Reggio Calabria: cambiamenti al vertice di dirigenza della Questura
Il Primo Dirigente della Polizia di Stato d.ssa Marina D’anna (49 anni, siciliana) lascia la dirigenza della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria dove era giunta nel 2012 al termine della frequenza del corso di formazione dirigenziale presso la Scuola Superiore di Polizia in Roma.
La dott.ssa D’Anna che, dal 1995 al 2001, aveva prestato servizio come funzionario presso questa Questura, conclude così – al momento - la sua esperienza nel capoluogo reggino durata complessivamente nove anni.
L’impegno professionale profuso presso la Divisione Anticrimine ha portato, tra gli altri, ad eccellenti risultati in materia di misure di prevenzione personali e patrimoniali eseguendo n.21 provvedimenti di sequestro dei beni a carico di 24 soggetti ritenuti affiliati alle locali cosche di ‘ndrangheta. Il valore delle società, dei patrimoni aziendali, dei beni immobili e mobili e dei conti correnti sequestrati alla criminalità organizzata della provincia reggina ammonta a 105 milioni di euro. Le indagini patrimoniali condotte hanno avuto il loro naturale esito nei provvedimenti di confisca emessi dalla competente A.G. per un ammontare complessivo di oltre 47 milioni di euro.
Si segnalano in particolare i sequestri e le confische eseguite nei confronti dei seguenti soggetti e famiglie di ‘ndrangheta: “Longo” operante nei comuni di Polistena e Cittanova per un totale di 10 milioni di euro; “Commisso” di Siderno che ha riguardato diversi affiliati al suddetto sodalizio mafioso per un ammontare complessivo di 12 milioni di euro; LOGIUDICE Luciano e del fratello Domenico i cui interessi criminali hanno condizionato per anni molte delle attività economiche del capoluogo reggino. Agli stessi sono stati sequestri e confiscati beni per oltre 12 milioni di euro ; “GALLICO” di Palmi i cui affiliati hanno esteso il loro campo di azione criminale in diversi comuni del nord Italia. Alla suddetta cosca sono stati sequestrati e confiscati, oltre allo storico fabbricato, da sempre considerato nel comune di Palmi il simbolo del potere criminale della cosca, anche beni immobili, alberghi. Il totale del patrimonio raggiunto dai provvedimenti ablatori ammonta a 20 milioni di euro.
La definitività di alcuni dei citati provvedimenti di confisca è stato il presupposto per l’esecuzione di n.5 provvedimenti di sgombero a carico di altrettanti esponenti di spicco della criminalità organizzata. Le operazioni di sgombero, svolte sotto la responsabilità della Dirigente in vari comuni ad alta densità mafiosa, hanno permesso di restituire alla collettività n.7 fabbricati, n.43 appartamenti e n.8 unità locali, già destinati dalle varie amministrazioni comunali per finalità sociali e istituzionali.
La dott.ssa Marina D’Anna, inoltre, è stata dirigente di molteplici servizi particolarmente delicati di ordine pubblico che hanno interessato la città di Reggio Calabria negli ultimi due anni, come le criticità socio-economiche legate alle problematiche occupazionali seguite allo scioglimento del Comune reggino e le operazioni di primo soccorso e accoglienza connesse agli sbarchi di migranti nell’ambito dell’attuazione del piano “Mare Nostrum”.
La d.ssa D’Anna, che dal 2001 al 2007 ha avuto esperienza presso l’Ufficio di Gabinetto della Questura di Messina, assumerà il prestigioso incarico di Capo di Gabinetto della Questura di Bologna.
Al termine della frequenza del corso trimestrale di formazione dirigenziale presso la Scuola Superiore di Polizia in Roma, nei giorni scorsi, con decreto del Capo della Polizia, il neo primo dirigente della Polizia di Stato dr. Francesco Rattà (46 anni, calabrese) è stato nominato dirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria, ufficio presso il quale, dal febbraio 2012, era stato vice dirigente nonché dirigente della Sezione Criminalità Organizzata.
Prima ancora, il dr. Francesco Rattà era stato reggente del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro (RC), dove era approdato nel 2010 dopo aver diretto per sei anni la Squadra Mobile di Catanzaro della quale era stato in precedenza vice dirigente e dirigente della S.C.O.
Dal 1999 al 2001, il dr. Rattà aveva diretto la sezione investigativa del Commissariato di Siderno.
Nel corso della sua carriera, il dr. Francesco Rattà ha diretto numerose indagini contro organizzazioni criminali appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese operanti nella Locride, nella Piana di Gioia Tauro, nella città di Reggio Calabria, nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, nonché nei confronti di organizzazioni criminali internazionali dedite alla tratta di esseri umani, al narcotraffico internazionale di stupefacenti e al traffico di armi ed esplosivi.
Ha diretto, inoltre, numerose operazioni di polizia che si sono concluse con la cattura di importanti latitanti in Calabria, in Italia, in Europa ed in alcuni Stati dell’America centrale e del Sud (es. Nirta Francesco, latitante da 6 anni, arrestato in Olanda,capo dell’omonima famigliadi ‘ndrangheta, affiliato alla cosca Vottari-Pelle-Romeo, inserita nel contesto della faida di San Luca (RC) che ha causato 20 vittime culminando con la strage di “Duisburg”e Trimboli Domenico, latitante da circa 4 anni, arrestato in Colombia, affiliato alla cosca Cua-Rizieri operante nel versante Jonico della provincia di Reggio Calabria con ramificazioni al Nord Italia, inserito nell’elenco nazionale, stilato dal Ministero dell’Interno, dei ricercati più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese).
Tra le ultime operazioni di respiro internazionale, va ricordata l’operazione New Bridge eseguita contemporaneamente in Calabria e negli Stati Uniti d’America, con il Servizio Centrale Operativo e l’FBI, nei confronti di numerosi trafficanti di stupefacenti aderenti alla ‘ndrangheta calabrese e a cosa nostra americana.