito di guidare il popolo, contraddistinto da particolari simboli sacri che esprimono i doveri e i compiti di cui è investito: la mitra, ovvero il copricapo caratteristico del vescovo; l’anello vescovile che viene portato al dito anulare destro in segno di obbedienza e servizio alla chiesa; il bastone pastorale con asta, appuntito in fondo per spronare i pigri, dritto nel mezzo per condurre i deboli e curvo in alto per radunare gli smarriti, così come ci spiega Sant’Ambrogio; ed infine la croce episcopale.
Tra terra ferita e crisi morale
Il Vescovo Torriani, servitore del vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo, arriva in una terra piena di difficoltà sociali, economiche ed ambientali che hanno generato una ferita all’essere umano crotonese ed una crisi morale.
Arriva anche nel momento particolare della fase finale del Sinodo dove ciascuna Chiesa è invitata a incarnarlo nel contesto socioculturale in cui vive, in stile sinodale, prendendo le mosse dai frutti raccolti nella fase dell’ascolto, ma lasciandosi stimolare e provocare dalle indicazioni dell’assemblea sinodale.
Il nuovo Arcivescovo di Crotone-Santa Severina dovrà, nelle sue funzioni di Ordinario Episcopale, applicare in diocesi le conclusioni del Sinodo: ad esempio, l’assunzione da parte di laici e consacrati, uomini e donne, di ruoli di responsabilità che non richiedono il Sacramento dell’Ordine; oppure la sperimentazione di forme di servizio e ministero che rispondano alle esigenze pastorali nei diversi contesti; o ancora l’istituzione o il rinnovamento in chiave sinodale degli organismi di partecipazione; o l’attivazione di processi decisionali basati sul discernimento ecclesiale e l’adozione di pratiche di rendiconto e valutazione in tutte le dimensioni della vita ecclesiale.
L’ascolto dei fratelli e delle sorelle
In questa prospettiva relazionale rientra anche la spiritualità sinodale che, Mons. Torriani, dovrà avviare nella sua Diocesi, attraverso la conversazione nello Spirito, che ha animato tutto il processo sinodale, con l’ascolto dei fratelli e delle sorelle, contribuendo al dialogo, pur nella differenza di ruoli e responsabilità, accogliendo la parola dell’altro, lasciandosi toccare da essa.
Per questo, la prospettiva del dialogo resta centrale nella fase dell’applicazione del Sinodo, soprattutto nell’ora della conoscenza di tutti gli elementi diocesani da parte di S.E. Mons. Alberto Torriani.
Il Vescovo sarà centro di unità della Chiesa crotonese, assumendo l’autentico spirito di servizio evangelico, nei confronti della porzione del Popolo di Dio che gli è stata affidata.
La donna umile nelle mani di Dio
Pertanto, il richiamo nella Bolla Papale alla Madonna di Capocolonna, patrona dell'Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, “madre di Gesù” e “Santissima Madre di Dio”, come venerata nella tradizione evangelica, rappresenta la donna umile e comune che si pone nelle mani di Dio incondizionatamente, accettando senza esitare la portata immensa che questa scelta determina nella sua esistenza, proprio come ha giurato il Vescovo Torriani, cioè fede assoluta, assoluto amore alla sua Chiesa crotonese.
Interpretando questo inciso nella Bolla papale di nomina, la Madonna di Capocolonna incarna in sé la madre che consola, la madre che supporta, che protegge e assiste nel momento del bisogno e negli affanni di ogni giorno di S.E. Mons. Alberto Torriani.
Il Vescovo è un “angelo inviato da Dio alla sua Chiesa”, chiamato ad annunciare la luce della Chiesa celeste e a guidare la comunità ecclesiale della Diocesi di Crotone e la sua missione. L’angelo custode è colui che “protegge” e, come diciamo nella preghiera, illumina, custodisce, regge e governa.