Bovalino. Rosaci: “Salvaguardare i nostri anziani è un dovere civile”
“E' proprio vero, tutto il mondo è paese. Anche qui a Bovalino il fenomeno degli "adescatori di vecchietti" sta assumendo contorni veramente allarmanti e, oserei dire, quasi inquietanti.” E' quanto scrive Pasquale Rosaci.
“Che questa attività fosse perpetrata già da diverso tempo era risaputo ma che venisse espletata alla luce del sole e nei luoghi di maggiore frequentazione ancora no. Oggi, - afferma Rosaci - esco verso le 11 con il mio cagnolino per fargli fare una passeggiata e quando arrivo nella piazza principale del paese (per l'esattezza Piazza Camillo Costanzo, proprio davanti alla chiesa ed al municipio, due luoghi simbolo della nostra civiltà) noto seduti sul cordolo di un'aiuola che fa anche da panchina, una coppia di stranieri (probabilmente rom o comunque di nazionalità balcanica) piuttosto malvestiti e poco curati nell'igiene della persona e tra di loro un tenero vecchietto di Bovalino appoggiato sul suo bastone di legno e con in capo un cappello bianco a larghe falde per ripararsi dal sole. I due alla mia vista hanno cominciato a dialogare concitatamente nella loro lingua e ogni tanto lanciavano lo sguardo verso la mia persona come a dire: "cosa vuoi tu ? ...fatti gli affari tuoi !". Il loro comportamento era piuttosto stizzito – dichiara - perchè erano stati disturbati nel bel mezzo della loro fraudolenta azione (era palese che stavano cercando di circuire con artifizio il povero ed ignaro vecchietto che era all'oscuro di ciò che gli sarebbe capitato da li a poco). Quando mi sono allontanato di una decina di metri per parlare con un amico, ho visto i tre che si allontanavano in tutta fretta ed il povero vecchietto, sorretto dai due adescatori, faticava e non poco a seguirli fino a dileguarsi del tutto.
L'episodio in realtà non dice nulla di nuovo, - prosegue - infatti sono moltissimi i vecchietti che cadono nella rete di questi truffatori che circuiscono le loro "prede" con il miraggio di fargli rivivere atti e sensazioni ormai sopite da tempo, ma sempre più spesso accade pure che prima di consumare l'atto, le vittime vengono derubate di tutti i loro averi e, purtroppo, quando esse se ne rendono conto è ormai troppo tardi. L'episodio sembrerebbe di scarso interesse ma in realtà non lo è se si fa mente locale sul fatto che i luoghi dove si verificano queste sconcerie sono quasi sempre posti frequentati da famiglie e da bambini che giocano innocentemente. Per quanto riguarda questo tipo di reati, ricordiamo che in seguito alla riorganizzazione della Polizia di Stato decretata nel 2001, in ogni Squadra Mobile è stata istituita una sezione specificamente preposta al contrasto della "criminalità extracomunitaria e prostituzione", richiamando alla mente il vecchio termine più in uso di "buon costume".
Ma per paradosso della giurisprudenza, dal 2010 ad oggi, la prostituzione non sfruttata è considerata "lecita" dalla Corte di Cassazione e, pertanto, la squadra di polizia opera generalmente per la repressione delle sole forme di "sfruttamento e favoreggiamento". Dopo questo breve preambolo, si vuole intendere che dove i mezzi ci sono (a Bovalino è presente sia il Commissariato di PS che la Stazione dei Carabinieri) bisogna utilizzarli adeguatamente per contrastare ogni forma di violenza, sia essa fisica che psicologica al fine di garantire ai nostri figli una crescita sana e morale. Il dilagare di questi episodi ai danni di persone anziane, purtroppo, sta scombussolando anche il quieto vivere di famiglie perbene che mai avrebbero pensato di poter finire nell'occhio del ciclone. Serve quindi un maggiore controllo del territorio ed un servizio particolare che faccia da deterrente, magari pensando di ripristinare il tipo di servizio sperimentato qualche mese fa dove a due poliziotti veniva affiancato anche un vigile urbano. Questo tipo di attività di contrasto ha dato effettivamente i suoi frutti, sia in termini di sicurezza stradale che di repressione della microcriminalità.
L'appello pertanto, viene lanciato anche ai commissari straordinari perchè mettano in campo tutte le forze ed i mezzi disponibili per vigilare e prevenire ogni forma di inquinamento del vivere civile della popolazione bovalinese e si adoperino affinchè non solo la piazza Camillo Costanzo diventi un luogo sicuro dove poter vedere i bimbi giocare e crescere ma anche gli altri posti (come i due lati estremi del lungomare) e le periferie che sono per loro natura meno controllabili, possano essere tranquillamente frequentate dalle persone senza che questi abbiano la sfortuna di imbattersi in situazioni "altamente pericolose" dal punto di vista morale. Anche da queste opere di moralizzazione e civilizzazione parte il riscatto di Bovalino – conclude Rosaci - per tornare ad essere la "perla dello Jonio".”