Nella città di Pitagora, nell’anno domini 2012, ci sono persone che sembrano vivere una vita di seconda mano, che si consuma, cioè, in tono decisamente dimesso rispetto all’umanità che li circonda e li ignora. Una sempre maggiore fetta di popolazione, infatti, si trova al di la di quell’ideale linea Maginot della marginalità economica e sociale con l’incubo della povertà che incombe sotto forma di mancanza di cibo o di un paio di scarpe. Gli indicatori economici nazionali, d’altro canto, lasciano poco spazio all’immaginazione, con la Provincia di Crotone e la città capoluogo da sempre relegata agli ultimi posti della classifica, seppur in leggera ripresa. La politica, che dovrebbe dare risposte e corpo a queste esigenze, si mostra sempre più distratta, alle prese con beghe personalitiche e di poltrone che sembrano non lasciare spazio ad altro. E queste persone, gli ultimi della città, vivono in attesa di qualcosa o di qualcuno che possa finalmente sottrarli da questo ciglio di burrone su cui da troppo tempo stanno pericolosamente ballando. E l’aiuto si presenta loro sotto forma di un clacson, che annuncia l’arrivo di un camper, che gira “On the road” per portare cibo, coperte, vestiti e regalare sorrisi e una parola di conforto, che spesso scaldano più di ogni cosa. E’ un percorso nelle periferie cittadine, ma anche in centro, quello che i ragazzi di On the road compiono ogni sera, alla stazione, nelle piazze ma anche sulle carrette del mare. Barconi su cui molti di loro hanno sfidato il mare per conquistare una vita migliore o per sfuggire a morte sicura, alla guerra o alla fame, per trovare una vita di seconda mano. L’iniziativa di On the road è nata in maniera spontanea ed accolta dal parroco di Santa Rita, Don Franco Lonetti, e dal responsabile della Caritas diocesana, Don Giuseppe Noce, e sostenuta da diverse famiglie e diversi centri ed esercizi commerciali e messa in atto dalla Cooperativa sociale Kroton community. La solidarietà non è solo un piatto caldo in una serata gelida, un paio di scarpe su piedi nudi, un pezzo di pane a chi è affamato o un po’ d’acqua a chi ha sete; è soprattutto la consapevolezza che donare è molto più gratificante che ricevere. E basta stare anche per una sera sola coi ragazzi di on the road, per accorgersene.