Non ha tempo né confini, non risparmia nessuna fascia d’età, non conosce differenze sociali e culturali ed è un fenomeno diffusissimo ma nel contempo invisibile perché sommerso: questi i tratti essenziali della violenza sulle donne. L’aspetto tragico del fenomeno è che spesso i carnefici sono gli stessi familiari, mariti e padri o anche amici, il focolare domestico, il luogo ritenuto il più sicuro ma che si rileva, talvolta, un autentico inferno. La cerchia, poi, si allarga, ma non troppo, e vede coinvolti spesso anche i vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro. Secondo l’Oms una donna su cinque ha subito, nella sua vita, abusi fisici o sessuali da parte di un uomo. Le cronache dei giornali sono piene, quotidianamente, di storie di donne picchiate e abusate; ma, ce ne sono molte altre che hanno come protagoniste donne che non hanno il coraggio di denunciare continuano a subire in doloroso silenzio. A Crotone, per aiutare le donne che hanno subito violenza ad uscire da questo inferno in cui sono piombate è nata l’associazione Libere donne, diretta da Katia Villirillo.