Mercatino solidale di Emmaus, boccata d’ossigeno per indigenti
Al mercatino solidale del gruppo Emmaus di Catanzaro si può trovare di tutto: mobili, piccoli elettrodomestici, servizi di piatti e di tazze da caffè, oggetti di ogni forma e misura, fumetti, videocassette, enciclopedie, lampadari, giocattoli, e, naturalmente, scarpe e vestiti per ogni stagione. Non mancano gli abiti da sposa, ai quali è stato riservato un posto di tutto rispetto all’interno del locale comunale di via D’Amato, in pieno centro storico.
Un locale ormai traboccante di roba usata, ma in buone condizioni, in cui convergono da anni italiani e stranieri in difficoltà economiche che, con una piccola offerta libera (dalla quale sono esenti coloro che vivono in stato di grave disagio), quasi sempre trovano quello che di cui necessitano, e addirittura il piccolo monile da regalare ad un’amica. “Capita di sovente che alcune persone assistite diventino volontari attivi in seno all’associazione – dichiara Mariaconcetta Infuso, presidente e fondatrice del Gruppo Emmaus a Catanzaro, nell’ormai lontano 2002 – In tutto il mondo, laddove c’è una situazione di disagio, c’è anche Emmaus, secondo quelli che erano i dettami dell’Abbè Pierre: molte delle persone assistite trovano infatti gratificazione a collaborare in azioni di solidarietà e a svolgere percorsi di auto-aiuto all’interno dell’associazione”.
Sono venticinque i volontari, anche di altre nazionalità, che si alternano nelle giornate di apertura del mercatino solidale (ogni mercoledì, dalle 9 alle 11 e dalle 15.30 alle 17.30, ed ogni venerdì dalle 15.30 alle 17.30), unica vera fonte di sostentamento per l’associazione: ma le offerte raccolte, che ammontano a qualche centinaia di euro al mese, non possono certo bastare a realizzare le varie forme di sostegno che il gruppo di volontari ha ormai attivato nei confronti delle circa ottocento famiglie facenti capo ad Emmaus per i bisogni più diversi. Dal reperimento di derrate alimentari – attraverso la convenzione con il Banco Alimentare – alla distribuzione di farmaci da banco, dal sostegno nella ricerca di un impiego alla consegna di borse di studio agli allievi in difficoltà più meritevoli, l’impegno dei volontari di Emmaus va ben oltre i limiti dell’assistenza. Ciò che importa è restituire dignità alle persone in stato di bisogno, rendendole protagoniste nel percorso di crescita sociale personale, offrendo loro anche delle alternative scongiuranti il rischio di emarginazione (basti pensare alle domeniche al Parco della Biodiversità che, per tutto il mese di dicembre, hanno consentito ai bambini di ogni età e nazionalità di potersi sbizzarrire, così come alle giornate al mare che ormai stanno diventando una bella consuetudine estiva per bimbi e familiari indigenti).
Tuttavia, per andare avanti, il gruppo operativo di Emmaus, che settimanalmente svolge opera di solidarietà anche presso i locali della parrocchia di viale Isonzo, necessita di spazi un po’ più ampi per potenziare l’attività del mercatino: “Le traversie che abbiamo dovuto affrontare finora in città per portare avanti l’esperienza di Emmaus sono state tante, ma noi continuiamo a credere nella valenza del nostro operato – continua la presidente Infuso – Avendo raggiunto così tante famiglie, sarebbe opportuno poter usufruire di locali più grandi in cui disporre al meglio la roba che ci viene donata. E poi c’è il sogno di aprire una comunità Emmaus di senzatetto, come avviene in altre città d’Italia. Un giorno, chissà…”