Cinghiali: allarme in Calabria

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“Nel giro di dieci anni i cinghiali sono raddoppiati – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria - mettendo a rischio non solo le produzioni made in Italy e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la sicurezza degli automobilisti. “Noi coltiviamo i cinghiali distruggono – prosegue – un vero e proprio esercito che assedia oggi le nostre campagne con attacchi quotidiani alle colture, radendo al suolo campi di grano, mais, orzo, ma anche le produzioni tipiche, dalle patate, alle castagne, all’uva. Un problema che – denuncia Coldiretti – mette a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole, soprattutto nelle aree interne, ma anche l’assetto idrogeologico e lo stesso ecosistema, sconvolto dalla presenza eccessiva dei selvatici ormai fuori controllo, senza dimenticare le preoccupazioni sul profilo sanitario con il rischio di contagi degli animali allevati”.

Coldiretti chiede una azione incisiva di coordinamento e nuova regolamentazione da parte del governo regionale, su un problema serio e non più rinviabile. “Il progetto di legge regionale che il presidente Oliverio si era impegnato a presentare al consiglio regionale come proposta di iniziativa della giunta regionale, attenuerà il rischio dai danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali e getta i presupposti per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio. Alla luce di questa vera e propria calamità – conclude il presidente Molinaro - occorre che la Regione batta un colpo poiché da questa disattenzione deriva un danno alle zone collinari ed interne, dove tra l’altro il PSR 2014-2020 prevede significativi investimenti”.