Lavoro, cresce numero imprese reggine
Positivo il trend della demografia imprenditoriale reggina nel quarto trimestre del 2014: il saldo tra iscrizioni e cessazioni, pari a 352 imprese è maggiore rispetto al trimestre precedente nonché all’ultimo trimestre 2013. Risultato ascrivibile ad una discreta vivacità in entrata, ma soprattutto ad una decisa frenata delle cessazioni: le iscrizioni, pari a 728 unità, superano di oltre il 10% il dato dello stesso trimestre dell’anno precedente (617), mentre il numero di cessazioni è praticamente dimezzato rispetto quello registrato nello stesso trimestre del 2013 (376 contro 509).
Anche il consuntivo 2014 si caratterizza per un risultato positivo, con un saldo tra le 3.025 iscrizioni e le 2.247 cancellazioni pari a 778 imprese, da cui scaturisce un tasso di crescita pari all’1,56%, il migliore dal 2010. Peraltro, all’espansione rilevata in provincia si accostano saldi negativi a livello di ripartizione e nazionale, con tassi di crescita rispettivamente pari al -0,16% e al -0,19%.
“Il sistema delle imprese reggine sembra aver ritrovato il passo della crescita: particolarmente incoraggiante, più che il dato sulle aperture, è lo stop nell’emorragia di imprese. Il dato segnala una probabile inversione di tendenza nelle attese degli imprenditori oggi attivi, che intravvedono la possibilità di un effettivo rilancio delle attività nel corso del 2015, aspettativa che va cavalcata per assicurare il ritorno a tassi di crescita positivi”. È quanto affermato da Lucio Dattola, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, all’uscita dei dati Movimprese sulla demografia imprenditoriale.
Il saldo positivo riguarda tutte le forme giuridiche, anche se a spiccare sono le società di capitali, che, grazie all’ormai prolungato percorso di strutturazione del sistema imprenditoriale locale, crescono a un ritmo annuo del +5,78% (+1,32% nel solo quarto trimestre del 2014). Molto più moderata è la dinamica annuale delle ditte individuali (+0,89%) e soprattutto quella delle società di persone (+0,40%).
L’analisi settoriale mostra che, dei tre comparti principali dell’economia reggina, il settore agricolo e quello del commercio risultano in espansione (rispettivamente, +0,88% e +0,37%), mentre l’edilizia sperimenta una nuova, evidente, riduzione (-1,16%). Perdura, intanto, il processo di desertificazione manifatturiera, con un numero di imprese registrate ridottosi di 80 unità durante il 2014. Anche il terziario mostra tassi di crescita annuali in larga parte negativi (fanno eccezione soltanto le attività finanziarie ed assicurative (+0,36%) e la sanità ed assistenza sociale (+1,64%).
Reggio Calabria si conferma terreno fertile per le iniziative delle nuove leve dell’imprenditoria: l’incidenza di donne, giovani e stranieri nel tessuto produttivo, sebbene in contrazione rispetto all’anno precedente, mostra una dinamica annuale migliore rispetto a quella rilevata in Calabria e nella media italiana.
Le imprese femminili, infatti, diminuiscono del 6,2%, attestandosi a quota 12.290, ma rappresentano il 24,2% del totale economia. La quota è superiore a quella mediamente osservata in Calabria (23,3%), nel Mezzogiorno (23,5%) e in Italia (21,6%), dove peraltro la contrazione annuale risulta più accentuata rispetto al dato reggino.
Anche per le imprese giovanili si riscontra un vantaggio specifico rispetto alle altre ripartizioni territoriali, grazie alla presenza di 8.138 imprese, pari al 16,1% del totale economia; anche in questo caso, la dinamica annuale è negativa, con 68 imprese in meno del 2013 (-0,8%). Ancora una volta, però, il trend reggino è migliore di quello rilevato in Calabria (-1,5%) e in Italia (-2,0%).
Per le imprese straniere, invece, nonostante un’incidenza inferiore a quella media nazionale (7,7% contro 8,7%), permane comunque un vantaggio rispetto alla Calabria (7,2%) e l’intera area meridionale (5,9%) e nel 2014 si rileva un’espansione notevole (+10,1%), più accentuata di quella regionale (+6,7%) e nazionale (+5,6%).