Papa Bergoglio, un uomo di Dio

23 aprile 2025, 12:14 Opinioni&Contributi
(Foto: Vaticanews)

Il pontificato di Papa Francesco si è concluso con la sua morte che ha colto il mondo intero con un senso di smarrimento e, per molti, anche di preoccupazione. Tutti speravamo che il Pontefice potesse ancora guidare la Chiesa per un tempo, nonostante le condizioni di salute precarie.


di Sasà Barresi*

È stato un pontificato cruciale e controverso del primo Papa gesuita e sudamericano della storia con scelte pastorali, teologiche e politiche che hanno segnato profondamente la vita della Chiesa cattolica, suscitando consensi appassionati quanto critiche serrate.
Non c’è dubbio che Papa Francesco ha lasciato una Chiesa viva ma preoccupata dalle aperture pastorali che hanno generato una certa confusione dottrinale e canonica.

Per esempio, il cammino sinodale resta aperto: come sarà possibile armonizzarlo con la struttura della Chiesa? Altro esempio è la forte azione sulle procedure canoniche e sulla struttura istituzionale della Chiesa, trasformando la Curia e senza riformare completamente e coerentemente la liturgia.

Costante, invece, è stata l’azione sulla trasparenza finanziaria della Chiesa e i vari interventi contro gli abusi.

Francesco ha investito grandi energie sulla formazione del clero con interventi strutturali per combattere la crisi della vita consacrata e definire, al meglio, il ruolo dei laici nei vari ambiti, valorizzando sempre più i movimenti ecclesiali in maniera equilibrata senza abusi di potere o sconfinamenti liturgici.


Un ruolo vissuto con intensità

È stato un Papa attivo sul fronte del dialogo interreligioso ed ecumenico, attento alle relazioni internazionali, vivendo con intensità il proprio ruolo globale, senza mai stancarsi, ne sottrarsi a pronunce forti su temi come guerra, migrazioni, ambiente, giustizia sociale.

Un Papa coraggioso che ha avuto l’audacia di dialogare con la Cina, mantenere l’equidistanza tra Palestina e Israele e criticare la Nato, prospettando scenari inediti di pace e relazioni fraterne, sempre facendo valere l’autonomia e la dignità della Santa Sede.
Francesco ha rivoluzionato il linguaggio della Chiesa innescando un nuovo sistema di comunicazione utilizzando i media con maestria e riformando le strutture comunicative tradizionali vaticane.

Successore di Pietro, Francesco ha incarnato un cristianesimo povero, popolare, diretto, vivendo con sobrietà estrema, modestia e semplicità.


Un segno indelebile nella Chiesa


Il pontificato di Papa Francesco lascia un segno indelebile nella storia della Chiesa. Ha fatto della misericordia il cuore del Vangelo, dei poveri il centro dell’azione ecclesiale, della sinodalità il metodo da cui ripartire.

Ora la Chiesa guarda al futuro con il peso di una figura gigantesca da interpretare ed il suo successore, chiunque sarà, dovrà saper raccogliere la sfida: incarnare una fede salda, una dottrina coerente, una pastorale aperta, per trasformare le tensioni ereditate in nuove opportunità di crescita.

Papa Francesco, il suo pontificato è vivo. E ci interpella.

* (diacono e sociologo)