Disabilità, FISH Calabria Onlus: La riabilitazione non è un lusso ma un diritto!
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa della FISH Calabria Onlus in cui “esprime vicinanza, alle persone con disabilità e alle loro famiglie, nella legittima protesta per il riconoscimento del diritto alla salute”:
Siamo tante mamme e papà con figli e figlie con disabilità che hanno bisogno urgente di trattamenti riabilitativi mirati e continuativi ma, per averli, siamo costretti a pagarli di tasca nostra.
Ora diciamo: basta! Siamo stanche e stanchi di aspettare: vogliamo risposte immediate e concrete! La riabilitazione non è un lusso ma un diritto!
Come genitori ci siamo riuniti nel Comitato degli “Utenti in Lista d’attesa del Centro di riabilitazione dell’Associazione Comunità Progetto Sud” , e nel lontano novembre 2011 abbiamo intrapreso una serie di iniziative volte a chiedere a chi di competenza (il direttore dell’ASP Mancuso, il Presidente Scopelliti) in quale melma burocratica si fosse impantanata la richiesta formale di accreditamento dei 26 posti ambulatoriali autorizzati del Centro.
Dopo una serie di incontri/scontri con il Direttore Mancuso, siamo riusciti a strappare la promessa di un aumento delle prestazioni da parte dell’Asp di Catanzaro per soddisfare il fabbisogno territoriale testimoniato da una lunga lista di attesa di utenti (ad oggi circa 105 di cui 40 effettuano terapie a pagamento).
Questa promessa, purtroppo disattesa, è stata dichiarata alla stampa a caratteri cubitali (conserviamo ancora le copie dei giornali locali!). “Sarà stata pura propaganda?”, ci siamo chiesti quando a novembre 2012 continuavamo ancora a pagare le terapie per i nostri figli e figlie.
Ahinoi abbiamo avuto conferma che si trattava esclusivamente di propaganda perché a novembre 2014 niente è cambiato.
Ma noi imperterriti e ostinati abbiamo ribussato alla porta del direttore generale dell’ASP, il quale molto garbatamente ci ha rimandato dai sub commissari ministeriali incaricati di risolvere il complesso problema della sanità in Calabria: per farla breve i sub commissari, dopo vari incontri con i responsabili di Progetto Sud hanno ribadito che esiste la possibilità dell’accreditamento per la struttura, perché il fabbisogno certificato nel territorio dell’ASP di Catanzaro (unica cosa giusta fatta da Mancuso – aggiungeremmo noi) è già inserito nel Piano di Rientro. A questo punto come genitori ci chiediamo:
Quando realmente apriranno gli accreditamenti e quale certezza avremo di fruire di prestazioni eccellenti in strutture accreditate? ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE: visto che come Comitato non abbiamo avuto mai l’onore di essere ricevuti da nessuno.
Ci teniamo a precisare che i nostri figli e figlie hanno un’età compresa tra i sei mesi e i 10 anni e i loro disturbi sono i più svariati, dall’autismo ai disturbi comportamentali, al ritardo psicomotorio e la terapia che fanno a Progetto Sud non è una riabilitazione semplice ma completa: è la riabilitazione di neuropsichiatria infantile, è una riabilitazione con la presa in carico globale dei nostri figli, quella che lavora per un recupero armonioso con il bambino, con noi genitori, con la scuola, con i vari centri d’Italia e con il territorio.
Questo tipo di riabilitazione ci viene garantita dal Centro di Riabilitazione della Progetto Sud, dove le sedute sono di un’ ora abbondante, dove i terapisti interagiscono con noi genitori e dove c’è un rapporto di collaborazione continua con gli operatori scolastici e sanitari.
Molti di noi sono stati costretti ad interrompere le terapie e altri continuano facendo i salti mortali per arrivare a fine mese, anche per questo ci stiamo muovendo per una azione legale: chiederemo il rimborso di tutte le spese sostenute per la salute dei nostri figli e figlie fino ad ora!
E non solo: qualora il nostro territorio non rispondesse a questo nostro bisogno di salute,
saremo costretti a ricoverarci in massa nei centri riabilitativi del centro e nord Italia e in questo caso l’ASP e la Regione dovrebbero comunque sborsare i soldi per le rette di ricovero e per i rimborsi viaggi e permanenza.
L’assurdo della questione sono proprio le cifre: le 26 prestazioni ambulatoriali giornaliere nei riguardi di 50/52 bambini/e, costerebbero intorno a 370.000,00 euro all’anno: ma quanto costerebbero alla Regione Calabria i ricoveri impropri fuori Regione?
Chiediamo l’interessamento dei mass media e di tutti i cittadini calabresi, con la speranza che vengano accesi i riflettori su questa vicenda di distacco della politica dai diritti alla salute dei nostri piccoli e dai problemi veri del territorio. Ci auguriamo che qualcuno scenda dalle stanze dei bottoni e venga a darci, finalmente, risposte concrete. Senza risposte efficaci, le malattie e gli handicap dei nostri figli e figlie sono inesorabilmente destinate ad aggravarsi.
E noi genitori non possiamo più continuare a subire. Per meglio comunicarvi quanto già sopra espresso ci sarà una conferenza stampa che si terrà martedì 18 novembre ore 11.30 presso la sala sintonia dell’Associazione Comunità Progetto sud Via Reillo 5 a Lamezia Terme.