La Calabria, il satanismo e l’esorcismo: tra fede e superstizione

13 settembre 2012, 09:13 Il Fatto

"Tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall'origine del mondo e destinata a durare, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno ". Da questo passaggio dell’enciclica di Paolo VI, Gaudium et spes, partiamo per fare un viaggio nel mondo degli esorcismi, pratiche e riti con cui si cerca di scaccia una presunta presenza demoniaca o malefica da una persona. Si tratta di pratiche molto antiche, che si ritrovano in varie religioni, ma che trovano nel cattolicesimo una delle loro massime espressioni.

I rituali per liberare i posseduti sono effettuati dall’esorcista, che utilizza preghiere, formule prestabilite, gesti, simboli ed anche icone, reliquie, oggetti benedetti per compiere la sua missione. Con il tempo, la pratica dell'esorcismo è diminuita, anche perché negli ultimi anni si è registrata una crescita della diagnostica di problemi di carattere psichico e psicologico, a cui possono essere attribuiti fenomeni similari. Il fenomeno, comunque, persiste ed è studiato da esperti, come Stefano Cropanese, autore di numerosi scritti sull’argomento.

Che ci si creda o no, il fenomeno esiste, così come quello strettamente legato del satanismo e dell’occulto, che trova sempre più spiragli nella vita quotidiana delle persone, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.