“Libera Voce”: istituire una task forse problematiche sociali
"Se Lamezia vuole rinascere lo deve fare dalle sue sconfitte,la nostra città di sconfitte ne ha subite tante soprattutto negli ultimi anni." Lo si legge in una nota di Mastroianni Antonio Presidente dell'Associazione Libera Voce.
"Le perdite maggiori - si legge ancora - sono quelle che subiscono quotidianamente i disabili. Purtroppo con la disabilità non si possono fare compromessi, la disabilità non é la politica, ed essere disabili, ricordiamolo, non é una malattia é una condizione. Una città che preclude ai disabili una vita "normale"non può essere una città intelligente. É umiliante che un diversamente abile possa "vivere" la città solo se esce accompagnato da qualcuno.
Perché la nostra Lamezia non riesce ad adeguarsi ai bisogni dei disabili? Avete mai visto un semaforo adeguato a un non vedente? Eppure esistono! Avete mai provato a chiedere interventi di fisioterapia a domicilio per un malato cronico? Vuoi la mancanza di personale, vuoi altri motivi le tempistiche sono eterne. Vi sono categorie che sembrano invisibili. Gli spazi pubblici devono essere fruibili a chi ha ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. E’ la legge che lo prevede. Ma non a Lamezia. L'ospedale non é dotato di pavimenti loges, né di indicazioni tattili per i non vedenti, così come non é predisposto per loro nessun tipo di accompagnamento. Verifichiamo quanti autobus siano adatti per il trasporto dei diversamente abili, quanto sono accessibili le fermate.
E se un disabile dovesse recarsi al centro per l’impiego o all’ufficio politiche sociali? Basta semplicemente aver predisposto un parcheggio li davanti, quando poi l’accesso al marciapiede in corrispondenza non è adatto? e i gradini? e le scale? ...eppure non si può pensare che il diversamente abile abbia sempre un qualcuno con sé, se così fosse non potrebbe mai diventare indipendente.
Questi ostacoli, seppur piccoli, tutti insieme diventano un disincentivo a uscire di casa. Più volte, in questi anni nella nostra città, è stato annunciato un organismo ad hoc che si occupasse della questione affrontandola in modo serio. Purtroppo, a parte qualche progetto, niente di più è stato fatto. Auspichiamo quindi, che la nuova amministrazione nomini una “task force” che si occupi delle problematiche sociali in modo concreto e definitivo. Creiamo una città a misura di tutti affinché tutti ne siano parte. E’ incredibile che questi siano ancora oggi problemi di cui discutere. Una città non a misura di disabile non sarà mai una smart city degna di questo nome . Siamo profondamente dispiaciuti - conclude Mastroianni - della poca originalità dei temi trattati ma di più lo siamo nel doverne ancora discutere perché oltre che poco originali continuano purtroppo ad essere fin troppo attuali."