Lite tra 2 cognati vicini di casa a colpi di asce e mazze ferrate, arrestati

Catanzaro Attualità

Nella serata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Catanzaro Lido ha tratto in arresto: Giuseppe Palaia, 45enne pregiudicato del luogo, resosi responsabile dei reati di Lesioni personali aggravate dall'uso di armi o oggetti atti ad offendere e Resistenza a Pubblico Ufficiale; Pantaleone Mamone, 58enne nato a Limbadi (Vv), residente a Catanzaro, pregiudicato, resosi responsabile del reato di Lesioni personali aggravate dall'uso di armi o oggetti atti ad offendere; I due uomini, vicini di casa, sono legati da vincolo di parentela (cognati, in quanto mariti di due donne tra loro sorelle).

I FATTI | L'attività ha avuto origine alle ore 18,00 di ieri, quando una Volante del Commissariato è intervenuta in via G. da Verrazzano per una violenta lite segnalata sul 113. Sul posto, gli Agenti hanno notato una furibonda lite tra 2 uomini, uno dei quali, Palaia, impugnava una mazza ferrata (un rudimentale bastone cosparso ad arte con decine di chiodi), con la quale tentava di colpire l'altro. Bloccato immediatamente e disarmato dagli operanti, l'uomo, ha reagito avventandosi contro uno degli Agenti, cercando di sfilargli la pistola, col dichiarato intento di volerla usare contro il suo antagonista. La prontezza di riflessi dell'Agente, ha impedito comunque all'uomo di perseguire il suo intento. Sedata la lite, anche grazie all'intervento di due equipaggi della Squadra Volante della Questura, tempestivamente intervenuti in ausilio, gli Agenti hanno appreso dai familiari che l'uomo in possesso della mazza ferrata aveva dapprima utilizzato un coltello, di cui si era disfatto immediatamente prima dell'arrivo della Polizia. Il cognato aveva utilizzato invece un'ascia e una pala, per colpire il suo antagonista. Gli arnesi, tra cui coltello sporco di sangue, sono stati tutti rinvenuti nelle adiacenze del luogo della colluttazione, sono stati recuperati dagli Agenti e sottoposti a sequestro. Giudicati guaribili, rispettivamente, in 10 giorni ed in 30 giorni al pronto soccorso cittadino, sono stati condotti presso la locale Casa Circondariale, in attesa della direttissima che si svolgerà presumibilmente nella mattinata odierna.
Alla base della lite vi sono antichi rancori e cattivi rapporti di vicinato e di parentela che legano i due, con un pretesto derivante da motivi futili, che ha generato lo scontro fisico tra i due uomini che, per la offensività degli strumenti utilizzati e per la veemenza evidenziata dai due nello scagliarsi reciprocamente contro, poteva sfociare in tragedia che poteva anche coinvolgere altri familiari, nel frattempo accorsi sul luogo, non consumata grazie all'intervento tempestivo della Polizia.