Truffa all’Ue. Corsi fantasma e assunzioni agevolate, sequestrati beni ad azienda crotonese
Otto persone denunciate a vario titolo per una frode posta in essere da un’azienda crotonese; sequestrati preventivamente, inoltre, beni per 714 mila euro. È stato il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza pitagorica ad eseguire il provvedimento (emesso dal Gip Bianca Maria Todaro) nei confronti degli amministratori pro tempore di una società di persone operante nel settore delle costruzioni e che ha colpito disponibilità bancarie e beni immobili.
Il decreto è l’atto conclusivo dell’indagine che le fiamme gialle hanno condotto, su delega della Procura, dopo un controllo amministrativo eseguito in materia di tutela della spesa pubblica effettuata d’intesa e con il contributo con il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Gdf.
Nello specifico, si è voluto monitorare l’iter relativo all’impiego delle risorse comunitarie erogate attraverso la Regione Calabria e destinate ad incentivare le imprese per incrementare occupazione e formazione in azienda di dipendenti neo-assunti, tratti tra l’altro da particolari categorie svantaggiate come ad esempio i lunghi disoccupati.
Una specifica agevolazione prevedeva, difatti, oltre alla regolare assunzione il rispetto di ulteriori requisiti: tra cui l’impegno a tenere assunti i lavoratori per almeno un triennio e la previsione di un programma di formazione dedicato.
La società sottoposta a controllo è tra i destinatari di un contributo, nello specifico di 630 mila euro per le spese relative ai costi salariali ed 84 mila per i corsi di formazione. Gli accertamenti eseguiti dal Nucleo Pt avrebbero evidenziato la sussistenza di numerose irregolarità. Controlli tra l’altro resi difficoltosi per i finanziari a causa dell’indisponibilità delle scritture contabili che l’impresa sosterrebbe gli siano stati rubati sebbene non ne sia stato mai denunciato il furto. Ad eccezione di un solo lavoratore, i dipendenti avrebbero disconosciuto le firme apposte sui registri delle presenze, dichiarando di non aver partecipato ad alcun corso di formazione. La stessa assunzione dei “neo dipendenti” è apparsa poi irregolare, poiché si trattava di lavoratori già in forza ad un’altra azienda riconducibile agli stessi soggetti. Gli investigatori ritengono che gli stessi siano stati licenziati poco prima di essere assunti dal nuovo soggetto societario, al fine di ottenere il finanziamento. Inoltre, molti lavoratori non avevano i titoli per poter essere considerati appartenenti alle categorie svantaggiate.
Infine, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la società avrebbe utilizzato artificiosamente un contratto di subappalto per dimostrare l’operatività sulla scorta della quale ha fondato la giustificazione delle assunzioni finanziate.
A conclusione dell’indagine sono stati pertanto segnalati all’Autorità Giudiziaria 8 persone ritenute responsabili del reato di truffa aggravata, di falso e dei reati tributari di emissione ed utilizzo di fatture false, nonché occultamento delle scritture contabili.
Oltre agli amministratori della società succedutisi nel tempo, sono stati denunciati anche alcuni professionisti che hanno prodotto le fatture false attestanti lo svolgimento delle attività formative, in realtà mai avvenute. Le situazioni riscontrate sono state anche oggetto di un’apposita segnalazione, per i connessi profili di danno erariale, alla Procura Regionale della Corte dei Conti.